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Federfarma: “Chi non sciopera? Deferito”

BRINDISI – Rinviato lo sciopero dei farmacisti, già fissato per domani. Ma è bufera sulla missiva di Federfarma, con la quale gli iscritti all’associazione sindacale dei titolari di farmacia della provincia di Brindisi erano stati "sollecitati" ad aderire alla serrata. Non un invito a partecipare alla giornata di astensione. E neppure un appello. Bensì un ordine perentorio: “L’assemblea - si legge nella circolare a firma del presidente provinciale del sodalizio, Francesco Cannalire, e del segretario, Annamaria Giordano – ha ratificato all’unanimità una delibera del Consiglio di Federfarma di Brindisi, pertanto quei titolari che non dovessero allinearsi saranno deferiti al Collegio dei Probiviri a cui il Consiglio di Federfarma Brindisi chiederà la sospensione dall’Associazione per un periodo non inferiore a tre mesi”.

BRINDISI – Rinviato lo sciopero dei farmacisti, già fissato per domani. Ma è bufera sulla missiva di Federfarma, con la quale gli iscritti all’associazione sindacale dei titolari di farmacia della provincia di Brindisi erano stati "sollecitati" ad aderire alla serrata. Non un invito a partecipare alla giornata di astensione. E neppure un appello. Bensì un ordine perentorio: “L’assemblea - si legge nella circolare a firma  del presidente provinciale del sodalizio, Francesco Cannalire, e del segretario, Annamaria Giordano – ha ratificato all’unanimità una delibera del Consiglio di Federfarma di Brindisi, pertanto quei titolari che non dovessero allinearsi saranno deferiti al Collegio dei Probiviri a cui il Consiglio di Federfarma Brindisi chiederà la sospensione dall’Associazione per un periodo non inferiore a tre mesi”.

E sui rischi che tale sospensione avrebbe comportato, la stessa Federfarma è chiarissima nella nota: “Obbligo a continuare a versare i contributi sociali, la cessazione di ricevimento delle informative nazionali e provinciali, la cessazione dei servizi di Credifarma, la cessazione dei servizi di Promofarma”.

A fronte di cotanto “avvertimento”, l’ottimismo dei due rappresentanti di Federfarma Brindisi: “La scrivente è sicura di non dover ricorrere al Collegio dei Probiviri, contando sulla compattezza della categoria, che in questo momento particolarmente critico deve essere un dato reale, considerando - sottolinea e conclude la “scrivente” medesima - che il decreto legge sulla concorrenza, liberalizzazioni e infrastrutture è la fine della farmacia”.

Sull’obbligo di rispondere alla chiamata alle armi insorgono gli iscritti: “Neppure un Regime autoritario sarebbe stato capace di produrre un simile documento, trasformando il diritto allo sciopero in un dovere assoluto, con tanto di condanne e pene per i disubbidienti. Si può essere d’accordo o meno sulle motivazioni dell’astensione (e più di qualche ragione per non aderirvi sarebbe anche facile evidenziarla), di certo non si può imporre agli iscritti di eseguire un ordine”, sbottano increduli alcuni farmacisti, che assicurano: “Questa vicenda non finisce qui. Pretendiamo un chiarimento, seppure la serrata sia stata differita”.

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