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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Finalmente il registro tumori

BRINDISI - Buona notizia. La Asl di Brindisi ha pubblicato un bando per il reclutamento (in mobilità) di tre esperti che dovranno far parte del gruppo di lavoro “registro tumori” con sede al “Perrino” di Brindisi. Ciò significa che, dopo anni di insistenza, a seguito di proteste, richieste, lamentele, denunce di cittadini, associazioni ambientaliste, si comincia a lavorare sul serio per mettere a disposizione dei brindisini i dati aggiornati sulla frequenza del cancro nel territorio.

BRINDISI - Buona notizia. La Asl di Brindisi ha pubblicato un bando per il reclutamento (in mobilità) di tre esperti che dovranno far parte del gruppo di lavoro “registro tumori” con sede al “Perrino” di Brindisi. Ciò significa che, dopo anni di insistenza, a seguito di proteste, richieste, lamentele, denunce di cittadini, associazioni ambientaliste, si comincia a lavorare sul serio per mettere a disposizione dei brindisini i dati aggiornati sulla frequenza del cancro nel territorio.

E’ un primo passo per giungere, poi, quando sarà compiuta l’indagine epidemiologica chiesta con 10mila firme, ad appurare l’eventuale connessione tra l’insorgenza di malattie e i dati ambientali che vengono costantemente rilevati e sono oggetto di studi scientifici (tra l’altro condotti anche dai ricercatori dell’Università del Salento e da medici brindisini). “Questa Asl – si legge nel bando pubblicato – al fine di garantire la funzionalità e l’esistenza del registro tumori, intende procedere alla mobilità interna per titoli e colloquio per l’individuazione di 3 operatori per l’attività di rilevatore e codificatore”.

Cosa dovranno fare gli operatori? Dovranno effettuare una scrupolosa rilevazione dei nuovi casi di tumore insorti in residenti; codificare la casistica secondo le regole stabilite dal cento di coordinamento e per ogni caso di tumore; valutare oggettivamente ogni informazione per ogni caso di tumore; stabilire il livello delle indagini per assicurare l’accuratezza e la completezza; predisporre l’attività di recupero delle cartelle e dei referti sul territorio. Alla selezione possono partecipare solo i dipendenti a tempo indeterminato della Asl di Brindisi.

La situazione al momento è la seguente: esiste un registro tumori ionico salentino relativo 1999-2001,che si è potuto realizzare grazie ai fondi del ministero dell'Ambiente. Quando i finanziamenti sono terminati, l'attività è stata interrotta. La Regione ha istituito un registro nel 2008, sostenuto economicamente, all’inizio, anche dall’Arpa (l’Agenzia regionale protezione ambiente). Dopo due anni di discussione sulle modalità esecutive delle indagini, a Taranto, che ha goduto quindi di finanziamenti regionali, c’è stata un'accelerazione, sotto l'impulso dell'iniziativa giudiziaria: il modello di registro tumori scelto a Taranto era uguale a quello di Lecce dove l'amministrazione provinciale, nel 2005, aveva stipulato una convezione con l'Università di Modena procedendo per due annate di incidenza.

Lecce ha preceduto Brindisi, quindi, avvantaggiata dal contributo economico della Provincia. Brindisi, invece, ha dovuto agire in carenza di personale. Oggi, dopo l’istituzione di un tavolo tecnico presso il Comune di Brindisi, che concluderà i lavori a dicembre, si sono reperiti fondi dagli enti municipali della provincia. E’ stato però chiesto alla Asl di accelerare le procedure di selezione del personale, a garanzia dell’effettivo utilizzo, rapido ed efficace, dei fondi stanziati. La commissione esaminatrice è presieduta da Antonino Ardizzone, coordinatore medico del registro tumori della Asl di Brindisi.

Intanto continuano ad essere avviate iniziative spontanee da parte dei brindisini, sempre più sensibilizzati sulla questione ambientale e soprattutto sulla necessità di conoscere se vi sia e quanto sia stretto il legame tra inquinamento e malattie. Si è infatti appena costituito un “Comitato per la tutela della salute” che promuove, come iniziativa autonoma, una indagine epidemiologica “dal basso”, nei quartieri Perrino, San Pietro, San Paolo, Bozzano e La rosa, per portare alla luce “tumori, malattie del sangue, malformazioni neonatali, malattie degenerative del sistema nervoso, aborti, insorti negli anni tra la popolazione e per verificare se gli stessi siano stati causati dalla vicinanza alla zona industriale”.

“Se siete a conoscenza diretta o indiretta di malattie correlate alla vicinanza alla zona industriale, segnalatecelo”, è l’appello lanciato con il sostegno del primario di Radioterapia dell’ospedale “Perrino” di Brindisi, Maurizio Portaluri, che è anche presidente dell’associazione Medicina democratica, colui il quale denuncia da tempo la criticità della questione ambientale a Brindisi e invoca l’urgenza di indagini approfondite sulla salute dei cittadini. La prima riunione è martedì 30 ottobre nella parrocchia Cuore IMmacolato di Maria del Perrino, alle 19.

“E' una iniziativa cui fornisco il mio sostegno professionale. E' molto interessante e importante – spiega Portaluri -che cittadini che hanno subito malattie e lutti in famiglia, si chiedano se non sia la vicinanza con l'area industriale la causa dei loro guai. Ed infatti l'inquinamento del suolo e delle falde del Sito di Interesse nazionale di Brindisi è ormai certificato.
 E circa le emissioni, si conoscono le quantità di sostanze pericolose come il benzene, il mercurio, gli Ipa, l'arsenico, per citarne alcune, immessi in atmosfera perché le dichiarano le stesse industrie”.

“Se non ci pensano le autorità – conclude - è giusto che siano i cittadini a tutelare la propria salute raccogliendo i dati che li riguardano e portandole a conoscenza delle autorità stesse”. Brindisi quindi si schiera in prima linea per cercare di impedire derive disastrose come accaduto a Taranto, capoluogo ionico cui è tristemente accomunata dalla sigla “Sin”, innanzitutto, oltre che in tempi più recenti dalle politiche sul riordino delle Province.

“I dati presentati a nei giorni scorsi a Taranto dal ministro della Salute Balduzzi – spiega Portaluri -  sono l'aggiornamento al 2009 dei dati di mortalità finora disponibili fino al 2002 per tutti i Siti di interesse nazionale per le bonifiche, tra cui Brindisi, Taranto e Manfredonia. Si tratta di dati elaborati nell'ambito di un progetto di ricerca finalizzata guidato dall'Istituto Superiore di Sanità e intitolato Sentieri".

"A Taranto l'aggiornamento reso pubblico in questi giorni era già stato fornito dallo stesso ente nel procedimento giudiziario di Taranto su richiesta della magistratura. Purtroppo sembra confermarsi la dinamica per cui se non agisce la magistratura nella sua attività di repressione, queste verità scientifiche sui danni alla salute della popolazione nei siti inquinati stentano a venire alla luce”, dice ancora il primario di radioterapia.

“E' necessario che lo studio Sentieri – spiega Portaluri - sia aggiornato anche per Brindisi almeno al 2009 o al 2010, Fino al 2002 sono in eccesso mortalità per tumori della pleura, del laringe nelle donne e per le malformazioni neonatali. Le nostre autorità, penso al sindaco ed alla Regione, oltre a chiedere l'aggiornamento di Sentieri dovrebbero pretendere che si faccia a Brindisi lo stesso studio condotto dalla magistratura tarantina, ossia quello che analizza cause di morte e cause di ricovero in singoli quartieri in base alla distanza dalle industrie”.

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