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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Io difendo Fedez e chi lo ha scelto

Ieri a Brindisi grande successo del concerto del rapper Fedez. Molti però criticano la sua musica e le troppe parolacce pronunciate di fronte ad un pubblico di ragazzini. Marco Rizzo la pensa diversamente. Perché...

“Ma chi me l'ha fatto fare?”. Potrebbe essere questo il pensiero del rapper Fedez, leggendo gli status spuntati sulle varie bacheche dei brindisini presenti su Facebook. Parole e parolacce in rima, un turpiloquio costante, un rumore assordante, sono questi gli status che in queste ore stanno facendo tendenza. Ma perché tutto questo astio nei confronti di un cantante che ha semplicemente fatto il suo, come da ormai un biennio in tutto il resto d'Italia?

Partiamo da un concetto primario a mio modesto parere: un concerto rap non è certamente il luogo adatto per trascorrere una serata in compagnia della famiglia o dove portare bambini di dieci anni. Non era uno spettacolo organizzato dalla Rai con protagonista Tonio Cartonio e la sua Melevisione. Eppure la curiosità è insita in noi e gran parte della gente si è mossa per assistere a ciò che stava accadendo in piazzale Lenio Flacco. Più che di curiosità, parlerei in maniera più opportuna di quel tarlo insito nella testa di ogni brindisino a prescindere dall'età: la insanabile voglia di criticare tutto e tutti. Ci sarebbe potuto anche essere Eros Ramazzotti su quel palco, sono certo che le critiche non sarebbero mancate. I testi delle canzoni di Fedez, lungi da me difenderlo perché non sono il suo avvocato, sono lo specchio di una fetta importante dell'Italia attuale. I rapper non sono null'altro che i narratori di un tempo. Usano certamente un linguaggio molto forzato e a tratti inadeguato, ma descrivono dettagliatamente la situazione che vivono i cosiddetti 'giovani'. Per scoprire che il primo pensiero di un ragazzino dei tempi moderni è per lo più legato al sesso, alla droga e all'alcool, non devo certo ascoltare una canzone di Fedez. È sotto gli occhi di tutti ciò che accade. Sempre più giovani fanno uso di sostanze stupefacenti o si vantano con gli amici in discoteca se riescono a reggere tre mojito anziché due. Chi ha affollato ieri sera il piazzale antistante il porto, non l'ha fatto con la voglia di trasgredire subito dopo, ma soltanto di poter ascoltare un cantante, noto fra i più giovani, che ha scelto (o è stato scelto) Brindisi come unica tappa in Puglia. Si è parlato di 12.000 persone provenienti non solo dalla provincia ma anche da Bari, Lecce e Taranto. “È stato uno spreco di soldi” hanno detto in molti. Opinione rispettabilissima certo, ma pur sempre di opinione si tratta. Anche a me personalmente non piacciono 'Gli Stadio', non per questo ho criticato l'amministrazione comunale per la scelta adottata di farli cantare pochi giorni fa. Semplicemente non ho assistito al loro concerto, ma ho apprezzato tutta quella gente che si era riversata in centro per poter usufruire di un servizio gratuito messo a loro disposizione dal Comune. 'Panem et circenses' dicevano gli antichi romani. Bene, finalmente in questa estate brindisina abbiamo assistito a tutto ciò. Abbiamo avuto 'Gli Stadio', la 'Mellonata sotto le stelle', il Medieval Festival e Fedez. Il tutto per accontentare tutte le fasce di età della popolazione brindisina e non. Abbiamo avuto una ricca estate piena di eventi, di cui dovremmo andarne tutti fieri. Per anni abbiamo assistito all'immobilismo di questa città, dove il primo pensiero era legato alla speculazione e non ad altro. Per una volta che qualcosa si è mosso dovrebbe avere il buongusto di non criticare a prescindere. Avreste preferito Demo Morselli e la sua band o il classico cantante degli anni '80 ormai finito da un pezzo alla Tony Esposito con la sua “Kalimba de Luna”? Io francamente no. Il motivo per cui Fedez fa tanto scalpore qui da noi è semplice: molta gente non ha mai avuto l'opportunità di poter vivere al di fuori di Brindisi e conoscere e rapportarsi con altre realtà italiane. A Milano, dove ho vissuto per quattro anni, questi spettacoli sono all'ordine del giorno, ma di certo non fanno manifestazioni in piazza o inneggiano allo scandalo. La musica può piacere come non piacere. Vale per tutto questo discorso, si tratti di musica, di tv o di cinema. Quando non ci piace un programma televisivo, cambiamo canale. Ecco si può fare cosi anche con la musica: non conosciamo o non ci piace quel cantante? Non abbiamo firmato alcun contratto che ci obblighi a presenziare all'esibizione. In America il rap nasce come tentativo di lasciarsi i problemi alle spalle e parlare di argomenti di non facile trattazione. Anche lì i testi parlano solo di omicidi, droga e sesso, ma non per questo tutti coloro che apprezzano tale genere musicale sono dei poco di buono. Sono cresciuto con dei sani valori, non mi drogo, bevo il giusto con gli amici e nonostante tutto ascolto Fedez, perchè lo trovo un personaggio divertente. La sua musica la apprezzo da un punto di vista del ritmo e delle note, non di certo per i testi che non mi appartengono. Ma pur ascoltandoli ripetutamente non sento il desiderio o la necessità di delinquere subito dopo o cambiare il mio stile di vita. Bisogna avere una mente aperta per poter apprezzare realtà anche molto differenti tra loro e quando davvero riusciremo a raggiungere questo traguardo potremo finalmente dire di essere cresciuti ed aver cambiato le nostre teste

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