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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Città dello Sport ma non in periferia

Il titolo di Città dello Sport non spetta solo a chi può esibire squadre in prima serie, ma soprattutto a chi garantisce l’accesso alla pratica sportiva al maggior numero possibile di cittadini, quindi inculcando la “cultura dello sport” e garantendone la pratica diffusa mettendo a disposizione impianti e tenendoli in ordine ed efficienti.

Il titolo di Città dello Sport non spetta solo a chi può esibire squadre in prima serie, ma soprattutto a chi garantisce l’accesso alla pratica sportiva al maggior numero possibile di cittadini, quindi inculcando la “cultura dello sport” e garantendone la pratica diffusa mettendo a disposizione impianti e tenendoli in ordine ed efficienti. Allora a Brindisi ricordiamoci degli impianti ancora scoperchiati al quartiere S.Elia, ad esempio, un quartiere che di sport a livello di base ne ha un bisogno enorme (non basta il sacrificio del Nafta Rugby, un campionato dietro l’altro).

Un’altra spinta al decoro urbano deve essere quella in direzione di chi guasta sempre tutto, trasformando le strade in discariche. Ci vogliono le multe, perché solo con le esortazioni e i volantini a Brindisi non si viene a capo di nulla. Le società di igiene urbana e le municipalità elargiscono multe salate a Milano e a Monaco di Baviera, certamente realtà più dotate di senso civico di Brindisi, non si capisce perché non si proceda nello stesso modo qui. Anche per rispetto di quei cittadini che non inquinano, che rispettano la propria città e le regole del vivere civile. E che pagano la Tarsu e pagheranno la Tares.

 

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