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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Mercatini e web contro il caro-libri

I prezzi dei libri scolastici ancora in aumento del 3%: studenti e famiglie si difendono cercando testi usati sul web o nei mercatini.

Ogni  nuovo anno scolastico porta con sé un “considerevole” aumento dei prezzi dei libri di testo che studenti delle scuole medie e delle scuole superiori devono acquistare.

La Federconsumatori, che ha calcolato il costo dell’istruzione per quest’anno attraverso il proprio Osservatorio nazionale,  ha denunciato un aumento dei  libri, pari addirittura al 3% rispetto all’anno passato, con picchi che arrivano anche al 6%, se gli acquisti riguardano i testi di prima media o di primo Liceo.

Le famiglie potrebbero arrivare , secondo calcoli precisi,  a spendere anche 700 euro per i libri di testo, se acquistati tutti nuovi, corredati di almeno due dizionari.

Bisogna poi tener conto che occorre comprare tutto l’arredo scolastico, quale zaino, astuccio, penne, colori, album, spesa non certo economica, se si pensa ad esempio, che un album di disegno geometrico squadrato può arrivare a costare anche 11 euro. Spesso poi anche gli zaini comportano spese esorbitanti, specialmente se sono quelli che durante l’estate le pubblicità televisive hanno proposto a ritmo battente.

Dunque, piove sul bagnato, perché le famiglie italiane non riescono neppure più ad arrivare a fine mese e queste spese extra pesano davvero tanto, spese comunque necessarie ed indispensabili se si ha almeno uno studente in famiglia.

Così si cerca di risparmiare come si può e anche quest’anno spopola il mercatino del libro usato.

Gli studenti brindisini, come gli altri d’Italia del resto, mettono in campo i propri libri usati negli scorsi anni e cercano i libri usati degli altri per il loro nuovo corso di studi.

Molti lo fanno tramite il web, nei gruppi facebook delle varie scuole, offrendo i propri libri a chi servono, mettendo titolo, edizione, prezzo.

Allo stesso modo mettono annunci del tipo “Cerco… qualcuno di voi ce l’ha da vendermelo?”. Questi testi vengono poi venduti a metà prezzo del nuovo costo di copertina.

Insomma fra ragazzi funziona così, si mettono in moto per far risparmiare le famiglie, ciò che si può vendere si vende, perché alcuni libri degli anni precedenti, non possono essere venduti per “divieto” di alcuni prof che li useranno anche durante il nuovo anno.

Poi ci sono i mercatini veri e propri, con tanto di locazione e di nome.

Qui porti i tuoi libri, ti rilasciano una ricevuta con il titolo dei libri consegnati e a novembre torni a vedere quali sono stati venduti e  a prenderti i tuoi soldi.

Bisogna però stare attenti a ricordare perché, in alcuni mercatini,  oltre il 30 novembre, se non sei passato  riscuotere, perdi libri e soldi! Un appunto sul calendario per non dimenticare, perciò, conviene!

Dai tuoi libri ricavi il 40% del prezzo di copertina, mentre se li acquisti al mercatino li compri al 60% rispetto al prezzo di copertina. Un vero e proprio commercio del libro usato ed è chiaro che se ci metti di mezzo il mercatino come transazione, ci perdi qualcosina, rispetto alla vendita o all’acquisto diretto fra studenti.

Ogni tanto i mercatini sono gestiti da studenti stessi delle scuole, se questi hanno la fortuna di trovare un locale dove appoggiarsi. Tante volte sono le chiese a concedere le proprie stanze.

Poi ci sono le librerie vere e proprie, ma lì sono dolori… I libri si acquistano a prezzo intero e si può sperare in uno sconto che difficilmente supera il 5%. Infine  gli ipermercati, come a Brindisi l’Ipercoop,  che in cambio dell’acquisto dei libri di testo ti offrono qualche promozione o qualche sconto speciale all’interno di esso.

Comunque vada, ogni anno le famiglie italiane si trovano a dover affrontare una spesa che “fa paura”, specialmente se poi ci sono in famiglia due o più studenti, magari di scuole diverse.

Verrebbe da pensare, considerando anche questi ingenti rincari, che veramente si vuole fare “una scuola solo per pochi” dal momento che mettere mano al portafogli è sempre più difficile!

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