rotate-mobile
Giovedì, 28 Marzo 2024
energia

Trattative con Enel, il PD: no al Cdr a Cerano e chiudere Edipower

BRINDISI – Il Partito Democratico brindisino, con un documento approvato dalla direzione provinciale riunitasi ieri, ha confermato il proprio no alla combustione di Cdr nei forni della centrale Enel di Cerano, e la richiesta di chiusura progressiva della seconda centrale a carbone della città, quella di Edipower a Costa Morena. Il documento affronta anche le altre questioni legate all’impatto ambientale degli impianti termoelettrici del polo di Brindisi, ma è anche un segnale di presenza che sottolinea come la questione del rinnovo delle convenzioni non sia e non debba essere riposta solo nelle mani di Vendola, Ferrarese e Mennitti e dei consigli.

BRINDISI – Il Partito Democratico brindisino, con un documento approvato dalla direzione provinciale riunitasi ieri, ha confermato il proprio no alla combustione di Cdr nei forni della centrale Enel di Cerano, e la richiesta di chiusura progressiva della seconda centrale a carbone della città, quella di Edipower a Costa Morena. Il documento affronta anche le altre questioni legate all’impatto ambientale degli impianti termoelettrici del polo di Brindisi, ma è anche un segnale di presenza che sottolinea come la questione del rinnovo delle convenzioni non sia e non debba essere riposta solo nelle mani di Vendola, Ferrarese e Mennitti e dei consigli.

Sin qui la ripresa del confronto con la principale delle tre società elettriche presenti nel territorio, Enel, ha accusato più vuoti e mancanza di chiarezza di quanti siano stati gli incontri e le illustrazioni delle diverse posizioni. Su tutto aleggia un sorprendente silenzio sui dati delle emissioni degli anni 2008, 2009 e 2010 delle tre centrali, che le aziende comunicano puntualmente alle istituzioni territoriali, ma che queste da due anni non rendono più noti. I cittadini, movimenti ambientalisti inclusi e – formalmente – anche i consigli e i partiti non conoscono perciò le variazioni delle emissioni di CO2, biossidi di azoto (NOx), zolfo (SO2) e polveri sottili PM10 che le aziende hanno autocertificato assumendosi la responsabilità di quei dati. Sono aumentate, diminuite o sono stabili rispetto a uno, due o tre anni addietro?

Da più parti si reclama un confronto ancorato a basi scientifiche, ma si fanno mancare i dati. Enel, Edipower ed Enipower possono sempre affermare che hanno regolarmente fornito le statistiche al Comune e alla Provincia di Brindisi, e che il compito di rendere trasparente ciò che è possibile (quindi, al limite, non i dati sulla produzione) è degli enti locali e non delle aziende. Ma provincia e Comune cosa hanno invece da dire su questo black di informazione? E l’Autorità Portuale, dove ha messo i dati sulla movimentazione del carbone nel corso del 2010 (oltre quelli sulle altre merci e i passeggeri)?

Probabilmente per non sbagliare, allora, la direzione provinciale del Pd ha inserito nel suo documento, oltre già citato no al combustibile da rifiuti a Cerano e alla chiusura di Edipower Costa Morena, una richiesta di riduzione di tutti i parametri del caso, definendoli “punti qualificanti e irrinunciabili per la chiusura delle convenzioni”. Sono: la riduzione  della quantità di CO2 emessa, “gas questo che pur non rappresentando un inquinante, è il principale responsabile dell’effetto  serra”; la  consistente riduzione di SO2, NOx, metalli pesanti “e soprattutto polveri sottili che rappresenta una priorità da cui non si può prescindere:  tale riduzione – si legge nel documento – deve passare attraverso le opportune opere di ambientalizzazione e l’utilizzo delle più avanzate tecnologie  disponibili”; La significativa riduzione della quantità di carbone  da bruciare rispetto a quella oggi utilizzata,  nella prospettiva   del Piano Energetico Ambientale Regionale(Pear).

Il Pd rilancia poi la realizzazione “del molo dedicato ai combustibili ed alla movimentazione ceneri e residui nel porto esterno a cura ed a carico delle aziende energetiche”, che pareva un punto di rinuncia da parte degli enti locali; la copertura del carbonile che va realizzata in tempi celeri; il no assoluto all’ipotesi di  bruciare Cdr nella centrale di Brindisi Sud (Cerano, ndr), “così come paventato nei giorni scorsi”, anche perchè la discussione sulla chiusura del ciclo dei rifiuti non può essere inserito nella discussione sul polo energetico”.

Questo, ribadisce il documento diramato dal segretario provinciale Corrado Tarantino, è il mandato che il Pd affida alle proprie rappresentanze istituzionali, con la proposta aggiuntiva di inserire sanzioni per chi in futuro non dovesse rispettare gli impegni sottoscritti nel rinnovo eventuale delle convenzioni, che devono essere oggetto di costante monitoraggio, ma soprattutto – come metodo – “il Partito Democratico di Brindisi ritiene necessario discutere nel complesso del polo energetico che a Brindisi non è solo Enel ma Edipower ed Enipower e prevedere la chiusura dell’impianto di Edipower con tempi e modalità da stabilire anche allo scopo di non determinare sofferenze per le aziende dell’indotto, i lavoratori diretti ed indiretti”.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Trattative con Enel, il PD: no al Cdr a Cerano e chiudere Edipower

BrindisiReport è in caricamento