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Giovedì, 25 Aprile 2024
energia

Due linee saltate: la notte del black-out

BRINDISI – E’ stata l’interruzione della fornitura di energia elettrica su entrambe le linee ad alta tensione di Terna a scaricare l’intera massa di richiesta di energia sulle centrali Edipower ed Enipower di Brindisi, facendo saltare il dispositivo di protezione che evidentemente non è calibrato sull’eventualità del black-out totale. Sarebbe questa la prima spiegazione ricevuta stamani dai sindacati dei lavoratori chimici ed elettrici da Enipower (centrale turbogas da 1.170 megawatt ), per il blocco totale degli impianti del petrolchimico consortile di Brindisi e delle stesse già citate centrali termoelettriche, avvenuto alle 3 del mattino di domenica, e durato sino alle 11, quando Terna ha ripristinato la normalità.

BRINDISI – E’ stata l’interruzione della fornitura di energia elettrica su entrambe le linee ad alta tensione di Terna a scaricare l’intera massa di richiesta di energia sulle centrali Edipower ed Enipower di Brindisi, facendo saltare il dispositivo di protezione che evidentemente non è calibrato sull’eventualità del black-out totale. Sarebbe questa la prima spiegazione ricevuta stamani dai sindacati dei lavoratori chimici ed elettrici da Enipower (centrale turbogas da 1.170 megawatt ), per il blocco totale degli impianti del petrolchimico consortile di Brindisi e delle stesse già citate centrali termoelettriche, avvenuto alle 3 del mattino di domenica, e durato sino alle 11, quando Terna ha ripristinato la normalità.

Se ne saprà di più domani mattina martedì 30 agosto, quando Enipower incontrerà gli stessi sindacati. Dalle informazioni ricevute, il buco di tensione dovuto a distacchi di sistemi, causa l’alto tasso di umidità e salinità dell’aria, ha a sua volta interrotto l’erogazione sia sulla linea Terna da 150mila Volt, che su quella da 380mila Volt. La centrale Enipower, che ha un settore riservato all’alimentazione degli impianti del Petrolchimico consortile, sia quelli di Polimeri Europa (sempre gruppo Eni) che dell’americana Basell, non era programmata per affrontare il black-out totale e la protezione è saltata.

I gruppi di continuità delle aziende chimiche hanno retto per le previste due ore, quando basta per mettere gli impianti in sicurezza, poi si sono fermati, mentre le materie in  lavorazione sono state immesse nel circuito di emergenza delle torce per essere bruciate. L’associazione ambientalista No al carbone ha già chiesto al dipartimento di Brindisi di Arpa Puglia le misurazioni delle ricadute di inquinanti (idrocarburi policiclici aromatici, diossine) sulla città e dintorni.

Il black-out è durato sino alle 11 di domenica, ha confermato Emiliano Giannoccaro segretario di Femca Cisl, ma ancora stamani sono in corso le ispezioni da parte dei tecnici di Polimeri Europa e Basell per la stima dei danni riportati. Basell sembra ne abbia ricevuto uno non trascurabile ad un impianto primario, mentre anche da Polimeri Europa sembra giungano segnalazioni di effetti collaterali su alcuni nodi dei cicli produttivi. Ci vorrà qualche tempo per le riparazioni, le bonifiche delle linee e il riavvio. Enipower sta approfondendo gli effetti del buco di tensione su uno dei suoi tre gruppi a turbogas. Tuttavia sia Enipower che Edipower avrebbero avviato le procedure per rimettere in  marcia le centrali già ieri alle 12.

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