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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Attentato imperfetto: “E' caccia nel Salento al complice di Marzio”

OSTUNI – Prosegue, tra il basso e l’alto Salento, la caccia al complice di Giuseppe Marzio: il quarantatreenne ostunese ritenuto dagli inquirenti l’autore, insieme a un fiancheggiatore non ancora identificato, dell’attentato dinamitardo compiuto nella notte di giovedì scorso ai danni di una villetta a Soleto, di proprietà di un pensionato di 77 anni di Galatina, Salvatore Angelo Lanzillotti, originario di Carovigno ma da diversi anni trasferitosi nel Salento.

OSTUNI – Prosegue, tra il basso e l’alto Salento, la caccia al complice di Giuseppe Marzio: il quarantatreenne ostunese ritenuto dagli inquirenti l’autore, insieme a un fiancheggiatore non ancora identificato, dell’attentato dinamitardo compiuto nella notte di giovedì scorso ai danni di una villetta a Soleto, di proprietà di un pensionato di 77 anni di Galatina, Salvatore Angelo Lanzillotti, originario di Carovigno ma da diversi anni trasferitosi nel Salento.

Marzio – “abbandonato” nella stessa notte sull’uscio del pronto soccorso del nosocomio brindisino con ferite al cuoio capelluto, trauma cranico, escoriazioni ed ustioni su tutto il corpo – resta ricoverato in prognosi riservata presso l’ospedale Perrino, a Brindisi. Le sue condizioni di salute sono stazionare, anche se non gli consentirebbero ancora di essere ascoltato dagli inquirenti, che attendono di rivolgergli più di qualche domanda sulle cause che lo hanno portato a rischiare la vita. Il decorso clinico appare regolare, nonostante le ferite siano significative.

L'attentato, messo a segno facendo esplodere una bombola di Gpl, ha semidistrutto la casa di campagna, in questo periodo disabitata, in contrada Fiacone, lungo la strada che da Soleto porta a Sogliano Cavour. Marzio è accusato di trasporto e detenzione di materiale esplodente, attentato incendiario e danneggiamento. Sulle tracce di “baffettino” (soprannome dell’ostunese) i poliziotti sarebbero giunti dopo aver trovato, nel giardino della villetta finita nel mirino, alcune macchie di sangue, un passamontagna, anche questo sporco di sangue, e un accendino, presumibilmente appartenenti ad uno degli attentatori. Marzio in ospedale si era presentato a mezzanotte con ferite compatibili con quelle provocate da un'esplosione e il giubbotto che indossava presentava diverse bruciature e tracce di vetro. Ma saranno le analisi scientifiche, e soprattutto l’esame del Dna, ad appurare l’effettiva sussistenza di una connessione tra il ferimento e l’attentato.

Le indagini avviate a seguito dell’attentato, proseguono su più fronti, soprattutto al fine di comprendere il movente che si celerebbe dietro la sciagurata azione malavitosa. Già le prime testimonianze raccolte sul posto dagli agenti del Commissariato di Galatina, avevano confermato la presenza di una seconda persona al fianco dell’ostunese. Entrambi sarebbero stati notati nel buio della notte mentre si allontanavano di gran lena a bordo di un’auto poco dopo la deflagrazione. E’ c’è chi avrebbe udito anche le urla di dolore di Marzio, rimasto ferito proprio a causa dell’esplosione.

E’ nel Salento che in queste ore si starebbe concentrando l’azione investigativa. Potrebbe essere infatti un giovane del posto (colui il quale, in buona sostanza avrebbe offerto un supporto logistico all’ostunese), l’anonimo complice al quale le forze dell’ordine da giovedì notte stanno dando la caccia.  E’ probabile infatti (sempre che la pista dell’attentato firmato dall’ostunese sia confermata) che Marzio abbia potuto contare sul supporto logistico di chi le campagne di Soleto le conosce bene.

L’attività di indagine prosegue alacremente anche nella Città bianca. Gli agenti del Commissariato di Pubblica sicurezza, coordinati dal Dirigente Francesco Angiuli, avrebbero eseguito alcune perquisizioni, passando al setaccio gli ambienti della malavita locale, con particolare riferimento alle amicizie del quarantatreenne finito in ospedale. Ma col passare dei giorni l’epicentro dell’attività investigativa sembra essere il Commissariato di Galatina, proprio in virtù dell’ipotesi che il secondo uomo possa essere di Soleto e dintorni.

Tra i misteri dell’attentato - sempre qualora il coinvolgimento di Marzio nell’attentato dovesse essere acclarato da parte dell’accusa – anche l’eventuale movente che lo avrebbe spinto a prendere di mira la residenza estiva di Salvatore Lanzillotti: l’anziano imprenditore di Galatina, con radici carovignesi.

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