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La Camera di commercio contro il gasdotto a Punta Penne

BRINDISI – Preoccupati per la costruzione del gasdotto sulla costa adriatica e dei relativi risvolti negativi sul turismo, gli organi della Camera di commercio di Brindisi, in una nota, si sono espressi negativamente sulla realizzazione dell’impianto che collegherà la Puglia al Mar Caspio, il cosiddetto Tap (Trans Adriatic Pipeline).

BRINDISI – Preoccupati per la costruzione del gasdotto sulla costa adriatica e dei relativi risvolti negativi sul turismo, gli organi della Camera di commercio di Brindisi, in una nota, si sono espressi negativamente sulla realizzazione dell’impianto che collegherà la Puglia al Mar Caspio, il cosiddetto Tap (Trans Adriatic Pipeline).

“Dai primi elementi offerti alla valutazione degli enti e del mondo associativo brindisino – scrivono dall’ente camerale – l’ipotesi progettuale più accreditata (tra le quattro che sono state elaborate) prevede tale approdo a nord del centro abitato di Brindisi, in corrispondenza di Punta Penne (oltre la parte terminale dell’aeroporto). Questo comporterebbe l’attraversamento della condotta su terreni agricoli situati ad ovest dell’aeroporto e degli insediamenti industriali della zona”.

Proprio questa ipotesi, secondo l’ente, con l’attraversamento di una condotta ad alta pressione, renderebbe impraticabili vaste aree di quella zona, con danni notevoli sia al comparto agricolo che a quello turistico. “La zona in questione, infatti, rappresenta senza ombra di dubbio una delle più belle ed utilizzabili a fini di sviluppo turistico – continua la nota – e tra l’altro, come evidenziano anche gli agricoltori e gli imprenditori della zona, quest’area è già stata interessata, in passato, da interventi abusivi di edilizia residenziale, stabilimenti balneari degradati e da un fenomeno di progressivo sfaldamento della falesia.

Anche per questo, l’attraversamento della condotta determinerebbe ulteriori danni dal punto di vista ambientale”. L’auspicio dell’ente camerale resta dunque quello di valutare con molta attenzione eventuali autorizzazioni per evitare “ulteriori mortificazioni al territorio”.

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