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Venerdì, 19 Aprile 2024
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"British Gas, Fini ignora la vicenda”

BRINDISI – “Il Presidente Fini o ignora totalmente la complessa vicenda del rigassificatore di Brindisi o ritiene che le opposizioni delle Amministrazioni Comunali e Provinciali, della Regione Puglia e della stragrande maggioranza dei brindisini non valgano nulla”. E’ quanto sostiene l’avvocato Roberto Fusco, candidato sindaco della lista civica “Si Roberto Fusco Sindaco”, nonché di Italia dei Valori e Federazione delle Sinistre, commentando le dichiarazioni rese dal presidente della Camera durante lo svolgimento del forum della Confcommercio a Cernobbio.

BRINDISI – “Il Presidente Fini o ignora totalmente la complessa vicenda del rigassificatore di Brindisi o ritiene che le opposizioni delle Amministrazioni Comunali e Provinciali, della Regione Puglia e della stragrande maggioranza dei brindisini non valgano nulla”. E’ quanto sostiene l’avvocato Roberto Fusco, candidato sindaco della lista civica “Si Roberto Fusco Sindaco”, nonché di Italia dei Valori e Federazione delle Sinistre, commentando le dichiarazioni rese dal presidente della Camera durante lo svolgimento del forum della Confcommercio a Cernobbio. 

Le parole di Fini: “Si discute tanto della Tav, ma a mio modo di vedere nell’impatto Italia-investitori stranieri è un problema. La Tav può essere dal punto di vista ambientale un pugno in un occhio ma quanto accaduto a Brindisi per la mancata realizzazione del rigassificatore sono due pugni in un occhio. Quando la British Gas decide di ritirare gli investimenti è un problema”. Dura la reazione di Fusco: “Abbiamo assistito, a seguito della strumentale decisione della British Gas/Brindisi Lng di abbandonare gli uffici di Brindisi, ad una incredibile campagna di disinformazione condotta sulle maggiori testate nazionali. A queste notizie hanno fatto eco dichiarazioni, sullo stesso tenore, di politici di primo piano".

"Mai però ci saremmo aspettati - prosegue Fusco - che una alta carica istituzionale dello Stato, come il Presidente della Camera Gianfranco Fini, liquidasse la vicenda del rigassificatore a Brindisi con molta superficialità. Il Presidente Fini forse ritiene le negazioni lamentate dalla società inglese non siano stati altro che sterili difese nei confronti di una iniziativa disastrosa per gli interessi del nostro territorio. Ignora, inoltre, che tale “operazione” fu decisa a suo tempo in solitudine e fuori dalle procedure e dalle garanzie previste dal nostro ordinamento dall’allora Presidente del Consiglio Berlusconi in un colloquio privato col Primo Ministro inglese Tony Blair".

“Un accordo al quale ha fatto seguito una marea di tortuosità, irregolarità e abusi che hanno segnato il procedimento autorizzativo e l’intera vicenda. Anomalie – riconosciute dall’Unione Europea - che hanno poi indotto alla sospensione dell’autorizzazione a suo tempo concessa e all’espletamento di una procedura VIA postuma conclusasi con un parere segnato da fortissime  contraddizioni e carico di numerose e pesanti “prescrizioni” alcune delle quali impugnate dalla stessa società progettatrice".

"Il presidente Fini - conclude Fusco - ignora forse che quelle stesse irregolarità hanno poi provocato, sul versante giudiziario, l’apertura di un processo penale per gravi reati. Un processo penale che oggi è ormai nella fase finale e ha portato il Pubblico Ministero ad invocare la misura interdittiva della revoca di tutte le autorizzazioni concesse e la probabile confisca della “colmata” realizzata a mare dalla Brindisi Lng per impedire la reiterazione dei reati ambientali”.

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