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Ricciolandia: verso nuova proroga, col parere sfavorevole della commissione e del dirigente

FASANO - Torna ad infiammarsi il dibattito attorno a Ricciolandia, a pochi giorni da una seduta consiliare che sarà chiamata per l’ennesima volta a fare i conti con la complessa diatriba sui ristoranti in riva al mare tra Torre Canne e Savelletri. Strutture abusive, di fatto, in quanto realizzate in pianta stabile lungo una fascia di litorale che, Piano regolatore alla mano, non dovrebbe consentire di normalizzare le posizioni pendenti. Eppure strutture esistenti e frequentatissime che vendono e somministrano ricci di mare, polpi e pesci alla griglia in località Forcatelle e dintorni. Solo l’entrata in vigore del Piano regionale delle coste potrebbe stabilire un criterio per una soluzione definitiva.

FASANO - Torna ad infiammarsi il dibattito attorno a Ricciolandia, a pochi giorni da una seduta consiliare che sarà chiamata per l’ennesima volta a fare i conti con  la complessa diatriba sui ristoranti in riva al mare tra Torre Canne e Savelletri. Strutture abusive, di fatto, in quanto realizzate in pianta stabile lungo una fascia di litorale che, Piano regolatore alla mano, non dovrebbe consentire  di normalizzare le posizioni pendenti. Eppure strutture esistenti e frequentatissime che vendono e somministrano ricci di mare, polpi e pesci alla griglia in località Forcatelle e dintorni. Solo l’entrata in vigore del Piano regionale delle coste potrebbe stabilire un criterio per una soluzione definitiva.

In altre parole, se su qual tratto di litorale si potrà consentire e regolarizzare la presenza di insediamenti come quelli di Ricciolandia, o se invece le concessioni demaniali non si potranno rilasciare. E in tal caso bisognerà sgomberare l’area. Intanto cosa fare nelle more? Interrogativi che tornano puntualmente a galla alla vigilia della bella stagione. “Una soluzione fu individuata. E per quanto ci riguarda resta la più logica e legale delle vie d’uscita: dare seguito alla variante urbanistica che consentì di individuare le aree alternative a monte della strada statale. Ogni altra soluzione, compreso questo nuovo regolamento che il sindaco si accinge, con una palese forzatura, a presentare in consiglio comunale, non risolve il problema e non aiuta neppure gli operatori in questione a regolarizzare definitivamente la loro posizione”, spiega Francesco Laterrenia (Pd), che sull’argomento annuncia una nuova battaglia nell’assemblea consiliare.

All’ordine del giorno della seduta, convocata dal presidente Leonardo Cofano per il prossimo 6 aprile, alle ore 9 (11 aprile, seconda convocazione, ore 17), insieme al Bilancio di Previsione, ci sarà proprio la proroga 2011 per l’uso temporaneo della fascia costiera relativamente alle strutture precarie. Rispetto agli anni passati, però, la maggioranza arriva all’appuntamento in aula con evidenti fibrillazioni, già emerse in sede di commissione consiliare, con la coalizione di centrodestra battuta ai voti. La proposta di delibera, in buona sostanza, giunge in Consiglio nonostante il parere contrario della Commissione.

“Non solo. Sfavorevole - spiega Laterrania - è anche il parere espresso dal competente Dirigente comunale. E non potrebbe essere altrimenti, di fronte a un provvedimento di siffatta specie. Non intendono soltanto prorogare una concessione che non ha fondamento giuridico ma anche reintrodurre il criterio sulla scorta del quale gli illeciti sarebbero ammissibili sino all’entrata in vigore del Piano regionale delle coste, senza necessità di adozione di proroghe annuali”.

I ristorantini di Forcatelle, tra Torre Canne e Savelletri, specializzati in ricci di mare e cefalopodi arrosto, molto frequentati da Pasqua sino ad autunno inoltrato, dovranno dunque superare uno nuovo scoglio, in attesa della prova più dura, quella del nuovo Piano regionale delle coste. Dipenderà dalle prescrizioni di questo strumento urbanistico se Ricciolandia potrà sopravvivere ottenendo una concessione demaniale, o se invece risulterà incompatibile.

“Il Piano costa, quando sarà approvato, non potrà prevedere alcunché su quelle aree - ribatte Laterrenia. “Quanto al nuovo regolamento temporaneo presentato dalla Giunta del sindaco Lello Di Bari - afferma Laterrenia – sarà inutile e dannoso come il precedente. Basti pensare che lo scorso anno si è data la possibilità agli operatori che volessero farlo, in aree che restano agricole in quanto il regolamento non può cambiare la destinazione urbanistica, di costruire eventuali ristoranti fino a 200 metri quadri di superficie utile. Questa è una mostruosità giuridica e moralmente una porcheria.

Eppure in tutti questi mesi non ci sono state ulteriori richieste di insediamenti. Sarà così anche se dovesse passare la nuova proposta, finalizzata soltanto a congelare ogni vera e utile soluzione, a vantaggio di chi oggettivamente lungo quella fascia costiera esercita a tutti gli effetti attività di ristorazione all’interno di un quadro urbanistico privo di regole e controllo. E questo non è accettabile: perché illegale. Bisogna individuare altre aree, ovvero dare seguito alla variante”.

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