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Sabato, 20 Aprile 2024
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Carbone e nucleare due capisaldi. "Sulle rinnovabili non si torna indietro"

BRINDISI – L’obiettivo finale è: centrali a emissioni zero. Ma oltre alle strategie di cattura della Co2, uno degli obiettivi prioritari dell’Unione europea, ha ricordato il commissario all’energia, Gunther Oettinger, dovrà essere quello di cedere processi e tecnologie ai Paesi in fase di tumultuosa crescita come Cina, India e Corea, e fare in modo che le applichino, pena la sconfitta dei tentativi di salvare gli equilibri ambientali del pianeta. Tuttavia oggi a Brindisi si è parlato anche molto delle politiche energetiche italiane e comunitarie di fronte alle crisi geopolitiche che stanno investendo le nazioni produttrici di petrolio e gas naturale.

BRINDISI – L’obiettivo finale è: centrali a emissioni zero. Ma oltre alle strategie di cattura della Co2, uno degli obiettivi prioritari dell’Unione europea, ha ricordato il commissario all’energia, Gunther Oettinger, dovrà essere quello di cedere processi e tecnologie ai Paesi in fase di tumultuosa crescita come Cina, India e Corea, e fare in modo che le applichino, pena la sconfitta dei tentativi di salvare gli equilibri ambientali del pianeta. Tuttavia oggi a Brindisi si è parlato anche molto delle politiche energetiche italiane e comunitarie di fronte alle crisi geopolitiche che stanno investendo le nazioni produttrici di petrolio e gas naturale.

Di fronte a un futuro in cui gli approvvigionamenti energetici tornano a diventare il tema centrale nelle cancellerie di tutto il mondo, Stefania Prestigiacomo per il governo, e Fulvio Conti per Enel, hanno affrontato il tema dello sviluppo delle fonti rinnovabili, ma queste non potranno che garantire al massimo il 25 per cento della copertura del fabbisogno nazionale, ha detto la ministra dell’Ambiente. Poi ci vuole un 25 per cento di nucleare, “fonte ecologica”, mentre il 50 per cento resterà per un lungo periodo affidato alle fonti fossili.

Ciò vuol dire che il programma nucleare resta un obiettivo del governo Berlusconi ma anche di Enel, come ha confermato oggi Fulvio Conti, mentre il carbone per i suoi costi resterà la principale delle fonti fossili italiane. Ma l’Italia dovrà impegnarsi a fondo per garantire entro il 2020 la quota di energia da rinnovabili assegnatele dalla Commissione europea, e Stefania Prestigiacomo dichiara che quel 17 per cento sarà raggiunto. Enel, dal canto proprio, continuerà ad investire in Fer: un miliardo di euro solo in Puglia nel periodo 2009-2014, annuncia l’amministratore delegato di Enel. Ma anche le ambientalizzazioni per la termoelettrica di Cerano: il progetto del carbonile coperto sarà realizzato. E’ giunto quasi a fine iter ed Enel stanzierà 100 milioni per costruirlo. In più, il proposito “di un rapporto aperto e trasparente con le comunità locali”.

La Puglia per ora guarda attentamente al futuro delle rinnovabili. La ministra Prestigiacomo, interpellata sulla sorte del nuovo decreto per le rinnovabili, annuncia che il testo è ancora in mano agli apparati tecnici dei dicasteri dello Sviluppo economico e dell’Ambiente, ma che dovrebbe essere varato giovedì in Consiglio dei Ministri. Gli 8mila megawatt di soglia per le Fer non lo sono affatto, protesta Stefania Prestigiacomo, ma si tratta solo di una valutazione che riguarda il fotovoltaico perché bisogna rimettere in marcia anche l’eolico che sembra ormai fermo. Non ci sarà alcun tetto, aggiunge la ministra, ma sugli incentivi i tagli sono confermati: i materiali, pannelli fotovoltaici e pale eoliche, ormai costano molto meno alle aziende del settore.

Ambientalisti e imprese temono lo stop dell’espansione delle energie alternative. Loredana Capone, vice presidente della Regione Puglia, tuttavia una raccomandazione la fa per perorare un orientamento della nuova normativa a favore delle installazioni sui tetti delle case e negli spazi aziendali, per abbattere la corsa agli impianti a terra nelle campagne. Per il resto, dice la Capone, la Puglia è orgogliosa di essere stata nei giorni scorsi la Regione interlocutrice della Germania e dell’Unione europea, rappresentando i risultati dell’Italia nel campo delle rinnovabili. E anche il fatto che le tecnologie di cattura della Co2 di Enel, per l’Italia ma che per partner (ricorda Conti) come Cina e Corea, partano dalla ricerca e dalla sperimentazione a Brindisi è un motivo di soddisfazione. Purchè si continui a tenere conto delle istanze di qualità dell’ambiente, di lavoro e di incremento della formazione e della ricerca che aree come il Salento esprimono.

Il commissario europeo Oettinger, e poi dopo di lui Stefania Prestigiacomo, sostengono la giustezza delle misure assunte contro la Libia. “L’Italia e Malta però rischiano di pagare il prezzo più alto di questa crisi”. Ma non si torna indietro. Tradotto in termini di politiche energetiche, l’Europa deve proseguire sulla strada dell’innovazione nel campo della produzione energetica, deve fare in modo di esportare queste tecnologie e buone pratiche, deve rafforzare la cooperazione con gli Usa nelle politiche di riduzione dei gas serra. “E deve puntare progressivamente a liberarsi dalla dipendenza dal petrolio”, dichiara Gunther Oettinger. Quindi la strada non è solo quella delle centrali a zero emissioni, ma anche quella delle energie rinnovabili sviluppate al massimo.

Il nastro del nuovo impianto lo tagliano in sette, Piero Gnudi presidente di Enel, Massimo Ferrarese presidente della Provincia, Fulvio Conti amministratore delegato di Enel, Gunther Oettinger commissario Ue, la ministra Stefania Prestigiacomo, il sindaco Domenico Mennitti e la vice presidente della Regione Puglia, Loredana Capone. Gli ambientalisti non ci sono ma scrivono: un comunicato per dire che non sarà l’impianto pilota a salvare Brindisi e i territori circostanti dagli impatti ambientali della centrale, ricordano anche i guasti di “fotovoltaico selvaggio”, ricordano la strenua opposizione al progetto del rigassificatore. Avrebbero voluto incontrare Stefania Prestigiacomo, ma la ministra dell’Ambiente ha declinato, non ha risposto.

Le chiedono di tornare con meno fretta e di discutere l’emergenza ambientale a Brindisi. Ha scelto un’altra via un esponente delle “Iene del Salento”, appendice formalmente disconosciuta da “Le Iene” originali (ma non è detto). Si infiltra come giornalista, girovaga, si apposta, attende per tutta la durata dell’educational sul nuovo impianto dedicato alla stampa. Poi colpisce all’inizio della manifestazione ufficiale: consegna un cd alla Prestigiacomo visibilmente contrariata, poi sparisce sommerso e sollevato di peso da scorta e servizio d’ordine. Nel cd c’era l’antologia degli impianti energetici nel Salento. Chissà se lo vedremo in tv.

Intanto, prima di tornare a Roma, Stefania Prestigicomo parla anche dell'altro grande problema della città: sul rigassificatiore di Brindisi "la parola finale spetta al ministero dello Sviluppo economico che con la conferenza dei servizi, dove sono presenti anche gli enti locali, dovrà sciogliere il nodo di una autorizzazione definitiva. D'altro canto - ha aggiunto la ministra - non si può tenere per tanti anni un investimento così importante in sospeso. Credo che il dovere delle amministrazioni pubbliche sia quello comunque di concludere i procedimenti con delle risposte, in un senso o nell'altro".

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