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Venerdì, 29 Marzo 2024
Ambiente

Uno spiraglio per le barche sotto sfratto, lo propone la Camera di Commercio

BRINDISI - La Camera di Commercio è pronta ad aiutare i pescatori brindisini ai quali, dopo una ventina d'anni, è stato imposto lo sgombero delle banchine Montenegro e Sciabiche, lungo le quali dal 20 maggio è attiva la concessione demaniale marittima rilasciata alla società Ats, che dovrà realizzarvi un approdo turistico privato. Il passo che la Camera di Commercio propone è quello di costituire un'associazione che difenda costantemente gli interessi reclamati dagli interessati, attualmente di fatto senza un luogo dove tenere le barche da lavoro. E inoltre sarà recuperata una zona di ormeggio sempre nei pressi delle Sciabiche.

BRINDISI - La Camera di Commercio è pronta ad aiutare i pescatori brindisini ai quali, dopo una ventina d'anni, è stato imposto lo sgombero delle banchine Montenegro e Sciabiche, lungo le quali dal 20 maggio è attiva la concessione demaniale marittima rilasciata alla società Ats, che dovrà realizzarvi un approdo turistico privato. Il passo che la Camera di Commercio propone è quello di costituire un'associazione che difenda costantemente gli interessi reclamati dagli interessati, attualmente di fatto senza un luogo dove tenere le barche da lavoro. E inoltre sarà recuperata una zona di ormeggio sempre nei pressi delle Sciabiche.

Qualche precisazione preliminare. La Camera di Commercio in qualche modo è interessata proprio alla società Ats, poichè ne è fulcro Assonautica di cui a Brindisi sono esponenti e soci Giuseppe Rubini, Giovanni Danese e Alfredo Malcarne. Il quale, in interviste degli ultimi mesi, aveva riconosciuto l'esistenza del problema di trovare (o riservare) un tratto di banchina alla piccola pesca. Ora il presidente dell'Autorità Portuale, invece, con ordinanza 8/2010, stabilisce che dal 20 maggio tutti dovevano spostarsi dalla parte opposta, alla banchina Ammiraglio Millo del quartiere Casale, secondo le indicazioni tecniche concordate con la Capitaneria di Porto.

Ma, paradossalmente, la situazione meno problematica è quella dei pescherecci molfettesi e monopolitani che sostano di notte o nei fine settimana a Brindisi, per i quali è previsto è garantito l'ormeggio a "portafoglio" (vedi planimetria). I piccoli pescatori brindisini invece dovrebbero andare al Villaggio Pescatori. Che è in ristrutturazione, e quindi per adesso non può accogliere nessuno anche perchè -protestavano gli interessati- i lavori si sono fermati. In sostanza, con l'estate e quindi con la situazione migliore per il lavoro in mare, tutto è bloccato per la parte più debole della categoria.

Ma c'è uno spiraglio. Anche con la mediazione di Michele Petracca, presidente della cooperativa Europesca, gli animi questa mattina si sono momentaneamente placati. L'idea fondamentale è quella che Assonautica, come aveva anticipato Malcarne qualche tempo fa, si faccia restituire dalla sezione della Lega Navale Italiana almeno alcuni dei otto pontili galleggianti che erano stati concessi in prestito. Con questi pontili si può ricavare -d'intesa tra società Ats,  Capitaneria e Authority, una nuova zona di ormeggio per i piccoli pescatori tra il nuovo approdo turistico e la stazione rimorchiatori dei Fratelli Barretta.

Quando si giungerà alla concertazione di questi movimenti? Alfredo Malcarne ha dato appuntamento a tutti per le 18 di giovedì prossimo in Camera di Commercio, per parlare della costituzione dell'associazione e del nuovo approdo. Insomma, c'è qualcosa di concreto all'orizzonte, e nel frattempo alla banchina Sciabiche non ci sono sgomberi. L'associazione, precisa Michele Petracca, servirà anche per pilotare coloro che attualmente non si possono definire pescatori professionali, a diventarlo a tutti gli effetti.

Altri arcani da svelare. Il primo: la destinazione dei pescherecci alla Banchina Millo è comunque provvisoria perchè tra pochi mesi dovrebbero avere inizio i lavori di rifacimento progettati e finanziati dall'Autorità Portuale. Se ci fossero andate anche le barchette sgomberate alle Sciabiche, sarebbero state presto costrette ad una nuova emigrazione. Il secondo: i lavori del water front del Villaggio pescatori sono stati bloccati dall'ufficio tecnico dell'Authority perchè la progettazione pare non avesse previsto una serie di accorgimenti relativi alla raccolta delle acque da lavorazioni su barche e attrezzature, e all'alaggio delle barche stesse, tali da rendere di fatto non corrispondenti alle norme gli scali stessi in costruzione.

"Quindi si stanno ora apportantando le varianti opportune - dice Michele Petracca, che è stato l'autore della segnalazione di questi problemi ad alcuni consiglieri comunali, che a loro volta si sono fatti latori del problema presso i competenti uffici tecnici - altrimenti, ad opere compiute, ci saremmo trovati con gli scivoli fuorilegge e di fatto inutilizzabili. Lusso che nessuno al Villaggio Pescatori si può permettere".

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