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Giovedì, 25 Aprile 2024
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La Cgil: "Basta incertezze su Edipower"

BRINDISI - La mancanza di un accordo tra i soci di Edison continua a fare slittare il riassetto societario, base per un nuovo piano industriale del secondo attore italiano nel settore energetico, e il flusso dell'incertezza arriva sino al periferico sito produttivo di Brindisi, quello di Costa Morena, dove la stessa Edison riuscì a sopravanzare il gruppo De Benedetti nell'acquisto della termoelettrica che Enel aveva messo in vendita con il suo piano di ristrutturazione. Che fine farà la centrale Edipower di Brindisi Nord? Una parte della politica (il Pd e la sinistra), e tutto lo schieramento ambientalista ne chiedono la chiusura progressiva per lasciare spazio alla retroportualità, previo transito del personale ad altre imprese, Enel Cerano in testa. Non è dello stesso avviso la Cgil, che chiede al governo nazionale di intervenire perchè intanto sia possibile dare seguito, se Edison intende mantenere gli impegni, al rilancio del sito attraverso approfonditi interventi di revamping e ambientalizzazione, secondo le prescrizioni dell'Autorizzazione integrata ambientale.

BRINDISI - La mancanza di un accordo tra i soci di Edison continua a fare slittare il riassetto societario, base per un nuovo piano industriale del secondo attore italiano nel settore energetico, e il flusso dell'incertezza arriva sino al periferico sito produttivo di Brindisi, quello di Costa Morena, dove la stessa Edison riuscì a sopravanzare il gruppo De Benedetti nell'acquisto della termoelettrica che Enel aveva messo in vendita con il suo piano di ristrutturazione. Che fine farà la centrale Edipower di Brindisi Nord? Una parte della politica (il Pd e la sinistra), e tutto lo schieramento ambientalista ne chiedono la chiusura progressiva per lasciare spazio alla retroportualità, previo transito del personale ad altre imprese, Enel Cerano in testa. Non è dello stesso avviso la Cgil, che chiede al governo nazionale di intervenire perchè intanto sia possibile dare seguito, se Edison intende mantenere gli impegni, al rilancio del sito attraverso approfonditi interventi di revamping e ambientalizzazione, secondo le prescrizioni dell'Autorizzazione integrata ambientale.

La Filctem e la Cgil registrano, con crescente preoccupazione, il possibile ennesimo rinvio del riassetto societario di Edison e conseguentemente di Edipower - scrivono oggi il segretario di categoria Antonio Frattini ed la segretaria generale MIchela Almiento -.  L’ipotesi del pieno controllo di Edison da parte dei francesi di Edf in cambio degli impianti idroelettrici di Edipower a favore dell’azienda milanese A2A e della torinese Iren, non trova ancora tutti d’accordo e allo stesso tempo determina incertezza sulla proprietà e sugli investimenti degli impianti termoelettrici di Brindisi e San Filippo del Mela in Sicilia".

Lo spostamento della scadenza dei patti parasociali rimanda la possibilità di un accordo complessivo tra le parti, in assenza del quale - prevede la Cgil - i soci francesi di Edf imporranno la vendita di tutti gli impianti Edipower attraverso l’Offerta pubblica di acquisto.  La centrale Edipower di Brindisi, con i suoi due gruppi a carbone da 320 MW, inserita nel Piano Energetico Ambientale Regionale della Puglia, è tra le aziende del territorio che hanno sottoscritto l’Accordo di programma e si sono impegnate alle bonifiche del polo industriale di Brindisi e con l’ultima conferenza ministeriale conclusa positivamente, la Centrale Edipower di Brindisi ha conseguito l’Autorizzazione Integrata Ambientale", ricorda il sindacato.

"In tale contesto,  rispondendo da parte aziendale alla serie di ulteriori prescrizioni ministeriali, il piano industriale è autorizzato  previa la costruzione di un nuovo parco carbone coperto, la costruzione dei desolforatori, lo spostamento al dì fuori del porto degli scarichi delle acque di raffreddamento e gli interventi per accrescere i rendimenti". Quibndi tutto sarebbe pronto, ma "al momento, purtroppo le attività di produzione di Edipower a Brindisi, sono programmate fino al prossimo marzo 2012.  L’assenza di  chiarezza sulla proprietà e quindi la mancanza di un interlocutore certo, che faccia proprio il piano industriale e garantisca gli investimenti già previsti, tra gli oltre 300 lavoratori interessati, tra  gli attuali diretti e dell’indotto, accresce fortemente la preoccupazione considerata anche  la completa assenza di prese di posizione dei ministeri competenti", sottolineano nella nota congiunta la Almiento e Frattini.

"Come Cgil e Filctem di Brindisi, riteniamo doveroso, in assenza di accordo tra i soci Edipower, un intervento del ministro dello Sviluppo Sostenibile, Passera, per la risoluzione del riassetto Edison e crediamo, altresì,  indispensabile un coinvolgimento del ministro dell’Ambiente Clini sulle bonifiche del sito d’interesse nazionale di Brindisi per garantire l’emanazione dei decreti AIA per le imprese del comparto industriale di Brindisi che hanno ultimato le procedure. Da parte sindacale - avverte la Cgil - è inaccettabile che i continui rinvii lascino centinaia di lavoratori e le loro famiglie   nella completa incertezza sul proprio futuro".

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