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Mancano gli infermieri: Avis sospende donazioni

OSTUNI - Mancano gli infermieri, donatori di sangue mandati a casa: “Offesa la generosità dei nostri associati”, tuona l’Avis, che per protesta annuncia una decisione clamorosa e mai assunta prima: “Sino a quando l’Azienda sanitaria di Brindisi non provvederà a colmare le gravi carenze di personale presso il Centro raccolta sangue dell’ospedale civile di Ostuni, le donazioni saranno sospese”.

OSTUNI - Mancano gli infermieri, donatori di sangue mandati a casa: “Offesa la generosità dei nostri associati”, tuona l’Avis, che per protesta annuncia una decisione clamorosa e mai assunta prima: “Sino a quando l’Azienda sanitaria di Brindisi non provvederà a colmare le gravi carenze di personale presso il Centro raccolta sangue dell’ospedale civile di Ostuni, le donazioni saranno sospese”. Una comunicazione ufficiale, quella resa dal presidente dell’Avis di Ostuni, Andrea Pinto, che non ha precedenti e che scaturisce dai disagi e dalle disfunzioni cui stanno andando incontro i donatori della Città bianca e dintorni, che in settimana si sono visti respingere dal personale medico del “Centro raccolta sangue” attivo presso il nosocomio di via Villafranca, impossibilitato ad operare per mancanza di infermieri.

Delle due unità in servizio in origine, una è andata in pensione all’inizio dell’anno, l’altra è andata in quiescenza da metà dello scorso mese di  marzo. Ne scaturisce è una paradossale disorganizzazione del servizio. Da un paio di settimane, infatti, accade puntualmente ogni santa mattina che alle ore 8.30 arriva il medico dall’ospedale Perrino di Brindisi. A lui il compito di segnalare ogni giorno che il centro di raccolta sangue di Ostuni è sprovvisto di operatori infermieristici per effettuare le trasfusioni.

L’Amministrazione della Asl, prendendo atto della comunicazione, provvede ad inviare un mezzo con autista dall’Ospedale civile di Ostuni presso il Perrino di Brindisi per reperire l’unità infermieristica necessaria ed accompagnarla al centro raccolta sangue presso il nosocomio ostunese.

Un piano “scientifico”, che peccato contempli un tempo di attesa di tre ore tutto a carico del donatore, al quale, peraltro, può andare anche peggio. E’ capitato, infatti, in settimana che alcuni utenti siano stati rimandati a casa, dopo aver atteso mezza mattinata, per l’indisponibilità asso lutata di un infermiere in grado di assistere il personale medico.

“E’ quanto avvenuto - spiega Pinto - nella giornata di mercoledì scorso. Il medico di servizio avrebbe addirittura cercato di dissuadere un associato Avis, invitandolo a rinviare di una settimana la propria donazione. Questo è assurdo”.

Lo stesso Pinto, in riferimento al futuro del Centro raccolta sangue di Ostuni, parla di “morte annunciata”: “Non è possibile accampare scuse da parte dell’Azienda sanitaria. Il pensionamento dei due infermieri era noto da tempo ed era stato oggetto, nel dicembre scorso, di un incontro a fine anno con il direttore sanitario, Emanuele Vinci. Avevamo avuto rassicurazione in merito alla loro sostituzione”.

Visto e considerato che ciò non è accaduto, il Consiglio direttivo, riunitosi in via straordinaria, ha deliberato di sospendere tutte quelle iniziative già programmate per i prossimi giorni mirate alla divulgazione e raccolta di sangue. “Invito tutti i soci donatori - afferma Pinto -  ad astenersi dall’effettuare donazioni di sangue presso il nosocomio ostunese”.

Tale, inedita protesta civile sarà interrotta soltanto nel momento in cui l’associazione avrà certezza che da parte dell’Amministrazione della Asl sarà messa quotidianamente a disposizione del Centro raccolta sangue di Ostuni il personale infermieristico necessario.

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