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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Assentesimo alla Asl, 500 testimoni

BRINDISI - Sono all’incirca 500 i testi citati dalle difese e ammessi dal giudice monocratico, stamani, all’avvio del processo ai 50 ‘camici’ della Asl di Brindisi dalla pausa facile, a processo per truffa aggravata ai danni del Servizio sanitario nazionale. Un numero esorbitante di testimoni da esaminare e controesaminare, insomma, che – seppur si presuppone che non tutti saranno poi alla fine ascoltati, stando a quanto ha fatto intendere il Tribunale – fa ipotizzare che all’esito della brillante inchiesta, che con videoriprese e appostamenti sgominò un gruppetto di presunti assenteisti, non vi sarà altro che prescrizione.

BRINDISI - Sono all’incirca 500 i testi citati dalle difese e ammessi dal giudice monocratico, stamani, all’avvio del processo ai 50 ‘camici’ della Asl di Brindisi dalla pausa facile, a processo per truffa aggravata ai danni del Servizio sanitario nazionale. Un numero esorbitante di testimoni da esaminare e controesaminare, insomma, che – seppur si presuppone che non tutti saranno poi alla fine ascoltati, stando a quanto ha fatto intendere il Tribunale – fa ipotizzare che all’esito della brillante inchiesta, che con videoriprese e appostamenti sgominò un gruppetto di presunti assenteisti, non vi sarà altro che prescrizione.

E’ prematuro parlarne, forse. Ma, calcolatrice alla mano, il conto si rivela impietoso: i fatti sono risalenti al 2009, la truffa è un reato che ci mette all’incirca sette anni per prescriversi, mese più mese meno, allora nel 2016 giungerà il colpo di spugna garantito dal trascorrere del tempo. Il processo è iniziato stamattina, con l’ammissione per l’appunto della lista testi e con le questioni preliminari. La prossima udienza è stata fissata per il 3 giugno, prima data disponibile tra tre mesi.

L’aula ‘Metrangolo’ è occupata. Gli avvocati hanno i loro impegni e tanti più sono, tanto più diventa difficile conciliarli. Insomma si ritornerà a parlare di Asl e di cartellini timbrati a gogo fra dodici settimane. Ergo, vi sono ottime probabilità che, a prescindere dalle responsabilità che verranno o meno accertate, si arrivi in Appello con un processo già definitivamente chiuso da una sfilza di non luogo a procedere.

Ad ogni modo si va avanti, senza guardare troppo al futuro. Fiduciosi che alla fine la lunga lista si assottigli sempre più tanto da consentire una sentenza, che sia di colpevolezza o di assoluzione, magari con formula piena e pure per tutti. Il 3 giugno si torna in aula per l’ascolto del primo dei sette testi citati dall’accusa, sostenuta dal pm Milto Stefano De Nozza.

Gli imputati sono 50 e sono medici, infermieri, fisioterapisti e personale vario della Asl di Brindisi che si è costituita parte civile. L’operazione fu condotta dai carabinieri del Nas di Taranto e portò nel novembre del 2010 a una maxi operazione con la notifica di 26 ordinanze di custodia. Secondo l’accusa i dipendenti pubblici, che prestavano servizio presso la sede di via Dalmazia a Brindisi e, secondo l’accusa, facevano timbrare il cartellino a colleghi, agli addetti alle pulizie e anche a persone del tutto estranee alla struttura ospedaliera per poi andare in palestra o a fare la spesa.

In questa maniera le liste d’attesa per accedere a visite mediche o esami specialistici si allungavano anche fino a un anno. Gli assenteisti furono incastrati dalle telecamere. In cinque hanno patteggiato, uscendo subito di scena, chi non ha puntato sull’applicazione della pena su richiesta delle parti, ha invece scelto il giudizio ordinario. Stamani è iniziata la vera corsa contro il tempo. Chissà, alla fine, chi la spunterà.

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