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Venerdì, 29 Marzo 2024
Ambiente

"Traffici di rifiuti, numerosi casi anche nel porto di Brindisi"

BRINDISI - La Puglia resta al quarto posto nella classifica generale dell’illegalità ambientale 2009 in Italia, con 2.674 infrazioni accertate, 2.211 persone denunciate, 15 arrestate e 1.614 sequestri effettuati. I dati regionali del Rapporto Ecomafia 2010 sono stati presentati questa mattina a Bari da Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia, alla presenza di Lorenzo Nicastro, assessore regionale alla Qualità dell'Ambiente.

BRINDISI - La Puglia resta al quarto posto nella classifica generale dell’illegalità ambientale 2009 in Italia, con 2.674 infrazioni accertate, 2.211 persone denunciate, 15 arrestate e 1.614 sequestri effettuati. I dati regionali del Rapporto Ecomafia 2010 sono stati presentati questa mattina a Bari da Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia, alla presenza di Lorenzo Nicastro, assessore regionale alla Qualità dell'Ambiente.

Interessanti, ovviamente, i dati  relativi alle province, a cominciare da Brindisi. Sul fronte del ciclo illegale dei rifiuti (la Puglia è seconda in Italia), Brindisi conta 117 infrazioni accertate, preceduta da Bari con 272 e Lecce con 193.

Per quanto riguarda la classifica provinciale nazionale dell'illegalità ambientale Brindisi è al 37esimo posto (230 infrazioni accertate). Bari è quinta, Foggia decima, Lecce tredicesima, Taranto diciannovesima. In generale - è stato spiegato nella conferenza - rispetto al 2008 sono aumentate in Puglia le infrazioni accertate e le persone denunciate mentre per il numero dei sequestri effettuati è la seconda regione in Italia. Dal 2002 ad oggi, ci sono state ben 30 inchieste contro attività organizzate per il traffico illecito dei rifiuti, cioè il 19,6 per cento circa delle inchieste su tutto il territorio nazionale.

La Puglia, è stato detto, rimane la porta d’ingresso o uscita per i traffici internazionali e interregionali di rifiuti. Numerosi in uscita soprattutto dal porto di Taranto ma anche a Bari e Brindisi, tanto che nel 2009 ne sono state intercettate 13 mila tonnellate dirette principalmente in Cina, Vietnam, Egitto (e altri paesi africani) e Indonesia. Quest'anno nel Rapporto è stato inserito anche un capitolo sulle “navi a perdere” (affondate in modo sospetto e che potevano trasportare rifiuti tossici) per le quali Legambiente ha chiesto alla Commissione bicamerale d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti di farsi promotrice di un’indagine conoscitiva.

Quanto al racket degli animali la Puglia rimane scende al secondo posto (al primo il Lazio) con 529 infrazioni accertate, 407 persone denunciate, 2 arrestate e 486 sequestri effettuati. La Puglia non è immune neanche dalle agromafie che in Italia fatturano 50 miliardi di euro l'anno (dati Cia). Nella classifica dell'illegalità nel ciclo del cemento la Puglia scende al sesto posto con 551 infrazioni, 685 persone denunciate e 272 sequestri: la provincia più colpita è Lecce con 175 infrazioni accertate e 180 persone denunciate. Quello delle discariche abusive resta invece un fenomeno ancora molto diffuso in Puglia, come dimostrano le numerose operazioni delle forze dell'ordine riportate nel Rapporto. Sul fronte dell’archeomafia, l'aggressione criminale al patrimonio artistico e archeologico, la Puglia sale in classifica e dal dodicesimo posto si piazza all'ottavo con 52 furti.

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