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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Centraline all'Arpa, San Pietro protesta: "Noi esclusi dal protocollo d'intesa"

SAN PIETRO VERNOTICO – A San Pietro non ci stanno. La città protesta per essere stata esclusa dal protocollo che ha sancito il passaggio delle centraline per rilevare la qualità dell’aria. Il sindaco Pasquale Rizzo fa sapere di avere appreso dagli organi di stampa della sottoscrizione della convenzione.

SAN PIETRO VERNOTICO – A San Pietro non ci stanno. La città protesta per essere stata esclusa dal protocollo che ha sancito il passaggio delle centraline per rilevare la qualità dell’aria. Il sindaco Pasquale Rizzo fa sapere di avere appreso dagli organi di stampa della sottoscrizione della convenzione.

“Preme rammentare - scrive Rizzo - che sin dal decreto del presidente della Giunta Regionale numero 541 del 15 febbraio 1985 il Comune di San Pietro Vernotico è stato individuato come ente territoriale avente riflessi diretti derivanti dall’insediamento industriale e quindi destinatario non solo di una parte percentuale del riparto dei contributi compensativi erogati dall’Enel ma anche e soprattutto di ogni vicenda che involga il territorio Comunale in termini di immissioni, di occupazione ed altro ancora. In tale ottica è quindi doveroso, da ogni punto di vista, ritenere che il Comune di San Pietro Vernotico in uno con quello di Torchiarolo e Cellino San Marco, anch’essi indicati nel predetto decreto, debbano partecipare al tavolo della discussione in ordine ad ogni convenzione a stipularsi ovvero, se concordato, debbano essere interpellati prima di addivenire alla sottoscrizione di atti che incidono sui presidi esistenti sul territorio”.

Rizzo constata “con rammarico che tutti i soggetti firmatari della convenzione non abbiano avuto la sensibilità di attivare percorsi di coinvolgimento, ritenendo ciò una mancanza di attenzione verso un territorio sicuramente duramente colpito anche solo dalla presenza fisica dell’insediamento industriale (facendo riferimento ad esempio alle vocazioni turistiche della marina), senza volersi soffermare sulle problematiche di ordine ambientale. Non intendendo subire decisioni non condivise, si è quindi formalmente richiesto con comunicazione inoltrata in data odierna al Presidente della Provincia, al Sindaco del Comune di Brindisi ed al dottor Ascione quale responsabile della Centrale Enel di Cerano di sospendere l’esecuzione della convezione, rimarcando al contempo che, qualora i firmatari dell’accordo intendano di contro dare esecuzione a quanto tra loro concordato, il Comune di San Pietro non potrà che valutare il comportamento concludente come ulteriore mancanza di attenzione tale da eliminare ogni remora ad attivare forme di tutela del territorio sicuramente più incisive”.

Al contempo “con la missiva si è formalmente comunicata la volontà di prendere parte alla delegazione che sta definendo le convenzioni con l’Enel atteso che, non essendosi formato, secondo il disposto del summenzionato decreto della Giunta presidenziale, un consorzio volontario tra il Comune di Brindisi ed i restanti Comuni interessati, il Comune di San Pietro ha diritto a partecipare in forma diretta alla discussione ed alla stipula delle convenzioni. Il tutto anche al fine di evitare il rischio che, dalla stampa, poi emergano nuove decisioni che incidono sul territorio con le quali  magari si autorizzi Enel a bruciare Cdr o a calibrare i quantitativi di carbone senza tener conto di altre variabili presenti sul territorio. Con la missiva predetta poi si è richiesto ad Enel un incontro tecnico per verificare l’esatto adempimento di tutte le convenzioni ad oggi stipulate, tanto sotto il profilo economico (ivi compreso quanto oggetto di contenzioso nel 2000 con riferimento agli impianti di illuminazione con fotovoltaico) che sotto il profilo degli impegni occupazionali assunti”.

Uno sfogo duro, “con l’auspicio che il clima collaborativo sino ad oggi riscontrato perduri, ma in ogni caso non si ha alcuna intenzione di delegare ad altri le sorti del proprio territorio”. Rizzo ha contattato il sindaco di Cellino San Marco e Torchiarolo per chiedere formalizzare il consorzio volontario (ovvero di utilizzare l’Unione dei Comuni) che renderebbe ancor più incisiva la tutela del territorio.

Sulla questione, intervengono anche i gruppi dirigenti del Pd di San Pietro, Cellino San Marco e Torchiarolo: “Meno carbone e no al cdr”. I democratici locali ritengono che “solo con la firma di questo fondamentale documento si possa garantire una significativa riduzione del carbone usato per produrre energia e, soprattutto, si impedisca la scellerata decisione del governo regionale di chiudere il ciclo dei rifuti bruciando il cdr (combustibile da rifiuti) nei forni della Centrale di Cerano. Tutti sanno che l'uso del Cdr  come combustibile in impianti non adeguati produce una quantita di furani e  diossine che avvelenerebbero ulteriormente un territorio da troppo tempo  martoriato dai camini ceranesi e dalle torce del Petrolchimico. Questa decisione va fermata. Ad ogni costo. L’esperienza ci insegna che solo  sensibilizzando i cittadini e suscitando clamore mediatico si possono ottenere risultati significativi. L’adozione della convenzione è il nostro principale obiettivo. Gli enti locali debbono ascoltare la voce dei cittadini e questi ultimi debbono far sentire la loro voce”.

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