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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Sanità, medici uniti lanciano allarme

BRINDISI – “La verità è che se c’è un Sud nella Sanità in Italia, qui siamo al Sud del Sud. Un dato? Abbiamo una disponibilità di posti letto reale di 2,7 abitanti per 1000. Quando 3,5 per 1000 abitanti è il minimo stabilito dall’ultima Conferenza Stato-Regioni”. Parola di Emanuele Vinci, presidente dell'Ordine dei Medici. L’allarme è generale ed il problema – l’opzione, come ultima ratio, sarà quella di rivolgersi alle procure e ai prefetti -, per ora, tuttavia, preferiscono affrontarlo sulla linea di un confronto serrato su ogni tema che riguarda la riorganizzazione del Servizio Sanitario Regionale, che al momento penalizza l'esercizio della professione medica e di conseguenza il cittadino, al quale non si riescono più a garantire i livelli minimi di assistenza.

BRINDISI – “La verità è che se c’è un Sud nella Sanità in Italia, qui siamo al Sud del Sud. Un dato? Abbiamo una disponibilità di posti letto reale di 2,7 abitanti per 1000. Quando 3,5 per 1000 abitanti è il minimo stabilito dall’ultima Conferenza Stato-Regioni”. Parola di Emanuele Vinci, presidente dell'Ordine dei Medici. L’allarme è generale ed il problema – l’opzione, come ultima ratio, sarà quella di rivolgersi alle procure e ai prefetti -, per ora, tuttavia, preferiscono affrontarlo sulla linea di un confronto serrato su ogni tema che riguarda la riorganizzazione del Servizio Sanitario Regionale, che al momento penalizza l'esercizio della professione medica e di conseguenza il cittadino, al quale non si riescono più a garantire i livelli minimi di assistenza.

La situazione è grave e viene denunciata da tutti i presidenti dell'Ordine dei medici chirurghi ed odontoiatri di Puglia (Filippo Anelli presidente dell’Ordine di Bari, Benedetto del Vecchio presidente dell’Ordine della Bat, Salvatore Onorati presidente dell’Ordine di Foggia, Luigi Pepe presidente dell’Ordine di Lecce, Cosimo Nume presidente dell’Ordine di Taranto ed Emanuele Vinci omologo per Brindisi) supportati anche da tutti i sindacati di categoria dei lavoratori medici e paramedici. Un grido d'allarme che viaggia all'unisono e che chiede di essere preso in seria considerazione da parte del presidente della Regione, del Consiglio regionale e dall'assessore al ramo.

“Le responsabilità sono generali – dice Emanuele Vinci, Presidente dell’Ordine dei Medici chirurghi ed Odontoiatri di Brindisi – e derivano dalle conseguenze di 15 anni di governo delle politiche sanitarie basate sul mero calcolo ragionieristico”.

Ma non c’è più nemmeno quello. Almeno volendo seguire il calcolo ragionieristico. Il problema è che un medico, secondo le sue diagnosi, può permettere a una persona di sopravvivere in una determinata situazione ma non può essere stanco, e sbagliare magari aggravando la situazione. “Il governo del paese – dice preoccupato Emanuele Vinci - ha messo l'equilibrio dei conti in primo piano rispetto alla tutela della salute. Non basta solo approccio ragionieristico per rispondere al bisogno di sanità”.

La situazione è grave. Posti letto ridotti per tutti i pugliesi anche al di sotto delle medie stabilite e si prevedono altri posti letto in meno. I medici e tutti gli operatori sanitari – mentre alla regione riesplode il bubbone della sanità con Nichi Vendola indagato per le dichiarazioni di Lady Asl – sono pronti alla collaborazione per superare i problemi, che vanno affrontati e risolti con urgenza. “Non è più differibile – dice l’Ordine dei Medici di Puglia – il potenziamento della medicina del territorio che necessita di idonei strumenti e personale per far fronte anche alle necessità assistenziali derivanti dalle scelte operate in sede di programmazione regionale”.

Il problema è che “nell’ambito della nostra provincia – dice l’Itersindacale Sanitaria brindisina -. A causa della grave carenza di risorse umane, e con il numero dei posti letti ridotti al di sotto degli standard nazionali e regionali, non è più possibile garantire  la doverosa continuità assistenziale h-24 (per l’arco delle 24 ore al giorno ndr), ne i Lea, i Livelli Essenziali di Assistenza. Quando devi decidere per una vita altrui la responsabilità è massima. Un medico dovrebbe poter lavorare nelle migliori condizioni per salvare ogni vita possibile, ma non può strafare, quando è in gioco il bene della vita.

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