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Il Tar Puglia: organici Asl da rifare

BARI - Il Tar della Puglia ha accolto in via cautelare i ricorsi presentati dall'associazione sindacale Anpo-Ascot-Fials medici che rappresenta i primari e i dirigenti medici e ha ordinato agli enti del sistema sanitario regionale di "procedere al riesame delle dotazioni organiche" delle Asl, delle aziende ospedaliere e degli Irccs della regione.

BARI - Il Tar della Puglia ha accolto in via cautelare i ricorsi presentati dall'associazione sindacale Anpo-Ascot-Fials medici che rappresenta i primari e i dirigenti medici e ha ordinato agli enti del sistema sanitario regionale di "procedere al riesame delle dotazioni organiche" delle Asl, delle aziende ospedaliere e degli Irccs della regione.

Lo rende noto l'associazione sindacale che aveva presentato ricorsi lamentando "la presenza di vistose irregolarità nella determinazione delle dotazioni organiche approvate dalla Regione Puglia rispetto alla programmazione sanitaria, e profonde irrazionalità nella individuazione numerica e qualitativa del personale".

Elementi che, secondo il sindacato, "si traducono in una minore qualità e quantità dei servizi sanitari resi ai cittadini, oltre che essere fonte di rilevanti difficoltà organizzative fino all'impossibilità di mantenimento dei servizi erogati, sia ospedalieri sia territoriali, nelle strutture sanitarie pubbliche".

Il giudice amministrativo, accogliendo le istanze cautelari ha infatti riconosciuto le denunciate gravissime criticità nelle dotazioni organiche. "Sostanzialmente le aziende ed enti pubblici del servizio sanitario regionale, non soltanto non hanno dato concreta attuazione ai criteri organizzativi dettati dalla legge e tradotti nelle linee guida regionali, ma non hanno valutato, sotto alcun profilo, l'incidenza sul piano concreto degli effetti derivanti dal (mal)funzionamento delle dotazioni organiche approvate", dicono i sindacati.

"Ad esempio, in alcuni casi, le strutture di nefrologia e dialisi hanno pochi infermieri e zero medici e ciò compromette l'attività… assistenziale medica, anche esclusivamente dialitica", viene evidenziato nel comunicato dei primari e dei dirigenti sanitari. "Il giudice amministrativo  ha quindi riconosciuto che le dotazioni organiche in alcuni casi prevedono strutture non contemplate dalle normative regionali ed in altri, invece, non contemplano uffici previsti ed individuati come obbligatori dagli stessi atti".

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