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Energie rinnovabili, la giunta regionale vara misure antispeculative

BARI - In arrivo nuovi oneri per chi intenda installare un impianto da fonti rinnovabili. A partire dal 26 ottobre gli imprenditori di energie pulite dovranno pagare mille euro per avviare l’istruttoria finalizzata ad ottenere l’autorizzazione unica, più un onere specifico a seconda dell’impianto: in particolare 50centesimi per ogni chilowatt di potenza elettrica se si tratta di impianti eolici e 1euro per ogni chilowatt di energia proveniente invece da impianti fotovoltaici o da biomasse.

BARI - In arrivo nuovi oneri per chi intenda installare un impianto da fonti rinnovabili. A partire dal 26 ottobre gli imprenditori di energie pulite dovranno pagare mille euro per avviare l’istruttoria finalizzata ad ottenere l’autorizzazione unica, più un onere specifico a seconda dell’impianto: in particolare 50 centesimi per ogni chilowatt di potenza elettrica se si tratta di impianti eolici e 1euro per ogni chilowatt di energia proveniente invece da impianti fotovoltaici o da biomasse.

A rendere possibili tali misure – spiega una nota della giunta regionale pugliese -  sono le Linee guida nazionali in materia di energia rinnovabile che consentono alle Regioni di adeguare gli oneri istruttori. Per la Puglia oggi la motivazione prioritaria è quella di “contrastare l’attività di intermediari e di speculatori, che cercano di ottenere autorizzazioni uniche per poi rivenderle agli imprenditori”. Ma non sono tutte qui le misure antispeculazione: “Oltre agli oneri appena descritti, ne sono stati individuati altri anche per ottenere l’autorizzazione a realizzare opere di connessione alla rete elettrica di trasmissione e di distribuzione. In sostanza – spiega ancora la nota della giunta regionale - occorrerà pagare mille euro per essere autorizzati a realizzare un collegamento alla rete di media tensione, il doppio, quindi 2mila euro, per connettersi alla rete di alta tensione a 150 chilovolt (kV), 5mila euro per collegarsi alla rete attraverso una stazione di trasformazione da 150 a 380 kV”.

Fino ad oggi l’importo per gli oneri istruttori era di 1.500 euro in tutto, senza distinzione né per la tipologia di impianto, né per la grandezza. “Oggi l’autorizzazione unica per installarlo potrebbe arrivare a costare anche decine di migliaia di euro tra oneri istruttori e autorizzazioni alla connessione”. Le misure avranno valore retroattivo: “ La giunta regionale ha stabilito inoltre che le nuove norme si applichino non solo a chi presenta domanda dal 26 ottobre, ma anche a tutte le richieste inviate nei 180 giorni precedenti (cioè a partire dal 28 aprile 2010), per le quali non risulti avviato formalmente il procedimento”.

“Abbiamo costruito – ha detto la vice presidente della Regione Puglia e assessore allo Sviluppo economico, Loredana Capone – un deterrente forte nei confronti degli speculatori nel campo delle rinnovabili. Oggi abbiamo richieste per più di 36mila megawatt. Dobbiamo porre un argine e allo stesso tempo creare le condizioni perché i pugliesi risparmino sulla bolletta. Quello appena descritto è, insieme con l’estensione della Valutazione di Impatto Ambientale ai piccoli impianti, uno dei primi decisivi passi in questa direzione. Un’azione resa possibile purtroppo solo oggi, per l’uscita tardiva delle Linee Guida nazionali, che permettono alle Regioni di adeguare gli oneri istruttori”.

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