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“Ci sarà da soffrire e da esultare. Una emozione che è bello vivere”

OSTUNI - "Ciò che si dicono i giocatori di una squadra di basket negli spogliatoi, durante i 7 o 8 mesi di partite e di allenamenti, non è dato sapere. E questo men che meno ad Ostuni, all’Assi Basket Ostuni, allenata da un Giovanni Putignano che, geloso della privacy della sua squadra, lavora per formare un gruppo duro e compatto come il cemento. Mercoledì ad Ostuni, quando l’ASSI ha superato di slancio il Treviglio, conquistando il sogno della finale per la promozione in Legadue, abbiamo però percepito che l’oggetto dei discorsi, l’obiettivo, il lavoro programmato ma duro, le partite di allenamento tirate fino all’ultimo decimo di secondo erano tutti finalizzati al sogno della finale. Abbiamo sentito dalla bocca dei Gigena, come di capitan Morena, come del giovanissimo Tommasini che l’obiettivo era ed è stato solo uno: disputare la finale.

OSTUNI - "Ciò che si dicono i giocatori di una squadra di basket negli spogliatoi, durante i 7 o 8 mesi di partite e di allenamenti, non è dato sapere. E questo men che meno ad Ostuni, all’Assi Basket Ostuni, allenata da un Giovanni Putignano che, geloso della privacy della sua squadra, lavora per formare un gruppo duro e compatto come il cemento. Mercoledì ad Ostuni, quando l’Assi ha superato di slancio il Treviglio, conquistando il sogno della finale per la promozione in Legadue, abbiamo però percepito che l’oggetto dei discorsi, l’obiettivo, il lavoro programmato ma duro, le partite di allenamento tirate fino all’ultimo decimo di secondo erano tutti finalizzati al sogno della finale. Abbiamo sentito dalla bocca dei Gigena, come di capitan Morena, come del giovanissimo Tommasini che l’obiettivo era ed è stato solo uno: disputare la finale.

Lo sport fa parte della nostra vita. In un periodo in cui la gente vive più problemi che serenità, in cui tutto è più difficile di qualche anno fa, ad Ostuni la intera città, accanto ai problemi non oltre i problemi, sta vivendo un momento di grande esaltazione collettiva. Essere al centro dell’attenzione della intera Provincia, della Regione, del basket nazionale, dei giornali e delle Tv rappresenta un grande motivo di orgoglio: la capacità di una città di costruire un sogno, di raggiungere un obiettivo, di identificarsi come comunità nella conquista di una meta importante.

Questa è l’aria che si respira in Ostuni! Ma non solo in Ostuni. Chi, la settimana scorsa, ha avuto l’avventura di seguire la squadra a Treviglio, fra Milano e Bergamo, ha vissuto una emozione irripetibile. Trovarsi nelle tribune di una cittadina del profondo nord insieme a circa 200 compaesani, provenienti da Ostuni, ma anche da Milano o da Brescia o da Torino o da Piacenza, e tifare per i colori giallo blu, facendo impallidire i locali di Treviglio, più numerosi ma anche più compassati, è il segnale di una comunità che si cerca e si riconosce, di una comunità che mantiene i caratteri della identità, non scalfiti da tanti chilometri di distanza da Ostuni, anzi rinvigoriti  dalla lontananza.

Questo sogno deve continuare. Ci aspetta Trapani, una sorta di bestia nera per il basket ostunese. Si andrà a Trapani domenica 29 e martedì 31 maggio. Si giocherà ad Ostuni venerdì 3 giugno ed  eventualmente domenica successiva 5 giugno. Se il risultato sarà ancora in pari la bella si giocherà a Trapani l’8 giugno. Obiettivo: la promozione nel secondo campionato di Basket nazionale, campionato professionistico di altissimo livello tecnico.

L’ASSI ha nella sua squadra giocatori che questi livelli li hanno sempre giocati. Mario e Silvio Gigena hanno vinto a Livorno, giovanissimi, il loro primo campionato in Italia, proprio vincendo il campionato per andare in Legadue. Poi i due Gigena hanno sempre giocato in serie A, a Milano come a Pesaro, a Bologna come a Rieti. Mimmo Morena ha calcato palcoscenici cestistici  di altissimo livello, anche europeo. Tommasini ha disputato, a 19 anni, una  finale a Forlì, proprio l’anno scorso. L’Assi Basket Ostuni è attrezzata per fare il salto di categoria. In quet’ultimo mese questi gladiatori hanno superato difficoltà che sembravano insuperabili.

Aver perso ad Ostuni gara 1 con Ruvo e poi andare a vincere a Ruvo gara 4, quando i baresi avevano preparato la festa per il superamento del turno, tornando quindi ad Ostuni per lo spareggio e stendendo letteralmente gli avversari; aver superato il Treviglio in gara 5 ad Ostuni, ma dopo due sconfitte consecutive in Lombardia; tutto questo non si può fare se non hai un grande carattere, una grande professionalità, ma anche grandi capacità tecniche ed agonistiche.

Con tutto questo bagaglio si affronta questa finale. Dall’altra parte Trapani ha giocatori che hanno vinto il campionato di serie A Dilettanti a ripetizione, a Veroli, come a Latina, come a Barcellona Pozzo di Gotto. Questi giocatori si chiamano Guarino, Bisconti, Svoboda, Evangelisti, Santarossa. E’ gente abituata a vincere e che vorrà rivincere. Ostuni affronta questa finale con la forza di chi sa che se la può giocare, con la forza che ti da’ la conquista alla grande di un obiettivo ormai raggiunto, la finale.

Ci sarà da divertirsi, ma anche da soffrire come da esultare. Una emozione che è bello vivere. Venerdì 3 giugno il Palazzetto di Ostuni sarà e deve essere pieno di gente e di passione, a prescindere dai risultati delle prime due partite. Le telecamere di Sportitalia porteranno la città Bianca e i suoi tifosi in ogni casa di appassionato del basket in tutta Italia, in ogni casa di Ostunese lontano dalla nostra città. Vuoi che in quella occasione il Palazzetto non dia il segnale di una città forte e viva, di una città che vuole crescere e vuole ancor più affermarsi, anche attraverso la sua squadra di Basket?

La squadra dell’Assi Basket Ostuni  è ormai fra le protagoniste primarie del basket nazionale. E non è poco, anzi è moltissimo. La Città Bianca sarà ancora una volta al centro di una grande ed esaltante festa sportiva, quasi come i Campionati Mondiali di Ciclismo del 1976. Se ci pensiamo bene, Ostuni di oggi, regina del turismo pugliese, partì proprio da lì."

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