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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Da febbraio meno infermieri al Perrino: il sindacato pronto ad azioni di lotta

La Asl Brindisi nel proprio piano triennale, ha indicato le assunzioni a tempo indeterminato previste nel triennio, incrementando in particolare le assunzioni di Oss

BRINDISI  - Pur consapevoli dei limiti di spesa che di fatto limitano le capacità assunzionali delle nostre Asl, non possiamo fare altro che reiterare l’allarme diramato pochi mesi fà e che fra pochi giorni si concretizzerà in tutta la sua drammaticità con la scadenza di contratto di decine di infermieri.

La Asl Brindisi infatti al fine di mantenere fede ai limiti imposti dagli obiettivi di finanza pubblica, nel proprio piano triennale, ha indicato le assunzioni a tempo indeterminato previste nel triennio, prevedendo l’articolazione per ruolo, profili e categorie oltre che per esigenze delle singole unità operative, incrementando in particolare le assunzioni di Oss, fortemente richiesti dalla categoria al fine di fare fronte al reiterato demansionamento ma con una nota dolente: progressivamente diminuisce l’organico infermieristico.

Da febbraio meno infermieri al Pronto soccorso 

La conseguenza è che, solo per fare alcuni esempi, il pronto soccorso dello stabilimento “A. Perrino” di Brindisi dal mese di febbraio si ritroverà carente di 10 unità infermieristiche, al di sotto quindi della dotazione organica prevista dalla stessa deliberazione della giunta regionale nr 1933 del 2016, per alcuni servizi, quali il servizio di anestesia, non si riesce ancora a garantire la turnistica nella 24 ore, molte unità operative della Asl Brindisi si ritroveranno con un organico infermieristico al di sotto della soglia minima che possa garantire una assistenza di qualità.

Ricordiamo per questo ancora una volta che esistono studi scientifici che non si possono più ignorare, come RN4CAST che indicano un aumento della percentuale di mortalità a seguito di un aumentato rapporto infermiere/paziente e che la responsabilità giuridica e le competenze sanitarie che la legge attribuisce all’infermiere non possono in alcun modo essere esercitate, ma anzi sono vietate, all’operatore socio sanitario.

Non possiamo quindi accettare il gioco al ribasso sulle competenze sanitarie operato dai vertici politico istituzionali, a favore del risparmio ma a tutto svantaggio e a rischio degli utenti e dei pazienti delle strutture sanitarie, che come organizzazione sindacale di categoria siamo chiamati a difendere. Se non ci saranno risposte concrete siamo pronti ad iniziare tutte le azioni di lotta sindacale possibili e consentite con il coinvolgimento di operatori, cittadini e istituzioni. 

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