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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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“Quattro crisi epilettiche prima del ricovero in Terapia intensiva”

A tarda notte trovato un posto letto per la donna di 63 anni, rimasta su una barella del Pronto soccorso per 15 ore

BRINDISI – Quattro crisi epilettiche su una barella sistemata alla meno peggio accanto al muro, nel pronto soccorso dell’ospedale Perrino di Brindisi. Un’odissea lunga 15 ore, un’eternità per una donna di 63 anni: solo nella notte è stata ricoverata nel reparto di Terapia Intensiva, su insistenza dei familiari, marito, figli e sorella, decisi anche a sporgere denuncia penale di fronte alla sofferenza nel caos iniziato domenica mattina, 21 gennaio 2018, alle 10.

Il ricovero

Il ricovero potrebbe essere provvisorio, tenuto conto del fatto che la donna necessiterebbe di assistenza e cura nel reparto di Neurologia, ma lì posti letto non ce ne sono. Né sono stati trovati negli ospedali di Bari e Lecce. Qui  i responsabili del Pronto soccorso di Brindisi speravano di riuscire a trovare ospitalità. Hanno provato e riprovato tutta la notte, ma niente. Hanno persino chiesto alla famiglia della paziente di firmare per le dimissioni, per il ritorno a casa, attorno alle 22. C’è stato un netto rifiuto. In Terapia intensiva, con il ricovero della donna, posti non ce ne sono più. Non solo troppo corta la coperta della sanità dopo il riordino, i tagli e gli interventi decisi dalla Regione Puglia. Ne sono rimasti brandelli di quella coperta.

“Ha avuto altre due crisi epilettiche dopo che le era stato assegnato il codice rosso, una volta arrivati in ospedale”, racconta a BrindisiReport la sorella della donna. “Erano le 22, i medici non se ne sono accorti, siamo stati costretti a sollecitare più volte l’intervento di qualcuno”, continua. “Non sappiamo oggi cosa succederà, speriamo solo che non venga portata di nuovo al pronto soccorso”.

La denuncia

“Quel che ho visto per tutta la giornata di ieri è scandaloso: barelle una accanto all’altro, flebo mantenute dai parenti, familiari arrabbiati. Questa non è sanità. Non viene riconosciuto il diritto alla salute”, riferisce un altro parente della donna. “Bisogna affidarsi alle sorte, in pratica”.

“Vorrei solo ringraziare la redazione di BrindisiReport per la sensibilità dimostrata nei confronti della mia famiglia”, continua la sorella della donna. “Grazie perché abbiamo avuto modo di denunciare la situazione all’interno del Pronto soccorso, ormai insostenibile, prima di procedere in altre sedi”.

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