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Via ed Aia valutando danno salute

BARI - Il danno sanitario esistente e potenziale alle popolazioni dei territori interessati diventa criterio prioritario nell'analisi delle attività produttive soggette ad Aia e a Valutazione di impatto ambientale nelle aree inquinate tarantina e brindisina. La giunta regionale pugliese ha modificato questa sera in tal senso la disciplina relativa alla costituzione del Comitato Regionale per la valutazione di Impatto ambientale nei Sin (Siti Interesse Nazionale) e nei territorio di Brindisi e Taranto.

BARI - Il danno sanitario esistente e potenziale alle popolazioni dei territori interessati diventa criterio prioritario nell'analisi delle attività produttive soggette ad Aia e a Valutazione di impatto ambientale nelle aree inquinate tarantina e brindisina.  La giunta regionale pugliese ha modificato questa sera in tal senso la disciplina relativa alla costituzione del Comitato Regionale per la valutazione di Impatto ambientale  nei Sin (Siti Interesse Nazionale) e nei territorio di Brindisi e Taranto.

Si tratta di una svolta attesa da anni, sollecitata dai movimenti ambientalisti ma anche da una importante settore della politica locale e dalle amministrazioni dei territori interessati, che chiama le imprese a responsabilità molto più estese nell'applicazione del principio del "chi inquina paga". Il nuovo regolamento che la Puglia si è data in tema di valutazione degli impatti ambientali è stata commentata alla fine della seduta di giunta regionale dall'assessore Lorenzo Nicastro.

“Con riferimento a tutti gli impianti soggetti ad Aia, situati nelle aree di Brindisi e Taranto oltre che nei Sin (siti di interesse nazionale) del territorio regionale ed in relazione ad emissioni di Idrocarburi Policiclici Aromatici (Ipa), a scarichi in mare o nei corpi idrici del bacino regionale reflui di processo e acque di raffreddamento e di trattamento rivenienti da attività lavorative o, ancora, all'impiego per le loro attività materiali e composti polverulenti - ha detto Nicastro -, abbiamo redatto il regolamento attuativo della legge sulla valutazione del danno sanitario relativo ad emissioni industriali inquinanti per le aree pugliesi già dichiarate a elevato rischio ambientale (L. 21/2012)”, ha dichiarato ancora l'assessore alla Qualità dell'Ambiente a seguito dell'approvazione in giunta del Regolamento cui hanno lavorato le strutture tecniche degli assessorati all'Ambiente e alla Sanità, Arpa Puglia e Ares.

“Si tratta di una rivoluzione copernicana: al centro del sistema non più, come fino ad ora era accaduto 'la fabbrica fordista', la produttività prima dell'uomo, ma, finalmente, l'uomo e la qualità della sua esistenza. Un equilibrio tra tutti gli aspetti di natura fisiologica, sociale, economica e ambientale. Sulla base di schede di dimissione ospedaliera, registro delle cause di morte, referti di Pronto Soccorso, certificati di assistenza al parto e registro tumori regionale si procede – ha aggiunto Nicastro - alla definizione del profilo di salute delle popolazioni residenti nelle aree individuate nelle province di Brindisi e Taranto, attraverso la produzione di un quadro epidemiologico basato sulle stime più aggiornate di mortalità, di ospedalizzazione, e di incidenza dei tumori disponibili. Ovviamente con particolare interesse sono le patologie a breve latenza, per le quali esistono sufficienti evidenze nella letteratura scientifica di associazione con i principali inquinanti.”

“Il confronto tra i dati che emergono da queste analisi con i tassi annuali/triennali di mortalità, di ricovero (in regime ordinario), di accesso al pronto soccorso e di incidenza tumorale secondo il metodo di standardizzazione diretta, usando come popolazione standard la popolazione italiana e regionale permette la valutazione di danno sanitario attraverso l’applicazione di appropriate funzioni concentrazione-risposta per singolo inquinante. L'adozione del regolamento in giunta, avviando l'iter istituzionale di confronto anche con i portatori di interesse, rappresenta un passo avanti: il principio europeo del 'chi inquina paga' non solo è fatto proprio dal governo regionale della Puglia – ha concluso l'assessore Nicastro – ma viene ampliato anche alle conseguenze sanitarie dell'inquinamento. Chi inquina, sapendo di farlo, oltre alla bonifica deve anche fare i conti con gli effetti di quell'inquinamento. Effetti che, sia in termini di costi sociali che di gestione dei servizi, non possono scaricarsi sul pubblico”.

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