Torce di emergenza, a Ferrara attesa per la decisione del riesame
FERRARA - Il tribunale del Riesame di Ferrara si è riservato sulla richiesta di sequestro di quattro torce di emergenza del Petrolchimico, rinnovata durante l'udienza dal pm Nicola Proto ai giudici del collegio che hanno dibattuto la questione in camera di consiglio con i legali delle aziende Yara e Basell.
FERRARA - Il tribunale del Riesame di Ferrara si è riservato sulla richiesta di sequestro di quattro torce di emergenza del Petrolchimico, rinnovata durante l'udienza dal pm Nicola Proto ai giudici del collegio che hanno dibattuto la questione in camera di consiglio con i legali delle aziende Yara e Basell.
La procura estense aveva impugnato davanti al tribunale del riesame la decisione del gip Monica Bighetti, che aveva bocciato la richiesta di sequestro. Nella stessa sede gli avvocati di Basell e Yara hanno confutato le valutazioni dell?accusa chiedendo la conferma del rigetto del sequestro. La vicenda di Ferrara è esattamente uguale a quella di Brindisi, in cui invece nei confronti delle aziende Polimeri Europa e Basell il sequestro è avvenuto ( per sette torce) e il 15 luglio scade l?ultimatum per il completamento degli impianti da utilizzare per il trattamento dei reflui di lavorazione, secondo le accuse invece combusti nel sistema di emergenza in maniera abusiva.
Anche a Ferrara tutto è legato alle numerose accensioni delle torce nell?arco dell?anno l'anno, e non sempre per eliminare i gas in occasione delle fermate degli impianti, scopo cui è destinato il sistema di emergenza. Il gip Monica Bighetti, tuttavia, aveva bocciato il sequestro poiché queste attività rientrerebbero nelle autorizzazioni della Provincia tra il 2004 e il 2007, e dunque tutto sarebbe in regola. Mentre la Procura ha ha ribadito che si tratta solo di attività consentite in fasi di emergenza e null'altro. Gli indagati sono quattro manager di Yara e Basell (il presidente e vice Basell Italia, Massimo Covezzi e Augusto Orazietti, e di Willems Dionys e Hans Hugo Goossens, presidente di Yara Spa e rappresentante legale dello stabilimento ferrarese) per l'ipotesi di reato di emissioni pericolose in atmosfera.
Per la difesa le torce sono autorizzate e sono indispensabili al funzionamento dell'impianto. L'eventuale sequestro delle quattro torce, nel caso dovesse essere confermato comunque non metterebbe a rischio gli impianti. Anche a Brindisi dopo il sequestro del 26 ottobre scorso la procura ha acconsentito al funzionamento delle torce ma solo per le emergenze, in attesa della realizzazione di impianti di termossidazione per i reflui e altri sistemi accessori.