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Salute e disuguaglianze sociali: chi ha meno risorse si cura male

Le disuguaglianze riguardano fattori socio-economici, ma anche culturali, quali il livello d’istruzione, il grado di benessere economico e il livello di reddito, la tipologia di lavoro svolto, la situazione occupazionale

BRINDISI - “In questo periodo in cui è strisciante e continuo il tentativo di nullificare le coscienze critiche, spingendole alla rassegnazione, forse è utile riproporre le idee, i valori in cui credeva Tonino Di Giulio, per ricreare quell’atmosfera degli anni passati in cui uomini di buona volontà posero con forza il problema della salvaguardia del territorio, della salute e il rispetto della legalità. Il suo impegno assoluto senza se e senza ma, il suo sdegno contro le storture e le iniziative devastanti la salute e il territorio, il coraggio e il rigetto di ogni compromesso, la sua rabbia contro l’illegalità, l’insipienza, la svendita delle coscienze, le sue espressioni gridate ne fanno un uomo del nostro tempo”.

Con queste parole, scritte nel 2003 dal prof. Elio Galiano nell’introdurre la pubblicazione degli scritti del dott. Di Giulio, ha esordito la presidente della Fondazione, Raffaella Argentieri, nel presentare il secondo convegno per ricordare il medico Tonino Di Giulio. Convegno dedicato alla “Salute disuguale in Italia”, in cui il relatore, Giuseppe Costa, docente dell’Università di Torino, ha fornito dati, presentato possibili soluzioni ed analizzato le responsabilità nel trattare le disuguaglianze esistenti nel campo della salute in Italia e le difficoltà, nonché le opportunità, nel trovare soluzioni adeguate.

Le disuguaglianze riguardano fattori socio-economici, ma anche culturali, quali il livello d’istruzione, il grado di benessere economico e il livello di reddito, la tipologia di lavoro svolto, la situazione occupazionale. “Le società sono attraversate da differenze importanti, chi è più povero di risorse e competenze si ammala di più, perde le proprie funzioni, muore prima. La nostra società è così disuaguale per una serie di funzioni. I più poveri sono più esposti a fattori di rischio comportamentali, stili di vita non corretti, a rischi ambientali, lavori meno sani, più pericolosi. Inoltre - ha proseguito il prof. Costa - hanno meno capacità di usare le risorse che il nostro stato sociale e la sanità mette a disposizione, anche in modo uguale, come offerta, ma sono meno capaci di sfruttare, negoziare e valorizzare queste risorse e queste capacità”.

La dott.ssa Concetta Chetrì e il dott. Maurizio Portaluri hanno sottolineato il ruolo pionieristico di Tonino Di Giulio in campo medico, sottolineando le caratteristiche innovative e all’avanguardia del suo lavoro in campo radiologico, radioterapico e oncologico che avevano pochi eguali in Italia in tema di prevenzione e cura oncologiche. Inoltre, hanno ricordato la vocazione ad una cittadinanza attiva che il dott. Di Giulio ha incarnato e ha cercato di diffondere nella sua città.

Per Tonino Di Giulio, infatti, cittadino è colui che è conscio dei propri doveri, cui ottemperare al meglio delle proprie capacità, che è capace di rivendicare  i propri diritti, senza mendicarli come favori, nonché chi, educato alla democrazia, alla legalità ed alla solidarietà, riesce a profondersi e trasmettere tali valori alle nuove generazioni (come scrive nei consigli scomodi al cittadino nel 1993).

 Walter De Nitto, responsabile dell’Unità operativa Risk Management della Asl di Brindisi, ha portato il saluto del direttore generale e sottolineato l’importanza di una visione olistica della salute che includa il benessere della persona, collegando la salute a fattori socio-economici che includano possibilità lavorative e relazionali di qualità, poiché  tali componenti incidono sul livello di salute generale, come sulle prospettive di vita e di guarigione.

Mario Criscuolo, primario di Anatomia Patologica dell’Ospedale «Perrino» di Brindisi, ha portato il saluto del presidente dell’Ordine dei Medici di Brindisi e ha ricordato le conversazioni fatte con il dott. Di Giulio quando, da giovane medico, intavolava discussioni ricche ed estremamente proficue dal punto di vista professionale nel trovare soluzioni a beneficio dei pazienti.

La Fondazione spera che quanto esposto dai relatori, sulle differenze di salute, sia la base di ulteriori approfondimenti anche per la nostra realtà locale, per superare differenze ed ingiustizie in un ambito così importante come la salute. Tra il folto pubblico, oltre ai tanti medici, erano presenti giovani ed in particolare gli studenti del Liceo «Palumbo» che con la loro presenza, insieme a docenti ed alla dirigente Oliva, hanno sottolineato l’interesse verso gli argomenti trattati. Il dibattito, coordinato dal dott. Portaluri, ha concluso il convegno. 

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