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"Non si aumenti l'Iva alle coop sociali"

BARI - Ieri, l’assessore alle politiche della salute, Elena Gentile, ha rivolto il suo appello al governo, affinché quest’ ultimo non aumenti l’Iva per le aziende del terzo settore, del cosiddetto privato sociale, perchè metterebbe a rischio l'assistenza stessa ai meno abbienti.

BARI - Ieri, l’assessore alle politiche della salute, Elena Gentile, ha preso parte a due appuntamenti durante la Fiera del Levante; al primo, organizzato dall’assessorato al Welfare per la concertazione tra terzo settore e pubbliche amministrazioni per la redazione dei piani di zona, ha ancora una volta rimarcato la necessità di scongiurare l’aumento dell’Iva al 10% per le aziende del terzo settore, del cosiddetto privato sociale.

L’ assessore ha rivolto il suo appello al governo, affinché quest’ ultimo non aumenti l’Iva poiché a suo parere tale aumento non sarebbe altro che una partita di giro che trasferisce risorse dai Comuni allo Stato, in quanto spesso gli unici committenti del privato sociale sono i Comuni. Lo Stato dunque con una mano taglierebbe i trasferimenti ai Comuni per i servizi sociali e con l’altra aumenterebbe l’Iva, e dunque i costi. “Il Paese – spiega la Gentile – non può permettersi di tagliare i servizi in questo particolare momento: lo Stato deve trovare altrove le risorse che chiede alle imprese sociali”

L’ assessore, dati alla mano, ha evidenziato come tale incremento dal 4 al 10% previsto dalla legge di stabilità del 2013 per le prestazioni sociosanitarie ed educative effettuate dalle cooperative sociali anche in convenzione con enti pubblici, lascerebbe 11mila pugliesi tra anziani non autosufficienti, disabili e minori senza servizi. Coinvolti asili, Rssa, assistenza domiciliare, comunità per minori, centri per persone con disabilità gestiti dalle cooperative sociali. Un autentico disastro per i servizi sociosanitari pugliesi, un durissimo colpo al lavoro di questi anni per garantire ai cittadini della regione competenze professionali, qualità dei servizi, continuità dell’erogazione, che hanno portato il nostro sistema di welfare a riconosciuti ed elevati standard di efficienza. “L’aumento dell’Iva è una sciagura da evitare” – continua, richiamando il governo al senso della realtà verso un settore come quello sociale che solo in Puglia dà lavoro ad oltre 30.000 persone e riguarda oltre 1000 cooperative. E sottolinea come non si possa applicare la logica economicista alle vite delle persone, logica che soffocherebbe le famiglie, porterebbe al collasso un pezzo sano e produttivo del sistema-Paese. Come già evidenziato dall’Alleanza delle Cooperative Sociali, applicare questo aumento significherebbe ridurre del 6% le risorse delle regioni per il Welfare.

L’ assessore Gentile in questo modo, spiega come ad andare in crisi non sarà solo il sistema cooperativo, non sarà solo quello delle istituzioni convenzionate, ma prima ancora in crisi andranno le famiglie su cui, in un momento già difficile, graveranno ulteriori spese per l’inevitabile aumento del costo dei servizi.

Successivamente la Gentile ha partecipato al seminario sulle malattie rare, “Attraversiamo – ha detto – un momento molto difficile, con tagli alle spese che mettono in conflitto varie responsabilità. Dobbiamo mettere dunque in campo una lettura intelligente della spesa pubblica. Dobbiamo rispondere alla nicchia dei problemi rappresentato dalle malattie rare, che è nicchia solo in termini numerici. La tecnologia può darci una mano per accompagnare le fragilità singole” ha poi proseguito ricordando che questo sabato in un convegno apposito qui in Fiera si affronterà il nesso tra ricerca, industria e necessità di cura e saranno invitati coloro i quali hanno idee per le cure più innovative. Perché dalla prototipizzazione di ausili per i malati può arrivare la produzione di ausili.

 

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