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Trasportavano gli inerti di cantiere senza autorizzazioni: 7 denunce, camion sequestrati

BRINDISI – Non basta trasportare i materiali di risulta edili nelle apposite discariche, ma bisogna farlo con automezzi autorizzati e quindi idonei alla movimentazione degli inerti. La sottovalutazione di questa regola, e comunque la sua violazione, ha portato al sequestro preventivo da parte dei carabinieri del Nucleo tutela ambientale di Lecce di quattro autocarri e alla denuncia di sette persone a vario titolo coinvolte, alcune anche per falso. Il decreto del gip è stato emesso su richiesta del pm Valeria Farina Valaori, ed è relativo ad una ispezione condotta dai militari nello scorso autunno, quindi alcuni mesi fa, in un cantiere edile di Brindisi dove è in corso la ristrutturazione di un immobile ad uso abitativo.

BRINDISI – Non basta trasportare i materiali di risulta edili nelle apposite discariche, ma bisogna farlo con automezzi autorizzati e quindi idonei alla movimentazione degli inerti. La sottovalutazione di questa regola, e comunque la sua violazione, ha portato al sequestro preventivo da parte dei carabinieri del Nucleo tutela ambientale di Lecce di quattro autocarri e alla denuncia di sette persone a vario titolo coinvolte, alcune anche per falso.  Il decreto del gip è stato emesso su richiesta del pm Valeria Farina Valaori, ed è relativo ad una ispezione condotta dai militari nello scorso autunno, quindi alcuni mesi fa, in un cantiere edile di Brindisi dove è in corso la ristrutturazione di un immobile ad uso abitativo.

Per questo motivo i quattro automezzi finiti sui verbali il giorno dei controlli del Nucleo di tutela ambientale, tra ieri e oggi sono stati rintracciati dagli stessi carabinieri presso altri cantieri dove intanto l’impresa proprietaria (due appartengono invece a padroncini) li aveva destinati per altri appalti sopraggiunti. I camion potrebbero andare incontro a confisca, un provvedimento che il pm certamente richiederà al tribunale. E’ già accaduto nel caso dell’operazione legata alle indagini sulla discarica di Formica Ambiente, dove cinque autocarri furono rapidamente confiscati ed assegnati alla Protezione civile in Abruzzo.

La situazione penale è anche più grave per alcuni autisti, che avevano esibito a richiesta degli uomini del capitano Nicola Candito anche Formulari Identificativi dei rifiuti (Fir), il documento che deve accompagnare ogni carico, palesemente falsificati. Il Testo unico ambientale prevede che ogni veicolo adibito a trasporto di rifiuti, siano essi solidi urbani o speciali nelle varie categorie, sia regolarmente autorizzato ed iscritto all’Albo dei gestori dei rifiuti, quindi che abbia superato l’accertamento di idoneità a tale impiego, che presuppone anche la copertura del cassone di carico, ad esempio ed ogni accorgimento che eviti la dispersione di polveri e materiali durante il tragitto. Non era il caso dei camion finiti al centro del controllo in autunno, e sequestrati in questi giorni.

I carabinieri del Nucleo di tutela ambientale avevano deferito alla procura il titolare dell’autorizzazione a costruire per l’immobile interessato dai lavori in quanto produttore dei rifiuti, il legale rappresentante della società che stava effettuando i lavori in quando trasportatore dei rifiuti stessi, quindi tre autotrasportatori colti sul fatto e anche i due soci titolari della discarica per il trattamento degli inerti che si trova tra Brindisi e S.Vito dei Normanni, perché avevano accettato i carichi malgrado le irregolarità già citate (avrebbero dovuto respingerli, prescrive la legge).

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