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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Carbonile a Cerano come a Civitavecchia, lavoro per 39 mesi alle imprese locali

BRINDISI – Dalle commesse Enel lavoro alle imprese brindisine sino a quasi tutto il 2014. Stamani presso la centrale di Cerano la società elettrica ha presentato il progetto da 100 milioni di euro del carbonile coperto, il cui iter autorizzativo dovrebbe essere concluso entro giugno del corrente anno, ma ha annunciato che nello stesso periodo apriranno altri tre cantieri: quello degli interventi straordinari sul quarto gruppo della termoelettrica; l’adeguamento della banchina di Costa Morena riservata alla movimentazione del carbone e la mitigazione dei rischi idraulici per l’asse attrezzato che collegata il porto a Cerano. Per i lavori per il carbonile coperto sono previste 1,1 milioni di ore di lavoro, con un picco di mano d’opera locale di 250-300 unità tra l’ottavo e il decimo quadrimestre dei 39 mesi previsti per la fine lavori. Sono una trentina le commesse che saranno affidate con evidenza pubblica europea. Tanto da far temere un effetto saturazione per il sistema d’impresa locale, ha detto il responsabile dell’unità di business di Cerano, Antonino Ascione.

BRINDISI – Dalle commesse Enel lavoro alle imprese brindisine sino a quasi tutto il 2014. Stamani presso la centrale di Cerano la società elettrica ha presentato il progetto da 100 milioni di euro del carbonile coperto, il cui iter autorizzativo dovrebbe essere concluso entro giugno del corrente anno, ma ha annunciato che nello stesso periodo apriranno altri tre cantieri: quello degli interventi straordinari sul quarto gruppo della termoelettrica; l’adeguamento della banchina di Costa Morena riservata alla movimentazione del carbone e la mitigazione dei rischi idraulici per l’asse attrezzato che collegata il porto a Cerano. Per i lavori per il carbonile coperto sono previste 1,1 milioni di ore di lavoro, con un picco di mano d’opera locale di 250-300 unità tra l’ottavo e il decimo quadrimestre dei 39 mesi previsti per la fine lavori. Sono una trentina le commesse che saranno affidate con evidenza pubblica europea. Tanto da far temere un effetto saturazione per il sistema d’impresa locale, ha detto il responsabile dell’unità di business di Cerano, Antonino Ascione.

Il nuovo carbonile automatizzato - C’erano, stamani a Cerano, il presidente di Confindustria Brindisi, Giuseppe Marinò, molti imprenditori del territorio e dirigenti sindacali, ai quali era dedicata la presentazione. Ascione ha detto preliminarmente che il parco carbone coperto nasce dal dialogo tra Enel ed amministrazioni locali, e alla realizzazione del progetto la società sta lavorando da parecchi mesi. Il carbonile - il progetto originario è stato cambiato - sarà la copia quasi esatta di quello della centrale di Civitavecchia - Tor Valdaliga, completato nell’estate del 2009: due strutture gemelle a cupola, dome in inglese, con poche varianti nella struttura (a Brindisi la copertura potrebbe anche avere una struttura in legno) e soprattutto con una differenza di capacità: 300mila tonnellate per Civitavecchia, 350mila complessivamente per Brindisi Cerano, dove – ha spiegato l’ingegnere Leonardo Arrighi – le strutture avranno ciascuna un diametro di 150 metri, “la superficie di due campi di calcio”, e un’altezza di 45.

Quindi repliche “con qualche miglioria”, tecnologia sperimentata, per mandare in pensione il contestato – dagli ambientalisti e dagli enti locali del territorio – carbonile scoperto da 750mila tonnellate. Il progetto prevede la massima automatizzazione dei processi di trasporto del minerale: il nastro trasportatore andrà direttamente alle dome, dove un gigantesco braccio rotante distribuirà la pioggia di carbone a “ciambella”, lasciando libero solo lo spazio centrale della torre, quindi il minerale finirà in una tramoggia in comunicazione con un secondo nastro sotterraneo, che riemergendo all’esterno andrà verso un terzo nastro, questa volta di alimentazione delle caldaie. Tutto con controllo remoto: nelle cupole non ci sarà un solo operaio. La ventilazione dell’interno delle cupole avverrà grazie all’effetto camino: l’aria penetrerà da aperture alla base delle due dome, ed uscirà da un’apertura praticata sul tetto delle cupole stesse. L’area su cui saranno costruire le dome gemelle, ha concluso Arrighi, è quella originariamente lasciata libera accanto all’attuale carbonile scoperto: quindi la costruzione delle cupole non interferirà con le attività ordinarie della centrale “Federico II”.

Gli ultimi problemi autorizzativi – Mancano pochi passaggi, per concludere l’iter autorizzativo del progetto dome, ha spiegato l’ingegnere Claudia Chiulli. Enel ha già all’attivo i decreti autorizzativi ministeriali per tre dome - anche se ne realizserà due - dallo scorso mese di luglio, il progetto è inserito inoltre nella procedura di rilascio dell’Autorizzazione integrata ambientale per la centrale di Cerano, è stato risolto con la firma dell’Accordo di programma col ministero dell’Ambiente nel dicembre scorso anche il problema delle bonifiche della falda ed Enel ha ottenuto la restituzione agli usi legittimi dei suoli interessati. Mancano invece l’autorizzazione paesaggistica da parte degli organi del ministero dei beni culturali munita dei pareri di Comune e Provincia di Brindisi, dal Comune anche la parte amministrativa legata all’Accordo di programma che restituisce i suoi agli usi legittimi, l’autorizzazione per il traffico di cantiere. Infine, last but not least, dall’Arpa si attendono l’ok per il piano di rumorosità del cantiere e il parere per lo stoccaggio delle terre di scavo. “Contiamo di chiudere tutto per giugno”, si è augurata Claudia Chiulli.

Tre anni e tre mesi di lavori e occupazione -  Come saranno distribuiti nel tempo gli interventi previsti dal progetto? Le dimensioni del cantiere, ha spiegato l’ingegnere Vittorio Bellini, richiederanno 5-6 mesi solo di pianificazione iniziale. Partendo da giugno, il via alle opere civili non potrà che avvenire perciò a fine 2011 ed impegnerà un arco di tempo di 20-22 mesi per le sottofondazioni, le fondazioni e le elevazioni. Tra la realizzazione del primo dome e il secondo ci vorranno altri tre mesi. Poi si passerà alla fase del montaggio macchine, altri 15 mesi di interventi di elettromeccanica. Tra il 2011 e il 2012 vi sarà contestualità con gli interventi di manutenzione sul quarto gruppo (primo quadrimestre 2012, soprattutto lavori sui denitrificatori); dalla metà di quest’anno al terzo trimestre 2012 sono previsti gli interventi di raccolta e drenaggio delle acque reflue al molo carbone di Costa Morena; poi il già citato intervento di mitigazione del rischio idrogeologico per il nastro trasportatore del carbone. Sul piano delle ricadute occupazioni per le imprese locali – esclusa quindi la mano d’opera esterna – si prevedono 250-300 unità tra la fine del 2012 e l’inizio del 2013. Le opere civili, in cui si prevede il massimo impiego delle imprese brindisine, impiegheranno nel periodo di picco 160-170 unità, quelle meccaniche 80-90, il resto quelle elettriche. Tradotto in tempi, ciò vuole dire 612mila ore di lavoro per le opere civili, 260mila per quelle meccaniche, 184mila per quelle elettriche.

Il sistema delle commesse e il piano committenze– “Al primo posto dei criteri di selezione porremo ancora una volta la sicurezza”, ha chiarito preliminarmente Antonino Ascione. Ci saranno ovviamente le gare, quindi nessuno può fare previsioni esatte, ma i dati forniti da Andrea Campi (Area approvvigionamento Italia Centro-Sud di Enel) spiegano quale sia oggi la media di partecipazione del sistema locale alle commesse Enel. Nel 2010 le commesse della centrale di Cerano hanno raggiunto quota 128 milioni di euro, dei quali 37 di ordinato e 91 di prestazioni. Spacchettando il dato delle prestazioni, Enel dice che 66 milioni sono andati a fornitori locali (il 72% del totale), 25 a non locali. Ma se di quest’ultimo dato si valuta la quota di successivo subappalto, la quota delle imprese locali, ha detto Campi, arriva all’85% delle forniture. In ogni caso, i 25 milioni di aggiudicazioni ai non locali hanno coperto prestazioni specialistiche (16 milioni a costruttori di macchinari), mentre 8 milioni sono andati allo smaltimento dei rifiuti.

Le imprese, ha aggiunto Matteo Ercolano, verranno selezionare secondo i seguenti criteri: il primo elemento sarà il rispetto delle norme sulla sicurezza, poi i requisiti tecnici, quelli economici e quelli di natura legale. A Brindisi Enel ha attualmente 27 fornitori con idoneità che coprono in totale 53 diversi gruppi merceologici. Nel dicembre del 2009 erano 37, sedici in meno. Dovranno organizzarsi per concorrere alla trentina di commesse previste per la realizzazione del carbonile coperto, così suddivise per tipologie: 33% opere civili, 48% meccaniche, dome incluse; 7% demolizioni e bonifiche; 6 per cento elettriche e 6 per cento altre. Sono già in corso le procedure di gara per i tre appalti più importanti che riguardano le tecnologie: nastri e torri per la movimentazione del carbone a e dalle cupole; macchine per la messa a parco e redistribuzione del carbone; le due cupole stesse. Non resta che attendere giugno per vedere se questa macchina si metterà in moto come previsto e come si augurano le imprese.

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