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Scoppia la protesta del servizio 118

BRINDISI – La Cgil Funzione Pubblica organizza per il 27 dicembre, a partire dalle 9, una manifestazione di protesta del personale del servizio di emergenza sanitaria 118 contro le mancate internalizzazioni. La manifestazione si svolgerà davanti alla sede della direzione della Asl di Brindisi in via Napoli, al quartiere Casale. Nel sistema emergenza urgenza 118 di Brindisi, afferma Antonio macchia, segretario generale della Fp Cgil, l’articolo 36 della Costituzione italiana “è disapplicato".

BRINDISI – La Cgil Funzione Pubblica organizza per il 27 dicembre, a partire dalle 9, una manifestazione di protesta del personale del servizio di emergenza sanitaria 118 contro le mancate internalizzazioni. La manifestazione si svolgerà davanti alla sede della direzione della Asl di Brindisi in via Napoli, al quartiere Casale. Nel sistema emergenza urgenza 118 di Brindisi, afferma Antonio macchia, segretario generale della Fp Cgil, l’articolo 36 della Costituzione italiana “è disapplicato, in quanto i lavoratori in servizio, mascherati da volontari, percepiscono remunerazioni da puro sfruttamento ed in più non gli vengono garantiti nemmeno i diritti minimi: previdenziali, assicurativi, ferie, riposi, infortunio, malattia, permessi”, e quant’altro.

“Questa perdurante situazione, se non viene modificata, rischia di avere una pluralità di effetti negativi su tutto il sistema emergenza/urgenza 118 e principalmente sui lavoratori e sulle loro famiglie che rischiano di essere definitivamente derubati del loro futuro. Lo snodo da cui partire per invertire la rotta dice Macchia -  è ovviamente quello di superare l’impronta privatistica del servizio emergenza/urgenza 118, che avviene attraverso l’esternalizzazione, affidandolo alla mano pubblica con al suo interno operatori stabilizzati e strutturati contrattualmente”.

La Fp chiede perciò l’internalizzazione del servizio 118 anche a Brindisi, come è già avvenuto a Foggia. “Attualmente nella  Asl di Brindisi vi è una gestione mista, nel senso che vi sono postazioni integrate con la rete ospedaliera (personale Asl e personale di associazioni convenzionate) e postazioni con personale esclusivamente di predette associazioni”, spiega il segretario della Fp Cgil. “Ultimamente, la Asl/Br ha pubblicato due delibere, poi ritirate per svariati motivi, che prevedevano di demandare a ben 15 postazioni convenzionate il Servizio Emergenza Territoriale alla modica cifra la prima di tredici milioni di euro e la seconda invece per una cifra (di previsione) di oltre nove milioni di euro”.

“Ebbene, la nostra azione sindacale – ne deduce Macchia - ha probabilmente, per il momento, evitato il determinarsi di un disegno di natura privatistica del 118, che sarebbe stato, oltretutto, pregiudizievole per addivenire alla suddetta internalizzazione dello stesso servizio, ma occorre ancora vigilare affinchè non ci siano altri tentativi di siffatta natura. La rivolta civile e democratica dei lavoratori sfruttati delle associazioni di volontariato del servizio 118 è cominciata”.

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