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Venerdì, 29 Marzo 2024
energia

Edipower, dichiarato stato di agitazione

BRINDISI - Anche le organizzazioni sindacali manifestano forte preoccupazione per l'atteggiamento assunto dalla società Edipower sul futuro dell'impianto termoelettrico di Brindisi Nord - Costa Morena. E dettano tempi più stretti di quelli stabiliti dal prefetto Nicola Prete, il quale - su richiesta del sindaco Mimmo Consales - aveva già fissato per il 19 settembre un incontro tra la stessa Edipower, gli enti locali e le parti sociali Confindustria Brindisi e rappresentanze dei lavoratori. Ciò perchè il sindaco, alla luce di un incontro con l'azienda in cui la stessa aveva omesso di comunicare di aver già ricevuto l'Autorizzazione integrata aziendale dal ministero, sostenendo invece di non poter decedere sul piano industriale proprio in assenza dell'Aia, aveva poi scoperto l'esistenza dell'autorizzazione, non escludendo quindi il ricorso ai propri poteri istituzionali a titela della salute e dell'ambiente. Ma ora sono i sindacati Filctem Cgil, Flai Cisl e Uilcem Uil a dichiarare lo stato di agitazione e chiedere per le stesse ragioni al prefetto l'attivazione dell procedura di raffreddamento ai sensi della L .146/90 e successive modifiche.

BRINDISI - Anche le organizzazioni sindacali manifestano forte preoccupazione per l'atteggiamento assunto dalla società Edipower sul futuro dell'impianto termoelettrico di Brindisi Nord - Costa Morena. E dettano tempi più stretti di quelli stabiliti dal prefetto Nicola Prete, il quale - su richiesta del sindaco Mimmo Consales - aveva già fissato per il 19 settembre un incontro tra la stessa Edipower, gli enti locali e le parti sociali Confindustria Brindisi e rappresentanze dei lavoratori. Ciò perchè il sindaco, alla luce di un incontro con l'azienda in cui la stessa aveva omesso di comunicare di aver già ricevuto l'Autorizzazione integrata aziendale dal ministero, sostenendo invece di non poter decedere sul piano industriale proprio in assenza dell'Aia, aveva poi scoperto l'esistenza dell'autorizzazione, non escludendo quindi il ricorso ai propri poteri istituzionali a titela della salute e dell'ambiente.  Ma ora sono i sindacati Filctem Cgil, Flai Cisl e Uilcem Uil a dichiarare lo stato di agitazione e chiedere per le stesse ragioni al prefetto l'attivazione dell procedura di raffreddamento ai sensi della L .146/90 e successive modifiche.

Nel corso dell’assemblea svoltasi il 10 settembre in centrale, "sono stati valutati gli esisti degli ultimi incontri svolti a Brindisi tra azienda, Comune e organizzazioni sindacali.  I lavoratori nel condividere le fortissime preoccupazioni per il futuro del sito produttivo, già espresse dal sindacato confederale e di categoria, rispetto alle prospettive per i diretti e dell’indotto che operano nella centrale Edipower di Brindisi, hanno proposto e approvato di attivare le procedure per la proclamazione dello stato di agitazione.  Le organizzazioni sindacali - dice la lettera inviata al prefetto Prete - rinnovano l’invito a velocizzare, anche in virtù del decreto Aia ottenuto, la presentazione del piano industriale a conferma degli investimenti per la tutela della salute dei lavoratori, delle popolazioni e per accrescere la compatibilità ambientale del sito, ricorrendo alle migliori tecnologie disponibili, tra cui la realizzazione del nuovo carbonile coperto il sistema di desolforazione dei fumi, un nuovo sistema di nastri trasporto carbone, l’efficientamento delle caldaie per migliorarne i rendimenti".

La resa energetica della vecchia centrale infatti è bassa e rende poco competitivo sul mercato quotidiano dell'energia il costo dei megawatt prodotti, condizion ando il futuro della centrale stessa. Ma non è tutto: "Per quanto riguarda, infine, il nuovo assetto produttivo prospettato dall’azienda nell’incontro sindacale svolto il 6 settembre che di fatto stravolge quanto contenuto nell’accordo sindacale del 20 marzo, le organizzazioni sindacali, su esplicita richiesta dell’assemblea, ritengono urgente e indispensabile la convocazione di un incontro, precedente alla ripresa produttiva, per la rivisitazione di quanto concordato e ad oggi ancora valido".

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