Torchiarolo, l'anno nero delle polveri sottili. Già quasi superato il limite di legge
TORCHIAROLO - Polveri sottili già a quota 34 sforamenti il 18 marzo, ad un passo dal raggiungimento del limite di legge annuale di 35 superamenti del limite, e ancora non sono trascorsi tre mesi dall'inizio del 2010. L'Arpa Puglia lo aveva detto: senza interventi normativi appropriati la situazione di Torchiarolo, e di altre realtà con livelli preoccupanti di polveri sottili PM10 non si potrà risolvere. Perchè la fonte principale di questo paradossale livello di inquinamento (Torchiarolo ha appena 5mila abitanti) è la combustione della legna nei caminetti.
TORCHIAROLO - Polveri sottili già a quota 34 sforamenti il 18 marzo, ad un passo dal raggiungimento del limite di legge annuale di 35 superamenti del limite, e ancora non sono trascorsi tre mesi dall'inizio del 2010. L'Arpa Puglia lo aveva detto: senza interventi normativi appropriati la situazione di Torchiarolo, e di altre realtà con livelli preoccupanti di polveri sottili PM10 non si potrà risolvere. Perchè la fonte principale di questo paradossale livello di inquinamento (Torchiarolo ha appena 5mila abitanti) è la combustione della legna nei caminetti.
In Trentino e in Lombardia le amministrazioni regionali hanno da tempo regolamentato l'utilizzo di camini e stufe con una serie di prescrizioni e anche con interventi finanziari a favore di coloro che installano appositi filtri ai sistemi di riscaldamento a legna. Ciò non è avvenuto ancora in Puglia dove non si raggiungono i minimi di temperatura di Milano e Trento, ma dove l'utilizzo della legna come combustibile è diffusissimo.
Legna spesso di non buona qualità, non stagionata, talvolta di essenze sconsigliate. Caminetti senza filtraggi del particolato, centri abitati gravati -soprattutto quando i livelli di umidità sono elevati- da cappe di fumo. Le PM10 prodotte dallo scoppiettante camino casalingo fanno male come quelle prodotte dal traffico veicolare o dagli impianti industriali, ma vengono sottovalutate dalle amministrazionui locali.
L'Arpa, con varie indagini distribuite in diverse campagne, ha escluso che il problema più grosso di Torchiarolo sia la distanza di 10 chilometri appena dalla centrale a carbone di Enel Cerano. Nei laboratori, utilizzando traccianti speciali come il levoglucosano, è stato stabilito che è la combustione della legna il nemico numero uno.
Gli ambientalisti locali ancora non ne sono convinti ed hanno chiesto alla procura della Repubblica, con esposto corredato da migliaia di firme, di disporre ulteriori indagini su casi come quello di Torchiarolo e sulla contaminazione dei terreni agricoli attorno alla centrale. Enel, che aveva disposto qualche anno fa una indagine (affidandola al Cesi) che per prima aveva sollevato il problema della combustione da legna a Torchiarolo, rispedisce le accuse al mittente.
A Torchiarolo si vota per il rinnovo dell'amministrazione comunale alla fine della prossima settimana. C'è la questione dell'inquinamento atmosferico nel programma dei candidati sindaco? Sono pronti a regolamentare l'utilizzo della legna per i riscaldamenti domestici? Senza l'adozione di queste misure sarà difficle, aveva anche detto l'Arpa, stabilire la presenza di eventuali, altre concause.