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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Bare in corsia. "Potevi telefonarmi"

BRINDISI - Pubblichiamo la lettera aperta del direttore sanitario dei plessi ospedalieri Mesagne-S.Pietro, Tonino La Spada, al consigliere regionale Maurizio Friolo.

BRINDISI - Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta del dirigente medico responsabile della direzione sanitaria dei plessi ospedalieri Mesagne-S.Pietro, Tonino La Spada, indirizzata al consigliere regionale Maurizio Friolo in merito all'interrogazione rivolta dallo stesso al presidente della Regione, Nichi Vendola, e all’assessore regionale alla Salute, Elena Gentile, concernente la notizia pubblicata da questa redazione sul temporaneo trasferimento della camera mortuaria al secondo piano dell'ospedale Melli di San Pietro, nell'ex reparto di geriatria.

“Caro Maurizio, mi permetto di rivolgermi direttamente a te, perché, al di la delle nostre appartenenze politiche, diametralmente opposte, ritengo che la nostra amicizia, che data da vari anni, e la nostra reciproca stima, travalichi ogni steccato ideologico. Ho appreso dai mass media che con eccezionale tempismo hai rivolto un’interrogazione al presidente della Regione ed all’assessore alla Salute sulle notizie, diffuse sempre dai mass media, circa la presenza dell’obitorio all’interno dell’ospedale di San Pietro.

Avendo avuto modo di chiarire istituzionalmente al direttore generale Asl l’intera questione, non ritenendo preminente e sostanziale riaffrontarla in questa sede, l’intento per cui ti scrivo è un altro. Ti dico da subito che ho potuto comprendere e condividere l’approccio di stampa e tv, che, seppure con titoli da scoop, al di là delle foto scattate, in maggior o minore misura, subito dopo, hanno cercato di approfondire la notizia, mancando, semmai (ma come dar loro torto, visto che la situazione è durata solo qualche giorno e quindi è stata fugace), di effettuare una verifica sul campo e constatare la realtà dei fatti.

Ciò che ho fatto veramente fatica a capire, e sinceramente mi ha lasciato stupefatto, è stata la tua velocità nel cavalcare l’onda dello “scoop” massmediatico (quest’ultimo, ripeto, legittimo) ed elevarti tempestivamente a paladino dello “sconcerto”, rivolgendo con altrettanta rapidità una interrogazione a livello regionale, senza prima accertarti personalmente dei fatti, cosa che per te, a livello istituzionale, dovrebbe essere un obbligo inderogabile.

In prima battuta, avresti potuto telefonarmi, come hai fatto in varie altre occasioni, per assumere anche notizie e dati utili per la tua attività politico-istituzionale; avresti potuto ascoltare preliminarmente me sulla vicenda e constatare poi, se da te ritenuto opportuno, personalmente la realtà dei fatti, con l’onestà intellettuale, che, presumo, ci riconosciamo a vicenda.

Infatti, l’ultima volta che mi hai contattato telefonicamente (pochi mesi fa ), in vista di un consiglio comunale monotematico sull’ospedale, mi hai chiesto alcuni dati riguardo alle attività sanitarie, in atto e previste, concernenti l’ospedale di Mesagne: in quel caso, pur conoscendo tu bene quell’ospedale per vari motivi, sono certo che ti saranno state utili le mie indicazioni ed i miei contributi, anche in termini progettuali, perché venivano da chi opera quotidianamente in quel contesto.

A proposito, anche nell’ospedale di Mesagne, fino a circa un mese fa e da circa 2 anni, per lavori di ristrutturazione dell’obitorio sito nel seminterrato, lo stesso era stato trasferito al terzo piano di quella struttura ospedaliera e, giocoforza, per tutto quel lungo periodo, anche in quel caso, non essendoci strutturalmente altre possibilità, si sono dovuti adoperare gli stessi ascensori: come mai in quel caso non ti sei mosso? Nell’ospedale di San Pietro Vernotico, con diverse e più sfaccettate motivazioni, su cui, mi ripeto potremo tornare per un approfondimento, ma con gli stessi handicap strutturali, il tutto è durato solo 3 giorni, ma ciò non ti ha impedito di gridare istituzionalmente allo scandalo.

Perciò, se allora, per un ospedale che conosci, ti sei premurato di chiedermi notizie per tue necessità istituzionali, a maggior ragione, in questo caso, avresti dovuto usarmi almeno la cortesia di consultarmi telefonicamente, trattandosi di un ospedale, quale quello di San Pietro, che conosci meno, e non, invece, basarti sull’ondata emotiva dello “scoop”. Avresti potuto telefonarmi per comprendere la realtà delle cose e magari verificarle di persona.

E se poi tu avessi constatato la cruda veridicità dei fatti denunciati, esaminate le motivazioni che le sottendevano, da ex-dipendente della Asl Br, verificata la esistenza di comportamenti e disposizioni inidonee e non compatibili da parte della direzione sanitaria, solo allora, con maggiore forza e convinzione, corroborata da dati inconfutabili, avresti potuto, anzi avresti avuto il dovere di fare molto di più di un’interrogazione regionale, richiedendo direttamente al direttore generale l’adozione di provvedimenti disciplinari consequenziali nei miei confronti!

Evidentemente ci sono state altre ragioni, in questo caso, che ti hanno indotto a non effettuare una attenta verifica dei fatti, ma a procedere a testa bassa sull’onda dello “scoop”. E’ proprio per questo che sono dispiaciuto, non per il fatto che tu abbia fatto la interrogazione regionale, o per altro, perché per tutto ci sarebbe stata una risposta ovvia ed esaustivi chiarimenti; sono dispiaciuto, soprattutto, da cocciuto idealista quale sono, per l’amara constatazione che, alla fine, sull’amicizia, sulla lealtà, sull’onestà intellettuale, in taluni prevalga sempre l’appartenenza politica e la caccia spasmodica di consensi. Ti saluto fraternamente”. Tonino La Spada".

 

 

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