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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Terreni Cerano, la Regione stoppa Zamparini: “Non è stato autorizzato alcun impianto”

BARI - «La Regione Puglia non ha autorizzato alcun impianto fotovoltaico richiesto dalla 3M Energia di Maurizio Zamparini nel territorio di Brindisi». Una precisazione destinata a sollevare polemiche ma soprattutto a pesare, quella della vice presidente della Regione Puglia e assessore allo Sviluppo economico, Loredana Capone, in relazione all’intesa raggiunta nei giorni scorsi tra i coltivatori e l’imprenditore Maurizio Zamparini, per un investimento che quest’ultimo intende fare nei pressi della centrale Enel con un mega impianto. «Il Gruppo Zamparini - spiega Capone - ha presentato domanda datata 6 agosto 2010 e protocollata il 12.8.2010 con il n.12343. Il progetto consiste in un campo fotovoltaico da 199,962 MW (e non da 500 MW come riportato dai media), che occupa una superficie lorda di 784 ettari»

BARI - Cerano: prima eclissi "solare". «La Regione Puglia non ha autorizzato alcun impianto fotovoltaico richiesto dalla 3M Energia di Maurizio Zamparini nel territorio di Brindisi». Una precisazione destinata a sollevare polemiche ma soprattutto a pesare, quella della vice presidente della Regione Puglia e assessore allo Sviluppo economico, Loredana Capone, in relazione all’intesa raggiunta nei giorni scorsi tra i coltivatori brindisini e l’imprenditore Maurizio Zamparini, per un investimento che quest’ultimo intende fare nei pressi della centrale Enel con un mega impianto.

«Il Gruppo Zamparini - spiega Capone - ha presentato domanda datata 6 agosto 2010 e protocollata il 12.8.2010 con il n.12343. Il progetto consiste in un campo fotovoltaico da 199,962 MW (e non da 500 MW come riportato dai media), che occupa una superficie lorda di 784 ettari».

«E’ importante precisare - ha continuato Capone - che la richiesta non solo non è stata autorizzata, ma non è neanche stata istruita. Reca infatti il progressivo interno F/93/2010 e le pratiche istruite finora arrivano all'incirca al progressivo F/85/2010». «Inoltre - aggiunge - manca ancora la Via, la Valutazione di Impatto ambientale che deve essere rilasciata dalla Provincia di Brindisi, e non sono stati versati neanche gli oneri istruttori richiesti dalla nuove regole imposte dalla Regione». «Dunque - ha concluso la vice presidente - la vicenda che ha sollevato tanta attenzione e tante preoccupazioni è solo il progetto di un'impresa e nulla oltre questo. La Regione comunque intende prestare la massima attenzione all'istruttoria di tutti gli enti coinvolti nel procedimento».

Sin qui la presa di posizione del vice di Vendola. Nei giorni scorsi i proprietari facenti parte dell’associazione Agricoltura-Ambiente-Natura, avevano presentato, presso l’hotel Orientale di Brindisi, il protocollo d’intesa raggiunto con la 3M Energia, azienda che opera nel fotovoltaico e facente capo al patron del Palermo Calcio.

Per tre anni, i proprietari dei terreni hanno dovuto fronteggiare una crisi produttiva, a seguito dell’ordinanza che vietava la coltivazione nei pressi della Centrale Enel. L’area agricola, infatti, che si estende per oltre 1.500 ettari tra la Centrale Enel Federico II e la zona industriale, è stata dichiarata “ad elevato rischio di crisi ambientale” e ricade nell’area inquinata del Sito di interesse nazionale di Brindisi.

Sull’argomento è intervenuta nella giornata odierna anche la segreteria regionale della Uil: «La corsa all'oro del fotovoltaico sta trasformando la Puglia in un Far-West: Vendola avvii subito un confronto per fare chiarezza sulla problematica». Questa la posizione espressa dal segretario generale della Uil di Puglia e di Bari, Aldo Pugliese, il quale auspica un incontro a breve termine tra le Organizzazioni sindacali e il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola sulla questione relativa alla produzione di energia «pulita», tornata alla ribalta negli ultimi giorni proprio a seguito dell'ingente investimento di Zamparini a Brindisi.

«Come sindacato - afferma Pugliese - abbiamo condiviso le nuove linee guida, contribuendo, attraverso lo strumento del Pear, alla creazione delle necessarie condizioni di certezza e di legalità sulle installazioni e sulla produzione di energie rinnovabili. Tuttavia non possiamo assistere passivamente a una Puglia che, giorno dopo giorno, assomiglia sempre di più al Far West del fotovoltaico».

Per il sindacalista si tratta di «una corsa all'oro dell'energia rinnovabile che peraltro, alle condizioni attuali, non sta apportando alcuna ricaduta positiva sui cittadini pugliesi, nè tantomeno una riduzione sensibile degli agenti inquinanti. Pertanto condividiamo appieno le preoccupazioni sollevate dalle comunità locali e ribadiamo l'invito al governatore regionale di non prolungare oltremodo l'inutile attesa, ma di affrontare la problematica con decisione e chiarezza attraverso un confronto diretto con le istituzioni locali e le parti sociali».

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