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Giovedì, 28 Marzo 2024
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"Chi nega i benefici del rigassificatore è in malafede". Parola di Cisl, Uil e Ugl

BRINDISI – La posizione di Cisl, Uil e Ugl a favore del progetto British Gas è nota: i tre sindacati sono favorevoli senza se e senza ma, ritenendo l’operazione importante per il rilancio dell’occupazione a Brindisi. Favorevoli sino al punto da tornare a toni da scontro frontale con le istituzioni locali che invece sono contrarie, come si evince da una lettera aperta inviata al ministro Paolo Romani, il cui contenuto è stato diffuso stamani dalle segreterie provinciali, e in cui si accusa di malafede chi non riesce a vedere tale benefici. Quindi sono in malafede non solo gli ambientalisti, ma anche il governatore della Puglia, Nichi Vendola, con la sua giunta, il sindaco di Brindisi, Domenico Mennitti e il presidente della Provincia, Massimo Ferrarese, nonché la Cgil. E qui il testo è chiaro e non si presta ad equivoci.

BRINDISI – La posizione di Cisl, Uil e Ugl a favore del progetto British Gas è nota: i tre sindacati sono favorevoli senza se e senza ma, ritenendo l’operazione importante per il rilancio dell’occupazione a Brindisi. Favorevoli sino al punto da tornare a toni da scontro frontale con le istituzioni locali che invece sono contrarie, come si evince da una lettera aperta inviata al ministro Paolo Romani, il cui contenuto è stato diffuso stamani dalle segreterie provinciali, e in cui si accusa di malafede chi non riesce a vedere tali benefici. E dopo le dichiarazioni di Angeletti, che riportiamo in altro articolo, ecco la teoria secondo cui sarebbero in malafede non solo gli ambientalisti, ma anche il governatore della Puglia, Nichi Vendola, con la sua giunta, il sindaco di Brindisi, Domenico Mennitti e il presidente della Provincia, Massimo Ferrarese, nonché la Cgil. E qui il testo è chiaro e non si presta ad equivoci.

“Sulla specifica vicenda del rigassificatore Le abbiamo rivolto per il tramite delle nostre strutture nazionali una richiesta d’incontro a cui, speriamo, Ella vorrà rispondere al fine di darLe la possibilità di ascoltare e toccare con mano le strumentalizzazioni che in questi anni si sono sviluppate intorno ad un progetto i cui benefici per Brindisi e la Puglia solo soggetti in malafede non colgono. In questi giorni siamo certi Le verranno a raccontare di una popolazione in rivolta, di proteste diffuse, di rischi di una rivolta sociale”, eccetera. Insomma, è bastata una lettera a IlSole24Ore dell’amministratore delegato di British Gas Italia, Damiano Ratti, per ottenere un rapido riscontro da parte del ministro sempre sul quotidiano economico, cui hanno ribattuto in giornata Mennitti, Ferrarese e il movimento ambientalista, rispiegando che non si tratta di opposizione preconcetta, ma di una valutazione precisa che ritiene incompatibile il rigassificatore in quel sito fortemente voluto dalla compagnia inglese, Capo Bianco, con le linee di sviluppo del porto e della città

Ora le accuse dirette dei tre sindacati che assieme a Confindustria sono sempre stati a favore dell’impianto, accettando anche tutte le promesse di sviluppo di un indotto del freddo a valle dei processi di rigassificazione. Il punto è: chi è disposto ad investire in nuove strutture industriali ed agroalimentari per lo sfruttamento delle frigorie offerte da Brindisi Lng (la controllata di Bg Italia incaricata della realizzazione del progetto); qual è il bacino agricolo pronto ad cogliere tale occasione e qual è la stima dell’export sostenibile; fino a che punto Enel è pronta a fornire a questa filiera la CO2 che catturerà nei prossimi anni nella centrale di Cerano. E sino ad oggi fatti concreti non se ne sono visti. Anche perché tutto è proiettato in un futuro in cui è problematico tracciare proiezioni e intenti di investimento. Infatti il rigassificatore, se fosse autorizzato immediatamente, non sarebbe pronto prima del 2016. C'è anche il discorso della cantierizzazione: mille addetti all'anno sino alla relizzazione dell'impianto, promette Ratti. Poi ci sarà la decantirizzazione - di cui non si parla - ed un organico fisso di 60 unità.

Ma a Romani, Cisl, Uil e Ugl di Brindisi chiedono un convinto patrocinio del progetto: “Signor Ministro queste organizzazioni sindacali lanciano anche a Lei l’ennesimo grido di dolore, per una economia disastrata che produce oramai solo disoccupati di ritorno e che non può dare alcuna speranza ai suoi ragazzi. Per questo Le chiediamo di non abbandonarci al nostro destino né di prestare orecchio alle tante voci stonate che in queste ore stanno cercando di farLe vedere uno scenario diverso da quello che invece è la realtà. Al contrario confidiamo molto nella Sua esperienza di imprenditore prima che di politico, per sostenere una causa che fa bene al Paese ma soprattutto può rilanciare l’economia di una provincia con tante difficoltà”. Il testo completo della lettera è accessibile attraverso il link qui sotto.

RIGASSIFICATORE ROMANI

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