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La Regione all'Ordine dei medici: "Basso livello di arsenico nella nostra acqua"

BRINDISI - In merito al rischio di presenze nell’acqua per consumo umano di arsenico e altri elementi assai nocivi Emanuele Vinci, responsabile “Ambiente Salute e Sviluppo” della Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri, ha ricevuto importanti rassicurazioni dall’assessore regionale alla Tutela delle Acque, Fabiano Amati, e dall’amministratore unico dell’Acquedotto Pugliese.

BRINDISI - In merito al rischio di presenze nell’acqua per consumo umano di arsenico e altri elementi assai nocivi Emanuele Vinci, responsabile “Ambiente Salute e Sviluppo” della Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri, ha ricevuto importanti rassicurazioni dall’assessore regionale alla Tutela delle Acque, Fabiano Amati, e dall’amministratore unico dell’Acquedotto Pugliese.

Vinci, in una lettera inviata ai presidenti della Regione e della Provincia di Brindisi e al sindaco di Brindisi, aveva evidenziato alcune precise direttive europee e ricordato la pericolosità dell’arsenico: è un elemento cancerogeno certo di classe 1, secondo l’Agenzia Internazionale di Ricerca sul Cancro (Iarc), ed ha una correlazione diretta con molte patologie oncologiche e in particolare con il tumore del polmone, della vescica, del rene e della cute, come da documentazione scientifica sempre più corposa. Proprio in considerazione della sua cancerogenicità e dell’evidente rischio per la salute umana, è stato abbassato il limite previsto per l’arsenico nelle acque potabili da 50 a 10 μg/l (microgrammi/litro). Ovviamente altri limiti vi sono pure per ulteriori elementi quali il fluoro, il vanadio e il selenio.

Vinci aveva chiesto di predisporre ogni iniziativa, affinché gli enti preposti, nel rispetto del principio di precauzione, operino in modo adeguato e tempestivo al fine di adempiere al diritto alla salute delle persone e quanto prescritto dal D. Lgs. 31/2001 e disposto dall’Unione Europea.

La risposta dell’assessore Amati: “desidero rassicurarla sulla assenza di pericoli per la salute pubblica dei pugliesi. Gli elementi per i quali la Commissione europea si è recentemente espressa, e per i quali la Regione Puglia non ha avanzato alcuna richiesta di deroga, sono presenti nell’acqua erogata per uso potabile in concentrazioni ben al di sotto dei limiti consentiti. A tale proposito si informa che la risorsa idrica erogata è oggetto di continuo monitoraggio da parte dell’Ente gestore e dei competenti organi tecnici della Regione”.

Anche Ivo Monteforte ha risposto a Vinci affermando che i livelli di arsenico, vanadio, fluoro e selenio sono significativamente al di sotto di quanto previsto dalla normativa e che – a titolo di esempio - il livello di arsenico in provincia di Brindisi è al di sotto del valore di 1 microgrammo/litro, così come avviene nel resto del territorio pugliese. “Le assicuro – dichiara Monteforte a Vinci – il nostro impegno per garantire la qualità delle acque distribuite tramite l’attuazione di ingenti investimenti ed una costante opera di monitoraggio condotta dalla nostra rete di laboratori anche grazie all’ausilio del nostro sistema di telecontrollo”.

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