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Ospedale nord: Tanzarella e Epifani bocciano lo studio di fattibilità della Asl

OSTUNI – “Il Piano di fattibilità per la costruzione del Nuovo ospedale Nord? Non è ben chiaro da chi sia stato realmente commissionato e chi lo abbia materialmente realizzato. Fatto sta che si tratta di uno studio prodotto con una superficialità allarmante. Stimare in 90 milioni di euro l’investimento per la realizzazione del nuovo ospedale è ridicolo. Occorrerebbero almeno 150 milioni. E in periodi di magra non vale la pena neppure parlarne”. Il consigliere regionale Giovanni Epifani (Pd), annuncia così un’istanza di chiarimenti, per comprendere se siano stati spesi soldi per realizzare tale studio: “Sarebbe grave, alla luce di quanto è stato prodotto”.

OSTUNI – “Il Piano di fattibilità per la costruzione del Nuovo ospedale Nord? Non è ben chiaro da chi sia stato realmente commissionato e chi lo abbia materialmente realizzato. Fatto sta che si tratta di uno studio prodotto con una superficialità allarmante. Stimare in 90 milioni di euro l’investimento per la realizzazione del nuovo ospedale è ridicolo. Occorrerebbero almeno 150 milioni. E in periodi di magra non vale la pena neppure parlarne”. Il consigliere regionale Giovanni Epifani (Pd), annuncia così un’istanza di chiarimenti, per comprendere se siano stati spesi soldi per realizzare tale studio: “Sarebbe grave, alla luce di quanto è stato prodotto”.

Neppure il tempo di sbocciare, dunque. Il piano di fattibilità è già bocciato. E pubblicamente. Il sindaco Domenico Tanzarella ed il consigliere regionale del Pd hanno espresso chiaramente il loro pensiero, nel corso di una conferenza stampa congiunta tenutasi presso Palazzo San Francesco,   alla presenza del consigliere comunale, Pier Luigi Sozzi (Commissione Sanità del Pd) e  degli operatori sanitari dei reparti ospedalieri ostunesi in questione.

L’occasione per ripercorrere le tappe che hanno caratterizzato sino ad oggi l’applicazione del Piano di riordino ospedaliero e la successiva sospensione della disattivazione dei reparti di Ostetricia-Ginecologia e Pediatria presso l’Ospedale Civile di Ostuni ed il conseguente trasferimento degli stessi a Fasano. La sospensione è giunta alla vigilia di Pasqua: giusto in tempo per evitare l’attuazione degli adempimenti deliberati dall’Azienda sanitaria brindisina, finalizzati a dare seguito a quanto sancito dal Piano di rientro approvato dalla Giunta Vendola nel dicembre 2010.

Il 19 aprile scorso, l’assessore regionale alla Sanità Tommaso Fiore aveva scritto al Direttore generale dell’Asl di Brindisi, Rodolfo Rollo, autorizzando la temporanea sospensione dei provvedimenti riguardanti la dismissione dei reparti in questione, confermando il mantenimento degli stessi fino all’emanazione, da parte della Giunta regionale, del regolamento di riordino della rete ospedaliera regionale.

“Appena un giorno prima - spiega il sindaco - rispetto all’udienza (poi rinviata) fissata per l’esame del ricorso presentato dall’amministrazione comunale”. Ricorso che resta dunque congelato. “Riconosciuto, dunque l’errore. L’approvazione del Regolamento porrà la parola fine a questa diatriba, che tecnicamente, per le ragioni che abbiamo sempre affermato e ribadito nel ricorso, non avrebbe neppure ragione di esistere”. Per il sindaco, infatti, il trasferimento dell’Unità Materno infantile da Ostuni a Fasano non avrebbe alcuna motivazione logica.

Ma è sull’ipotesi del nuovo ospedale, l’affondo del Primo cittadino: “Faccio parte della Conferenza dei sindaci, eppure nessuno mi hai mai prospettato questo pseudo studio di fattibilità né coinvolto in merito alla questione. La Asl, da parte sua, continua a ragionare peraltro attorno all’opportunità che il futuro presidio ospedaliero sia collocato a Speziale, essendo l’Azienda proprietaria di un suolo con annessa masseria in quel sito. Va da sé, peraltro, che fino al 2013 ad esercitare il possesso su quel terreno e sull’annesso casolare sarà, in virtù di un contratto formale a suo tempo sottoscritto, un agricoltore del posto, che nessuno potrà allontanare da quei suoli. Ad ogni buon modo, rammento al direttore generale che la Asl è proprietaria di suoli e masserie anche sul territorio di Ostuni”.

Sul progetto in sé, tante sono le riserve del sindaco: “Sarebbe un’operazione da far scattare sugli attenti la Corte dei conti!  E c’è poi il rischio, seppure sulla carta smentito, che non sia sufficiente garantire all’investitore privato la gestione dei parcheggi, della manutenzione della struttura e di qualche altra attività, per farlo rientrare dai costi del project financing.  Specifiche prestazioni mediche o ospedaliere potrebbero dunque perdere la peculiare e fondamentale qualità di servizio pubblico”.

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