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Sabato, 20 Aprile 2024
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Attentato incendiario nella notte: bruciato con la benzina il Bar Malibù

OSTUNI – Attentato incendiario nella notte, alla periferia della Città bianca. Nel mirino dei banditi, il bar Malibù, situato lungo la via per Cisternino. Ignoti avrebbero cosparso di benzina l’uscio d’ingresso dell’attività commerciale e danneggiato una vetrina laterale, dando poi fuoco al portone in legno, posto a protezione della Caffetteria. In pochi minuti le fiamme avrebbero avvolto il locale, mandando in fumo tavolini e sedie, sino a ridurre in cenere buona parte dell’arredo. A dare l’allarme, attorno alle tre del mattino, alcuni residenti della zona, sobbalzati a seguito di un boato e poi resisi conto del fumo che fuoriusciva dagli infissi. Sul posto sono accorsi i vigili del fuoco del distaccamento di Ostuni e i militari della locale Stazione dei carabinieri.

OSTUNI – Attentato incendiario nella notte, alla periferia della Città bianca. Nel mirino dei banditi, il bar Malibù, situato lungo la via per Cisternino. Ignoti avrebbero cosparso di benzina l’uscio d’ingresso dell’attività commerciale e danneggiato una vetrina laterale, dando poi fuoco al portone in legno, posto a protezione della Caffetteria. In pochi minuti le fiamme avrebbero avvolto il locale, mandando in fumo tavolini e sedie, sino a ridurre in cenere buona parte dell’arredo. A dare l’allarme, attorno alle tre del mattino, alcuni residenti della zona, sobbalzati a seguito di un boato e poi resisi conto del fumo che fuoriusciva dagli infissi.  Sul posto sono accorsi i vigili del fuoco del distaccamento di Ostuni e i militari della locale Stazione dei carabinieri.

Non è stato necessario domare le fiamme per appurare con certezza l’origine del rogo. Le forze dell’ordine, infatti, avrebbero rinvenuto sul marciapiede adiacente al bar una tanica, abbandonata dagli attentatori dopo averla svuotata. Non poca, dunque, la benzina utilizzata per dare fuoco alla sala. I malviventi di danni ne volevano causare tanti. E ci sono riusciti. Quale sia il movente, resta un mistero. Gli inquirenti in queste ore stanno ascoltando alcuni testimoni e soprattutto i gestori del bar, formalmente intestato a Paola Calabretti, una ragazza originaria di Ceglie Messapica e residente a Carovigno.

A quanto sembra tanto la donna quanto gli altri titolari dell’esercizio commerciale, avrebbero dichiarato di non aver mai subito richieste estorsive e di non essere in grado di fornire elementi utili ai fini dell’individuazione degli autori dell’attentato. Nulla, dunque, che possa in queste prime battute aiutare gli investigatori a comprendere le ragioni dell’incursione criminale. Dietro le fiamme, evidentemente, non è escluso che possa esserci  anche la volontà di mettere in atto una vendetta.

Nelle prossime ore saranno nuovamente ascoltati in caserma i gestori del bar, per raccogliere dagli stessi ulteriori spunti utili ai fini delle indagini. Inaugurato soltanto da qualche anno, il Bar Malibù da poco era stato preso in gestione dai nuovi soci, intenzionati a rilanciare l’attività. Ingenti, intanto, i danni: dal bancone al resto dell’arredamento. Le fiamme non avrebbero comunque arrecato danni alla struttura in muratura.

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