Ed ecco che spunta Zamparini. Per investire 1,5 miliardi nel fotovoltaico a Cerano
BRINDISI – Le ipotesi erano fondate. Proprio nel giorno in cui la cordata Galigani si presenta ufficialmente come nuova proprietaria del Football Brindisi, spunta la notizia che il patron del Palermo, Maurizio Zamparini, è interessato ad un grosso investimento in zona nel settore delle energie alternative. Che era poi la voce che circolava nelle settimane in cui i barretta erano ancora in cerca di un grosso sponsor, o di un imprenditore pronto a rilevare il Brindisi, ma sempre negando di aver mai avuto contatti con il vulcanico personaggio.
BRINDISI ? Le ipotesi erano fondate. Proprio nel giorno in cui la cordata Galigani si presenta ufficialmente come nuova proprietaria del Football Brindisi, spunta la notizia che il patron del Palermo, Maurizio Zamparini, è interessato ad un grosso investimento in zona nel settore delle energie alternative. Che era poi la voce che circolava nelle settimane in cui i Barretta erano ancora in cerca di un grosso sponsor, o di un imprenditore pronto a rilevare il Brindisi, ma sempre negando di aver mai avuto contatti con il vulcanico personaggio.
Ed ecco la notizia: ? La società ?3M Energia?(gruppo Zamparini) è pronta ad investire a Brindisi 1,5 miliardi di euro per realizzare un parco fotovoltaico da 500 megawatt, localizzato in gran parte nella stessa area, vicina alla centrale di Cerano, nella quale Enel Green Power ha in progetto di costruire un parco analogo da oltre 71 megawatt. A confermarlo è il manager della ?3M Energia? Massimo Incagnoli. Il progetto, antecedente a quello dell'Enel, prevede un primo stralcio con 200 megawatt di produzione, attraverso l'impiego esclusivo di imprese e manodopera locali. Si tratterebbe quindi di un impianto mastodontico sette volte più grande di quello Enel.
La ?3M Energia? ha già depositato da tempo il progetto alla Regione Puglia, alla Provincia e al Comune di Brindisi ? ha fatto sapere Incagnoli - e avrebbe già stipulato contratti di opzione per i terreni interessati dalla realizzazione del mega-impianto. La stessa società sarebbe inoltre già in possesso della connessione alla rete nazionale e avrebbe già fatto eseguire tutti i necessari studi geologici e ambientali, dai quali sarebbe emersa la fattibilità dell'impianto, dal momento che non esisterebbero problemi di natura idrogeologica.