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Venerdì, 29 Marzo 2024
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La moda dei tatuaggi, che adesso contagia anche qualche genitore...

La moda dei tatuaggi è ormai esplosa, ha contagiato ragazzi e ragazze, e a volte viene condivisa con i genitori. Ne parliamo con Max Santoro, di "Tattoos e Beauty”.

L’estate è appena finita, gli ombrelloni si chiudono, i costumi ritornano negli armadi. Però c’è una cosa che molti ragazzi brindisini continueranno a conservare sul proprio corpo: i tanti, tantissimi tatuaggi che hanno sfoggiato sulle spiagge. Se ne sono visti di tutti i tipi e dimensioni, colorati e non: crocifissi, nomi stilizzati, figure di donne, farfalle colorate, immagini sacre, lucertole e la tanto diffusa araba fenice!

Anche Fedex, l’idolo delle ragazzine, qualche giorno fa, sul palco del piazzale Lenio Flacco ha sfoggiato un corpo ricco di tatuaggi fino al collo. Ma perché i ragazzi si fanno tatuare? Cosa si nasconde dietro la decisione di farsi un tatuaggio? L’uso di decorare il proprio corpo ha origini antichissime ed è diffusa in tutte le parti del mondo.

Un attento studio dell’Università di Padova, condotto per due anni su un gruppo di 4.000 adolescenti, ragazzi e ragazze fra i 14 ed i 18 anni, ha dimostrato che mentre il 40% di loro è contento del proprio aspetto, il restante 60% si sente “insignificante” e perciò cerca nel tatuaggio o nel piercing una motivazione estetica che migliora l’autostima ed il desiderio di distinguersi.

E i ragazzi brindisini? Come si comportano in proposito? Lo abbiamo chiesto a Max Santoro di “Tattoos e Beauty”, frequentatissimo da adolescenti e non che entrano nel suo studio con un unico desiderio: il tatuaggio!

Qual è la media dei ragazzi brindisini che vengono da lei per un tatuaggio?

“L’idea del tatuaggio, rispetto agli anni ‘90, è molto cambiata ed il primo tatuaggio ora viene fatto già in età adolescenziale. Chiaramente, il minorenne che vuole un tatuaggio deve presentarsi con il genitore che deve dare l’autorizzazione. Qualcuno si presenta senza genitori per fare il furbetto, magari quando mancano pochi mesi al compimento della maggiore età, ma non si può fare, per legge è proibito, ci vuole per forza il consenso di mamma o papà!”.

Ed i genitori li accompagnano questi minorenni?

“Certo! Oggi la partecipazione del genitore è molto più viva e partecipe rispetto a qualche anno fa! Il genitore spesso sceglie il soggetto da tatuare con il figlio, condivide la scelta, a volte decide addirittura di tatuarsi insieme! Proprio la settimana scorsa mi è capitato il caso di una ragazza minorenne venuta in studio con il padre e si sono tatuati entrambi!”.

Sono più i ragazzi o le ragazze a tatuarsi?

In minima percentuale sono di più le ragazze”.

Perché i ragazzi si tatuano?

La maggior parte delle volte lo fanno per un motivo estetico, perché hanno visto quanto la cultura del tatuaggio si sia estesa e diffusa. Basta pensare agli sportivi o agli attori, strabordanti di tatuaggi. I ragazzi spesso lo fanno per spirito di emulazione, per imitare questo o quel personaggio così cool. L’emulazione, quindi, è la componente più importante, però ci sono anche altri motivi, a volte anche personali, come il voler imprimere sulla pelle qualcosa di importante per ricordare un avvenimento che ha condizionato la propria vita; talvolta per ricordare una persona cara che è venuta a mancare”.

Quali sono i soggetti più richiesti?

“Fino agli anni ’90 si attingeva dalle riviste, poi ci si è “modernizzati”: le ragazze chiedono spesso motivi floreali e farfalle colorate, i ragazzi attingono dalla cultura giapponese, o chiedono il tatuaggio chigano, o di stile sudamericano”.

Quanto costa in media un tatuaggio?

“Si parte solitamente da 50 euro, ma è la cifra di partenza, poi dipende”.

I ragazzi chiedono il tatuaggio come regalo per Natale o per il compleanno?

“Come no! Sono tantissimi che se lo fanno regalare per il compleanno, per Natale o per la promozione. Moltissimi sono poi quelli che lo chiedono come regalo di laurea. Pensa che una volta una mia cliente ha detto che il tatuaggio è stato il regalo più bello fra tutti quelli ricevuti per la sua laurea!”.

Come si comprende, quindi, anche a Brindisi la moda dei tatuaggi è diffusissima, è un modo di essere e di esprimersi di molti giovani, probabilmente anche il frutto remoto di una certa insoddisfazione dei tempi che corrono. Come sostenuto da Max Santoro, spesso è anche il modo più efficace per sentire vicina una persona che non c’è più. Il tatuaggio, ormai, è parte integrante della nostra cultura e quindi non c’è da meravigliarsi se sulle nostre spiagge quest’anno ne abbiamo visti tanti e di tutti i tipi, perché se una volta il segno sulla pelle era una stravaganza rara, oggi è una moda!

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