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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Sterilizzazione cagne domestiche, aderisce anche S.Michele

SAN MICHELE SALENTINO - Anche il Comune di San Michele Salentino entra a far parte della lista delle amministrazioni locali del Brindisino che partecipano al programma, lanciato dalla Asl, di sterilizzazione delle cagne domestiche. Il programma, nel caso di San Michele, riguarda i 26 animali di sesso femminile censiti in basi ai registri delle denunce effettuate dai proprietari. Ovviamente il numero dei cani con padrone è molto più alto, ma questo dell'evasione dell'obbligo di denuncia e di applicazione del microchip ai cani domestici è un altro tipo di problema.

SAN MICHELE SALENTINO - Anche il Comune di San Michele Salentino entra a far parte della lista delle amministrazioni locali del Brindisino che partecipano al programma, lanciato dalla Asl, di sterilizzazione delle cagne domestiche. Il programma, nel caso di San Michele, riguarda i 26 animali di sesso femminile censiti in basi ai registri delle denunce effettuate dai proprietari. Ovviamente il numero dei cani con padrone è molto più alto, ma questo dell'evasione dell'obbligo di denuncia e di applicazione del microchip ai cani domestici è un altro tipo di problema.

Il programma è finanziato con 100mila euro dalla Asl, e ci attende che una somma analoga venga messa a disposizione dei 20 Comuni (ma alcuni ancora non hanno aderito). Ciò consente di dimezzare la somma a carico del proprietario che accetta di fare sterilizzare la propria cagna: il resto dei 100 euro assunti come cifra di riferimento per intervento lo pagano Comune ed Asl. A San Michele la campagna di sensibilizzazione per l'adesione dei cittadini interessati al programma è stato affidato al comandante dei vigili urbani, Angelo Filomeno.

Secondo i dati disponibili, la popolazione femminile canina regsistrata nei 20 Comuni della provincia di Brindisi è di poco inferiore alle 1700 unità. Sempre secondo il Servizio veterinario della Asl di Brindisi, una sterilizzazione a tappeto servirà nel tempo a far calare ulteriormente il fenomeno del randagismo, "alimentato dall'abbandono di numerosi cuccioli, frutto di gravidanze indesiderate dai proprietari delle cagne domestiche, soprattutto nelle zone di campagna", spiega il comandante Filomeno.

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