Indagine sul fotovoltaico a Mesagne, il sindaco difende l'Ufficio tecnico
MESAGNE - Dopo il sequestro di sette ettari di pannelli fotovoltaici divisi in due impianti fittiziamente frazionati - secondo Noe e procura di Brindisi - sulla vicenda interviene il sindaco di Mesagne, Franco Scoditti, sia per esprimere apprezzamento per il lavoro della magistratura e dei carabinieri, ma anche per difendere l'operato della sia amministrazione che la professionalità ed il lavoro dell'Ufficio tecnico comunale. Infatti, ai margini del sequestro stesso dei due impianti in località Argiano, si era parlato anche di un approfondimento delle indagini sull'operato dei funzionari comunali preposti.
MESAGNE - Dopo il sequestro di sette ettari di pannelli fotovoltaici divisi in due impianti fittiziamente frazionati - secondo Noe e procura di Brindisi - sulla vicenda interviene il sindaco di Mesagne, Franco Scoditti, sia per esprimere apprezzamento per il lavoro della magistratura e dei carabinieri, ma anche per difendere l'operato della sia amministrazione che la professionalità ed il lavoro dell'Ufficio tecnico comunale. Infatti, ai margini del sequestro stesso dei due impianti in località Argiano, si era parlato anche di un approfondimento delle indagini sull'operato dei funzionari comunali preposti.
Dopo aver sottolineato ciò, Scoditti spezza una lancia a favore dei suoi uffici: "Confidando nella preziosa attività della magistratura, vogliamo anche rinnovare la nostra fiducia nel personale dell'Ufficio Tecnico Comunale, certamente competente ed al di sopra di ogni sospetto, come i fatti sapranno ben presto dimostrare". Nell'indagine in questione, diretta dal procuratore aggiunto Nicolangelo Ghizzardi, sono indagate al momento 14 persone a vario titolo coinvolte nell'iter autorizzativo e nella realizzazione dei due impianti, che fanno capo ad altrettante società piemontesi, ma nessun pubblico ufficiale.