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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Asl di Brindisi senza il responsabile di protezione e prevenzione rischi

BRINDISI – L’ultimo responsabile del servizio prevenzione e protezione dei rischi è andato in pensione lo scorso 1 febbraio, anche se il suo contratto era scaduto già dal mese di dicembre 2009, ma l’Azienda sanitaria di Brindisi non ha ancora provveduto alla nomina del successore. Di fatto, l’Asl non ha ancora questa importante figura professionale che dovrebbe controllare anche tutte le aziende che operano in subappalto e quelle con contratti a tempo.

BRINDISI – L’ultimo responsabile del servizio prevenzione e protezione dei rischi è andato in pensione lo scorso 1 febbraio, anche se il suo contratto era scaduto già dal mese di dicembre 2009, ma l’Azienda sanitaria di Brindisi non ha ancora provveduto alla nomina del successore. Di fatto, l’Asl non ha ancora questa importante figura professionale che dovrebbe controllare anche tutte le aziende che operano in subappalto e quelle con contratti a tempo.

“Tra gli obblighi di un datore di lavoro – spiega il segretario per la funzione pubblica della Cgil Antonio Macchia – c’è anche quello di osservare gli obblighi in materia di sicurezza sul lavoro, perché effettivamente detiene i poteri per nominare il medico competente, designare il responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi e attuare le disposizioni dell’articolo 18”.

Se da un lato, ha sottolineato Macchia nella sua nota inviata al direttore generale dell’Asl brindisina Rodolfo Rollo, in questi anni è stato fatto un grande lavoro  in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro, sia pubblici che privati, con l’attivazione di progetti che hanno impegnato 40 giovani tecnici della prevenzione negli S.P.eS.A.L. (Servizio Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro), per le quotidiane attività di vigilanza e formazione e incentivando le imprese per assunzioni a tempo indeterminato, combattendo la precarietà del lavoro, causa anche di infortuni professionali; dall’altro l’Asl di Brindisi è senza Rspp.

Secondo il sindacato Cgil, la cosa sarebbe anche più grave se si pensa che, già al suo interno, la direzione amministrativa avrebbe figure professionali qualificate per ricoprire questa importante mansione. “Si sottolinea – conclude Macchia – che qualora non si dovesse ottemperare agli obblighi  previsti dalla legge 81/08, si andrebbe incontro a sanzioni per il datore di lavoro e il dirigente”.

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