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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Incendio Taf: “Commissionare subito le analisi dell’aria, dei terreni e dell’acqua dei pozzi”

CEGLIE MESSAPICA - “Verifiche a tutto campo per scongiurare ogni rischio a margine dell’incendio del deposito pneumatici della Taf, sito nella Zona Artigianale di Ceglie Messpacia”. E’ quanto chiedono, in una interrogazione indirizzata al sindaco, Luigi Caroli, i consiglieri comunali di opposizione Rocco Argentiero, Tommaso Argentiero, Donato Gianfreda e NicolaTrinchera. Nella nota i tre rappresentanti consiliari, tornano dunque a paventare il rischio ambientale, a seguito dell’incendio verificatosi nella notte del 3 Marzo scorso presso lo stabilimento dell’imprenditore Angelo Turrisi.

CEGLIE MESSAPICA - “Verifiche a tutto campo per scongiurare ogni rischio a margine dell’incendio del deposito pneumatici della Taf, sito nella Zona Artigianale di Ceglie Messapacia”. E’ quanto chiedono, in una interrogazione indirizzata al sindaco, Luigi Caroli, i consiglieri comunali di opposizione Roccentiero, Tommaso Argentiero, Donato Gianfreda e NicolaTrinchera. Nella nota i tre rappresentanti consiliari, tornano dunque a paventare il rischio ambientale, a seguito dell’incendio verificatosi nella notte del 3 Marzo scorso presso lo stabilimento dell’imprenditore Angelo Turrisi.

“Notevoli – spiegano - sono stati i disagi a cui è stata sottoposta l’intera popolazione con il nostro territorio  interessato da presenza di residui di sostanze rivenienti dalla combustione di materiale industriale. Ancora è  evidente  la presenza nelle strade, sulle case  e sui terreni  di polveri e detriti che potrebbero essere pericolosi per persone, animali e piante. Tra i cittadini vi è un senso diffuso di preoccupazione, giustificato dal fatto che non sono stati resi noti dati certi inerenti all’eventuale rischio ambientale”.

Questa la premessa, a giustificazione della richiesta: controlli capillari e massima trasparenza sull’esito degli esami. Così i consiglieri della minoranza chiedono al sindaco che si faccia carico di commissionare all’ Arpa o ad altra struttura specializzata apposito studio affinché vengano effettuate le seguenti analisi e verifiche: Analisi e Monitoraggio dell’aria su tutto il territorio urbano e zone limitrofe; analisi e Monitoraggio di campioni di  terreni ricadenti nell’agro comunale con particolare   riferimento alle zone utilizzate per la coltivazione degli ortaggi, della frutta e  per il pascolo; analisi e Monitoraggio delle acque piovane raccolte nei pozzi che vengono utilizzate per uso domestico e non.

“I risultati di tali indagini - spiegano - a nostro avviso devono essere divulgati accompagnati da valutazioni di carattere ambientale e sanitario, oltre ad eventuali prescrizioni al fine di rassicurare l’intera popolazione sui rischi per la salute”. Sul fronte investigativo, intanto, proseguono alacremente le indagini per fare luce sul rogo, di chiara matrice dolosa. L’incendio, è già stato appurato dai tecnici, sarebbe partito dal lato destro del capannone coperto. Le fiamme poi si sono estese fino a devastare un’area di 5mila metri quadrati, causando danni per oltre 2 milioni di euro.

I carabinieri della locale stazione (guidati dal maresciallo Sante Convertini) e quelli della compagnia di San Vito (coordinati dal capitano Ferruccio Nardacci), da giorni stanno raccogliendo elementi e testimonianze per risalire al movente e agli autori dell’attentato. Nessuno dei soci avrebbe riferito di aver ricevuto minacce con richieste di pizzo. Le indagini proseguono su più fronti.

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