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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Accuse della Lipu: "Le lobby delle rinnovabili fanno saltare l'esame delle norme regionali"

FOGGIA – Accuse della Lipu (lega italiana protezione degli uccelli) ai consiglieri regionali delle commissioni Ambiente e Industria, che il 15 dicembre avrebbero dovuto riunirsi in seduta congiunta per esprimersi sulla nuova proposta di Regolamento in materia di rinnovabili (in attuazione alle recenti Linee Guida nazionali). La seduta invece è saltata, rinviata a data da destinarsi “con la scusa pretestuosa – sostiene la Lipu Puglia - di volersi dedicare all’esame del ddl sul bilancio regionale”.

FOGGIA – Accuse della Lipu (lega italiana protezione degli uccelli) ai consiglieri regionali delle commissioni  Ambiente e Industria, che il 15 dicembre avrebbero dovuto riunirsi in seduta congiunta per esprimersi sulla nuova proposta di Regolamento in materia di rinnovabili (in attuazione alle recenti Linee Guida nazionali). La seduta invece è saltata, rinviata a data da destinarsi “con la scusa pretestuosa – sostiene la Lipu Puglia - di volersi dedicare all’esame del ddl sul bilancio regionale”.

Appare evidente, per l’associazione protezionista,  l’atteggiamento dei consiglieri regionali di maggioranza:”Hanno deciso di non decidere confidando in una utile esiguità dei tempi. Il gioco è chiaro: provocare il deragliamento dell’esame, minare l’approvazione dell’atto regionale, impedire integrazioni migliorative. Ma senza esporsi con decisioni ufficiali. Come temuto dalla Lipu pugliese, le bellicose e invasive ingerenze della lobby energetica hanno schiacciato i consiglieri regionali membri delle Commissioni e cercano di condizionare la giunta regionale”.

Quest’ultima, dice sempre la Lipu, “secondo alcune dichiarazioni giornalistiche, starebbe per approvare il provvedimento alla luce dei tempi previsti per le Commissioni e scaduti invano. Se, come già chiesto dalla Lipu, il provvedimento non sarà restrittivo e immediatamente vigente per i procedimenti in corso, esso si rivelerà praticamente inutile di fronte a una incontenibile discarica urbanistica che si completerà su tutte le aree pregiate della Puglia”.

La Lipu ricorda che centinaia e centinaia di istanze hanno saturato tutto il territorio pugliese, perfino con la sovrapposizione di più richieste sugli stessi siti. “Innumerevoli procedimenti vantano strumentalmente una istruttoria già iniziata e le società non accettano che essi siano assoggettati a nuove norme pena la consueta minaccia dei ricorsi. Ancora una volta – conclude la Lipu - si realizzerebbe lo sconcertante paradosso per cui il governo di un bene collettivo, il territorio, prerogativa di un organo istituzionalmente preposto come la Regione, passerebbe di fatto nelle mani della speculazione energetica”.

“La recente norma nazionale prevede che solo i procedimenti che abbiano ottenuto tutti pareri ambientali eventualmente necessari e la soluzione di connessione elettrica indicata dal gestore della rete possano proseguire nell’iter senza essere assoggettati alle nuove disposizioni nazionali. Analogamente, anche i provvedimenti attuativi regionali dovrebbero fare salvo questo principio in relazione all’entrata in vigore delle aree non idonee (di espressa competenza delle Regioni).

La Lipu perciò ha scritto nuovamente a Vendola e agli assessori regionali interessati, sollecitando l’approvazione del provvedimento e chiedendo copia delle “richieste al ribasso” presentate contro di esso, per individuare le lobby delle rinnovabili.

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