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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Ancora sette mesi per avere una sala operatoria al Melli attesa da dieci anni

SAN PIETRO VERNOTICO – E’ un presidio che fa parte del Distretto di Mesagne, insieme a quelli della zona a sud del capoluogo, ma il “Melli” di San Pietro Vernotico con i suoi 120 posti letto attende ancora il completamento dei lavori per l’apertura di una sala operatoria che garantirebbe assistenza ai reparti di Chirurgia e Ortopedia. Lavori che dovevano partire a gennaio 2009, poi slittati in vista dell’approvazione del Piano attuativo e, infine, cominciati ad aprile 2010. Un storia lunga almeno dieci anni, a cui servirebbe anche un apporto politico secondo lo stesso Pasquale Rizzo, primo cittadino sanpietrano, che solo nel 2009 ha visto l’arrivo dei finanziamenti regionali ma che ancora non è conclusa.

SAN PIETRO VERNOTICO – E’ un presidio che fa parte del Distretto di Mesagne, insieme a quelli della zona a sud del capoluogo, ma il “Melli” di San Pietro Vernotico con i suoi 120 posti letto attende ancora il completamento dei lavori per l’apertura di una sala operatoria che garantirebbe assistenza ai reparti di Chirurgia e Ortopedia. Lavori che dovevano partire a gennaio 2009, poi slittati in vista dell’approvazione del Piano attuativo e, infine, cominciati ad aprile 2010. Un storia lunga almeno dieci anni, a cui servirebbe anche un apporto politico secondo lo stesso Pasquale Rizzo, primo cittadino sanpietrano, che solo nel 2009 ha visto l’arrivo dei finanziamenti regionali ma che ancora non è conclusa.

Le previsioni più ottimistica è quella di almeno altri sette mesi di attesa: in realtà però, il tempo di completamento dei lavori potrebbe essere ancora più lungo perché ogni intervento necessario, è ancora nella fase iniziale. Senza l’avvio di questa sala però non ci sarà né l’attivazione dei sette posti letto del reparto di chirurgia previsti né la riapertura di quello di ortopedia.

Nel piano di riorganizzazione previsto dall’Asl di Brindisi a rischio chiusura ci sarebbero invece i reparti di pneumologia e igiene mentale. Il primo infatti, è necessario nell’ospedale di Brindisi che, con 700 posti letto, non può non avere un percorso diagnostico completo per la cura dei polmoni: la vicinanza con il capoluogo renderebbe dunque inutile quello di San Pietro ad appena quindici chilometri di distanza.

Un discorso tutto politico, secondo il sindaco Pasquale Rizzo, che invece non viene fatto per l’ospedale di Mesagne che, nonostante spazi ristretti, solo 95 posti a disposizione e la distanza dal Perrino di 8 chilometri, dispone invece di due sale operatorie attive.

“Oltre alla sala operatoria, comunque necessaria – spiega il sindaco – è necessario salvaguardare anche reparti, apparentemente meno importanti ma capaci di creare profitto per un ospedale come il nostro. Allergologia ad esempio, garantisce al Melli entrate assolutamente necessarie e di cui il nostro presidio non può fare a meno”.

La sala operatoria, attualmente relegata ad un rudimentale cantiere e finanziata con circa un milione di euro dalla regione nel 2009, anche quando sarà completata non potrà entrare in funzione se non saranno assunti anestesisti sempre reperibili. Per gli interventi programmati, non ci sarà bisogno di un aumento del personale ma le emergenze, allo stato attuale, non potrebbero comunque essere garantite.

Secondo la riorganizzazione programmata al “Melli” resterebbero invece i reparti di geriatria, lungodegenza e la riabilitazione cardio-circolatoria. Per questa struttura, che resta comunque un poliambulatorio specialistico di secondo livello, saranno mantenuti i 120 posti letto a cui se ne aggiungeranno otto per i malati terminali. I malati che saranno curati a San Pietro nei nuovi reparti di fisiologia respiratoria e riabilitazione, che dovrebbero sostituire pneumologia, saranno ospitati nel reparto di medicina.

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