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"Opg a Ceglie, ecco perchè no"

CEGLIE MESSAPICA - Sul caso Opg a Ceglie Messapica si fa più dura la polemica nel centrosinistra tra i consiglieri locali e Giovanni Epifani.

CEGLIE MESSAPICA - Dopo l'intervento del consigliere regionale del Pd, Giovanni Epifani, e la lettera dell'associazione Salute pubblica sulla decisione della Regione e della Asl di Brindisi di localizzare presso l'ospedale di Ceglie Messapica una delle tre strutture decentrate pugliesi degli ex Ospedali psichiatrici giudiziari (Opg), giunge la risposta dei consiglieri comunali del centrosinistra locale che contestano con una serie di motivazioni la posizione assunta dallo stesso Epifani.

E' una querelle interna al centrosinistra, ma rivolta per quanto riguarda Salute Pubblica (ne abbiamo dato conto ieri in un nostro servizio) soprattutto alla sostanza della riforma degli Opg che in realtà non risolverebbe affatto i problemi dell'assistenza psichiatrica ai detenuti. La risposta dei consiglieri comunali di Ceglie Messapica ad Epifani scade di tono invece nella parte finale quando si trasforma in polemica personale e sostanzialmente campanilistica: la solita storia Ceglie - Ostuni che francamente sta diventando sempre più stucchevole. Ecco l'intervento dei consiglieri comunali Rocco Argentiero, Tommaso Argentiero, Donato Gianfreda, Nicola Trinchera.

Dopo mesi di silenzio, improvvisamente, la nostra città si ritrova al centro di una “querelle” sull'allocazione di una struttura alternativa agli Ospedali psichiatrici giudiziari, decisa da una delibera dell' Asl Brindisi.

Gli interventi dell' Associazione Salute Pubblica di Brindisi e del consigliere regionale Giovanni Epifani ripropongono con forza il problema sollevato dai consiglieri comunali del centrosinistra di Ceglie Messapica riguardo l'utilizzo della ex struttura ospedaliera un tempo sede dell'ospedale civile.

L'adozione della delibera del direttore generale Paola Ciannamea ( senza il minimo coinvolgimento della amministrazione comunale) da subito ha posto all'attenzione della nostra comunità l'esigenza di valutare con ponderazione la scelta unilaterale dell' Asl di realizzare all'interno di tale struttura uno dei tre moduli previsti in Puglia per il superamento degli Opg cosi come previsto dalla legge N° 9 del 2012.

Quali rappresentati istituzionali, da subito, ci siamo interrogati sulla compatibilità tra il Centro Risvegli, la Residenza Socio Assistenziale, l' Ospedale di Comunità, e la rete dei servizi poliambulatoriali territoriali individuati attraverso atti amministrativi dell' Asl che fino ad ora non sono stati realizzati per nulla oppure solo in parte.

In città, si è sviluppato un dibattito al quale hanno partecipato operatori e cittadini-utenti, forze politiche e sociali.

Un assemblea pubblica promossa dai consiglieri comunali del centrosinistra alla quale hanno portato il loro contributo numerosi cittadini cegliesi ma anche rappresentanti istituzionali e sindacali ha ampiamente discusso di Opg e delle varie problematiche legate al nostro presidio territoriale.

Alla presenza del presidente del gruppo regionale del Pd Giuseppe Romano, del deputato di Sel Toni Matarrelli e del segretario provinciale della Funzione Pubblica Cgil Antonio Macchia la decisione unanime è stata quella di chiedere la revoca della delibera dell' Asl anche attraverso il pronunciamento del consiglio comunale.

Proprio il consiglio comunale, convocato su richiesta di tutto il centrosinistra, ha deliberato, a stragande maggioranza, la richiesta di revoca del provvedimento del direttore generale.

Riguardo al che cosa deve essere la struttura alternativa e a come deve essere organizzata ci sembrano interessanti le riflessioni fatte da Salute Pubblica e sulle quali avremo modo di dire la nostra in futuro.

Ad ogni modo condividiamo totalmente le iniziative del Comitato Nazionale “Stop Opg” ed in particolare la lettera inviata dal Comitato Puglia al Presidente della Regione Nichi Vendola.

Le preoccupazioni in merito al rischio reale di creare tanti mini Opg sono anche le nostre e sono proprio alla base del nostro no alla sua allocazione all'interno del nostro presidio territoriale.

Per il resto lasciamo che personalità esperte in materia dicano la loro e continuano a dare il proprio contributo al fine di dare cittadinanza ad una problematica che fino a qualche anno fa tutti facevano finta di non vedere.

Pubblicamente abbiamo ribadito che siamo disponibili a valutare soluzioni alternative che possono vedere coinvolto il nostro territorio nella realizzazione di una struttura alternativa magari d'avanguardia e non di retroguardia come quella che qualcuno ci vuole servire sul piatto delle opportunità lavorative e dei finanziamenti pubblici.

In relazione a ciò ci sembra davvero fuori luogo l'intervento del consigliere regionale Epifani che paventando l'opportunità di 80 posti di lavoro e di 11 milioni di euro di finanziamenti vorrebbe convincere le istituzioni locali e la collettività cegliese della bontà della proposta del direttore generale dell' Asl.

Al consigliere Epifani, arrivato troppo tardi, vorremmo chiedere dov'era quando la nostra collettività veniva scippata dell' ospedale, dov'era quando Psichiatria “ normale” è stata trasferita (e oggi utilizzata per giustificare quella giudiziaria) ancora come mai il cronoprogramma per il rilancio del nostro presidio, elaborato dalla dottoressa Ciannamea, non è stato rispettato arrecando notevoli disagi ai cittadini cegliesi?

Il consiglio comunale e i cittadini cegliesi meritano rispetto, soprattutto da parte dei rappresentanti di altre istituzioni e da parte di un management che dovrebbe impegnarsi quotidianamente per il bene comune di tutto il territorio provinciale.

Le decisioni, assunte democraticamente dal consiglio comunale di Ceglie Messapica vanno tenute nella giusta considerazione, sono finiti i tempi delle colonie politiche, il nostro territorio non può essere più merce di scambio per nessuno motivo e per nessun interesse, i cittadini di Ceglie, attraverso i propri rappresentanti hanno il diritto di decidere autonomamente delle loro sorti.

Se poi il consigliere regionale ci tiene cosi tanto a non perdere questa ghiotta opportunità, chieda al direttore generale dell' Asl di dirottare la realizzazione della struttura ex Opg da Ceglie nell' ospedale di Ostuni , che è riuscito a far tenere aperto a dispetto di altre comunità meno fortunate come la nostra. Se permette a Ceglie, come sempre, ci penseranno i cegliesi nella loro autonomia e con il loro orgoglio.

 

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