"Gravi carenze assistenziali e strutturali nella sanità brindisina"
Il sindacato della professioni infermieristiche: " La coperta è corta, sempre, per i soliti noti, cittadini ed operatori sanitari"
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato a firma del segretario territoriale Nursind (Sindacato delle professioni infermieristiche) Brindisi, Carmelo Villani, sulla carenza di personale nelle strutture sanitarie della provincia, con i disagi che ne conseguono per il personale infermieristico e per i pazienti.
«Il modello aziendale in ambito sanitario, se adottato in modo indiscriminato, invece di ottimizzare le risorse disponibili rischia di produrre scarti umani» “La qualità della civiltà di una società si giudica da come sono trattati gli anziani e dal posto loro riservato nel vivere comune”, così Papa Francesco in alcune delle sue udienze.
Facciamo nostri questi richiami per denunciare con forza le gravi carenze assistenziali e strutturali in tutti gli ambiti della Asl Brindisi. La coperta è corta, sempre, per i soliti noti, cittadini ed operatori sanitari. Ed allora succede che si trasferiscono unità infermieristiche dalla Uoc di Nefrologia/Dialisi dal “Perrino” agli S.O. di Francavilla e Ostuni, senza le dovute sostituzioni, aggravando così la già grave carenza di personale infermieristico nella stessa Uoc ed il cui numero diventa ancor più insufficiente a garantire le ferie e a coprire le eventuali malattie.
Riguardo ai nostri anziani è noto che i progressi della medicina hanno di fatto allungato le aspettative di vita ma la società d’altro canto non è stata capace finora di dare risposte dignitose ai loro bisogni di salute. Tale incapacità è ancora più evidente nei reparti di medicina geriatrica dove due infermieri, tre quando va bene, devono garantire tutte le attività assistenziali, comprese quelle degli operatori di supporto, nei confronti di 33 pazienti in condizioni il più volte di criticità.
Altrettanti pazienti geriatrici sono inoltre “appoggiati” nelle diverse unità operative aggravando così i deficit assistenziali, per non parlare delle altrettanto note estenuanti ore di attesa in pronto soccorso nella “speranza” di un posto letto.
Tale situazione, inoltre, riguarda la maggior parte delle unità operative della Asl Brindisi che sistematicamente si aggrava con l’arrivo della stagione estiva e che rende estremamente difficoltosa l’esecuzione di quelle che sono le mansioni professionali di appartenenza oltre che un notevole disagio per i dipendenti e soprattutto per gli utenti.
Da ciò deriva, nel complesso, una condizione lavorativa di costante stress psicofisico, accentuata dalla responsabilità e delicatezza delle mansioni svolte, compiti che i dipendenti, nonostante i gravi disagi, continuano ad espletare comunque garantendo il massimo della professionalità. Ma la sanità non è solo posti letto, è anche territorio. È proprio sulla assistenza domiciliare agli anziani ed ai malati cronici che bisognerebbe rivolgere maggiormente la attenzione.
La famiglia da sola non può riuscire a supplire alle gravi carenze del sistema per non parlare dell’anziano solo che non ha nessuno su cui contare. In tempi di spending review, la riduzione di posti letto ospedalieri e i piani di rientro si traducono per i cittadini in un vero e proprio vuoto assistenziale. Eppure, se bene organizzata, l'assistenza sanitaria territoriale potrebbe rappresentare una leva importante per la sostenibilità del servizio sanitario con l’apporto fondamentale e da protagonista della figura infermieristica.
Consapevoli che se la coperta è corta, e non ci stiamo tutti, perché qualcuno l'ha voluta tagliare a misura di una società che sulla assistenza di qualità nella sanità pubblica non ha nessuna intenzione di investire, abbiamo chiesto alla direzione strategica della Asl Brindisi di metterci a conoscenza sui provvedimenti che si intendono adottare per sanare la già compromessa situazione soprasegnalata.