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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Obeso respinto: "Non siamo attrezzati"

BRINDISI – “Un letto omologato per quasi duecento chili di peso non c’è né a Brindisi né a Lecce, né a Bari. Il massimo che abbiamo sopporta 150 chili. Purtroppo non è mai stato previsto un intervento chirurgico per una persona obesa e sia l’attrezzatura che un letto di quella portata costano troppo. Forse sarebbe il caso di investire nello stile di vita della gente piuttosto che acquistare attrezzature mediche o letti per grandi obesi”, è la risposta che giunge dall’ospedale Perrino di Brindisi.

BRINDISI – “Un letto omologato per quasi duecento chili di peso non c’è né a Brindisi né a Lecce, né a Bari. Il massimo che abbiamo sopporta 150 chili. Purtroppo non è mai stato previsto un intervento chirurgico per una persona obesa e sia l’attrezzatura che un letto di quella portata costano troppo. Forse sarebbe il caso di investire nello stile di vita della gente piuttosto che acquistare attrezzature mediche o letti per grandi obesi”, è la risposta che giunge dall’ospedale Perrino di Brindisi.

“La salute ne risente e sarebbe meglio evitare di arrivare ad avere un peso di circa duecento chili. I medici del Perrino non hanno sbagliato a non prendersi la responsabilità di operare quell’uomo, sarebbe potuta finire molto male. Per quello che ci riguarda è stato fatto il massimo perché venisse assistito e curato fino all’intervento dei medici di Foggia”.

Graziella Di Bella, neuropsichiatra e direttore sanitario dell’Asl di Brindisi, commenta così il caso del 53enne di San Pietro Vernotico, M.D.L., colpito da peritonite e “rifiutato” dai medici del Perrino perché pesa quasi due quintali. Il nosocomio brindisino non dispone di letti e attrezzature idonee per operare e curare un grande obeso e l’uomo è stato trasferito e operato agli Ospedali Riuniti di Foggia dove è tuttora ricoverato in Terapia Intensiva in prognosi riservata.

Le sue condizioni sono critiche e per affermare che il peggio è passato bisogna attendere ancora qualche giorno. Il suo quadro clinico, essendo un obeso, non è dei migliori. I suoi familiari si chiedono se la tempestività dell’intervento non abbia potuto giocare un ruolo determinante nel suo quadro clinico. “Se fosse stato operato subito sarebbe stato in pericolo di vita?”, continuano a domandarsi la moglie e la figlia.

Il 53enne sanpietrano è giunto in gravi condizioni al pronto soccorso dell’ospedale Perrino di Brindisi la mattina di lunedì scorso: accusava forti dolori addominali e aveva la febbre altissima. Delirava. Al nosocomio brindisino, però, nonostante il personale medico di turno si sia messo subito a disposizioni di quel paziente, non si è potuto fare altro che sottoporre l’uomo a una Tac e cercare un posto in un ospedale vicino in grado di curare e operare i grandi obesi.

Così è stato fatto e l’uomo dopo una notte in ospedale trascorsa su una lettiga in grado di sopportare al massimo 150 chili di peso, martedì pomeriggio è stato trasferito agli Ospedali Riuniti di Foggia dove il primario di chirurgia si è offerto di tentare il tutto e per tutto per salvarlo nonostante anche lì non ci sono tutte le attrezzature in regola per i grandi obesi. Dalla Asl di Brindisi, intanto, non promettono l’acquisto di un letto per grandi obesi il cui costo pare sia “troppo alto”.

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